E quindi, a chi ti appellasti
quando le nubi si aprirono
facendo spazio a un'immensa
voragine affamata?Quali ali spalancasti
per attutire la tua
inevitabile caduta?-Ma vedi, figlio,
mentre crollavo
le spalle erano rivolte
verso la Terra
e con gli occhi scrutavo
l'anima di DioL'affrontavo ancora
Ma quando l'attrito
rese le mie spalle brucianti
chiusi gli occhi
ed implorai la madre.-E quale madre può vantare
un discendente come te?-Una madre troppo timorosa
per due feti
troppo combattiviTroppo passionali
tanto da volersi strozzare
l'uno col cordone dell'altroEd io non ho timore di dire
che fu il nostro parto
ad ucciderlaMa sento nel profondo
che una dea, per quanto offesa,
non possa crollare
non possa accettare
la caduta del fratello
che accolse la bontà.
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Nidi di nebbia
PoetryViaggio poetico attraverso la Morte, esplorando la sua dimora velata e lontana, vicina per chi sa guardare. Un dialogo con Satana, che finalmente ha l'occasione di raccontare la storia attraverso il suo punto di vista.