Cerbero

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In mezzo alla sala
cantava un caminetto
e dinnanzi a lui
Cerbero riposava

Era una bestia massiccia
dalle unghie grosse e velenose
ma i suoi occhi
brillavano d'amore
riflettevano
come la superficie di uno specchio

-Egli è una bestia intelligente,
suggerì Lucifero,
-È grigio, neutro,
e solo la malvagità lo rende
tiranno,
solo la bontà lo rende
docile.

Chi in lui vide la paura
risvegliò la sua
millenaria fame

Ma qui ti rivelo, figlio,
che le sue fauci
mai desiderarono sangue umano
mai le sue zampe
vollero posarsi su questi tappeti
mai i suoi occhi
vollero incutere tanto timore

Egli quindi ora riposa,
quel povero maledetto,
e di notte ulula.

Cerbero non è
di questi inferi.

I lupi gridano sempre alla Luna.
Lo fanno
per richiamare il branco
per tornare a casa...

Nidi di nebbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora