-Guarda, figlio,
il cielo
com'è grigio e senza colori
privato di ogni sua naturaMa sappi che così non fu
tempo addietro,
quando ancora non fummo
allontanati a pedate
come cani rognosiIl mio nome era
ed è, da qualche parte, ancora
Lucifero
e così io rispondevo al mio destinoPortavo la luce,
la portai a voi,
strisciando oltre le grate maledette
di un giardino chiamato EdenMa la sapienza
non era ben gradita
agli occhi di un tirannoEd ora
soffriamo dei nostri maliForse, cari umani,
forse non avrei mai dovuto
porgere la melaForse vivreste meglio
senza senno alcuno
senza mente
senza emozione
senza anima
senza vita...
STAI LEGGENDO
Nidi di nebbia
PoetryViaggio poetico attraverso la Morte, esplorando la sua dimora velata e lontana, vicina per chi sa guardare. Un dialogo con Satana, che finalmente ha l'occasione di raccontare la storia attraverso il suo punto di vista.