6 Un piano subdolo ma efficace

194 17 6
                                    

Starscream si svegliò un'ora dopo l'alba.
Era mezzo assonnato e non aveva dormito bene quella notte; aveva ripensato in continuazione a quel che era accaduto con Alexis la notte prima.
Aveva esitato ad ucciderla.
Non gli era mai capitato di esitare per uccidere un nemico, neanche se si trattava di un avversario mezzo morente, come ad esempio Cliffjumper.
Se non voleva affezionarsi a lei, doveva cercare di darle meno confidenza e cercare di starle il più lontano possibile.
Strani striduli metallici lo attirarono:
provenivano dal laboratorio.
Si alzò e si diresse al laboratorio.
Vi trovò Alexis mentre lucidava con un panno gli attrezzi del l'operazione.
"Ben svegliato", disse, accorgendosi della presenza del robot.
Starscream si avvicinò al banco di lavoro, contemplando gli strumenti lucenti.
"Ottimo lavoro".
Alexis sorrise.
"Quando pensi di operarti?", chiese.
"Al più presto possibile".
"Però non hai pensato che non puoi operarti da solo".
"Sì che posso".
"È molto doloroso e non credo che tu sappia qualcosa di medicina".
Starscream contrasse la mascella, pur sapendo che aveva ragione; in effetti non era un dottore e comunque non poteva operarsi da solo.
Chiedere aiuto a Alexis?
Ancora peggio.
"Conosci qualche medico?", chiese la ragazza.
"Sì, ma l'unico che potrebbe aiutarci è un Decepticon".
"Parlami di lui".
Starscream la guardò interrogativo.
"A che ti servirebbe?".
"Parla e basta".
L'accontento', confuso.
"Si chiama Knockout. È il medico personale di Megatron".
"Com'è di carattere?".
"Arrogante e narcisista. Si preoccupa della sua amata carrozzeria e di nient'altro".
"Aveva qualche legame con qualcuno?".
"Sì, con Breakdawn, il robot che abbiamo visto nella base della MECH. Perché?".
"Possiamo utilizzare questa informazione a nostro vantaggio".
Sorrise malignamente, imitata da Starscream, comprendendo il piano dell'umana.

Megatron era sul ponte della Nemesis, a ripensare quell'incontro assurdo con Dreadwing.

"Allora? Avete trovato la miniera di Energon?", chiese, dando le spalle al vice.
"C'è stata una complicazione".
Megatron si voltò, ascoltando per filo e per segno il racconto di Dreadwing.
"Come hai potuto farti battere da una misera umana?!", gli urlò Megatron, conclusa la storia.
"Mio signore, era un'umana, questo è vero, ma era molto potente e aveva delle braccia meccaniche da cui uscivano dei cannoni".

Il suo filo di pensieri si ruppe non appena udì un sonoro bip proveniente dal computer di bordo.
"Cosa c'è Soundwave?", chiese, voltandosi verso il robot.
Questo rimase muto come sempre.
Clicco' vari tasti sulla tastiera, avviando l'immagine di un'umana.
"Salve Megatron", cominciò Alexis.
"Chi sei tu?", chiese il leader, avvicinandosi al computer.
"Il mio nome non ti deve interessare. Ho una serie d'informazioni che potrebbero interessare al tuo medico Knockout".
Il dottore, che salì sul ponte in quel momento, si avvicinò al computer di fianco a Soundwave.
"Che tipo di informazioni?", chiese.
"Una sola parola: Breakdawn".
Knockout si bloccò, incapace di attaccar briga.
"Se vuoi sapere di più, segui le coordinate che ho appena mandato. Vieni da solo, miracomando".
La chiamata si concluse.

Knockout attraversò il ponte terrestre, ritrovandosi su uno spiazzo erboso al confine di un bosco.
La ragazzina era seduta a gambe incrociate su un masso, a circa dieci metri più avanti.
"Cos'hai da dirmi?", chiese Knockout, avvicinandosi a lei.
"Prima metti per terra il tuo bastone elettrico e prima ne parliamo".
"Non se ne parla".
"Allora non apriro' bocca".
Il robot contrasse la mascella infastidito, ma obbedì comunque.
Tirò fuori il bastone elettrico e lo appoggiò per terra, poi si avvicinò alla ragazzina sedendosi a gambe incrociate di fronte a lei.
"Parla", intimò.
La sua voce in quel momento era più dura e fredda di quanto non lo fosse in realtà. Stava cercando di intimorire quell'umana assieme alla sua statura da robot, ma a quanto vide non ci riuscì.
"Sai com'è morto?", cominciò Alexis.
"È stato ucciso".
"Sai da chi?".
"No".
"Airarachnid".
Maledetta, pensò con rabbia, mentre estraeva la sega circolare.
"Cos'altro sai?", chiese Knockout.
"Quelli della MECH lo stanno riparando per utilizzarlo come nuovo corpo per il loro leader caduto in coma".
"Se la dovranno vedere con me!", urlò, alzandosi in piedi.
Calmandosi, guardò la ragazzina.
"C'è altro che dovrei sapere?".
"No".
"Bene, allora se la mettiamo in questo modo...".
Sorrise malignamente mentre  strasse la sega circolare, puntandola verso l'umana. Alexis gli puntò addosso i cannoni ma si accorse che erano scarichi.
"Sei finita".
Knockout alzò la lama e fece per colpirla quando si bloccò, urlando di dolore.
Cadde di fianco con un tonfo, svenendo, mostrando il suo salvatore.
"Grazie. Starscream", disse Alexis con un sorriso.

Stella UrlanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora