Capitolo 6

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"Molto bene. Ora prendi questo taccuino e vai a chiedere in sala marketing che caffè vogliono" disse allungandomi penna e taccuino.

Oh cavolo... solo al pensiero di entrare da sola in sala marketing arrossii.

"Sicura che non sono in riunione o cosa simile?" chiesi preoccupata

"Tranquilla,a quest'ora è sempre così. D'ora in poi verso le 10.30 andrai sempre in sala marketing e chiederai cosa vogliono, poi qui di fronte c'è una caffetteria dove ordiniamo sempre da asporto e lì andrai a prendere i caffè per tutti", poi abbassando la voce e avvicinandosi al mio orecchio aggiunse "Non ti preoccupare, e sii sicura di te. Il signor Collins ama le donne spavalde. Una volta sono entrata nel bel mezzo di una riunione e invece di lamentarsi il signor Collins mi elogiò dicendo "Ecco la mia segretaria che si preoccupa per me e per il mio staff". Interruppe subito la riunione per permettere a tutti di fare pausa caffè"

La notizia mi tranquillizzò, così presi il taccuino e e mi diressi in sala marketing. Busso alla porta e sento una voce da dentro che mi invita ad entrare. La sala è grandissima, con un tavolo ovale enorme. Seduti sulle comode poltroncine in pelle nera ci sono uomini d'affari vestiti in modo molto elegante, qualche donna con tailleur aderentissimi e tacchi a spillo e il signor Collins in piedi vicino ad un enorme schermo con proiettati dei grafici e delle tabelle. Ma ad attirare la mia attenzione è la persona seduta vicino al signor Collins: un ragazzo seduto in maniera scomposta sulla sua poltroncina e con addosso un paio di jeans strappati e una polo bianca. I capelli castani sono disposti in un ciuffo spettinato che il ragazzo continua a sistemarsi invano e la sua espressione mi fa capire che preferirebbe essere da tutt'altra parte piuttosto che qui.

"Buongiorno"dissi schiarendomi la voce "sono qui per prendere le ordinazioni dei vostri caffè"

"Ah si, tu devi essere quella nuova... Ricordami il tuo nome" disse il signore James

"Elisabeth Rodes, signore"

"Bene bene. Signori e signore" disse rivolgendosi ai suoi colleghi "date pure le vostre ordinazioni alla signorina Rodes, riprenderemo più tardi"

Iniziai a segnare nomi e ordinazioni di tutte le persone presenti al tavolo,chiedendo ad alcuni di ripetermi il nome. Quanta agitazione che si accumulava. Ero terrorizzata all'idea di sbagliare, ma me la stavo cavando piuttosto bene.

Mi avvicinai al signor Collins e al ragazzo seduto vicino a lui e chiesi"E voi signor Collins cosa desiderate?"

"Per me un caffè lungo, invece per lui" disse indicando il ragazzo "un cappuccino con poca schiuma e un pizzico di cacao"

Mentre scrivevo tutto il ragazzo mi guardava da cima a fondo sorridendomi,ma senza dire una parola. Lo intravidi con la coda dell'occhio e le mie guance arrossirono di colpo. Finito di scrivere mi diressi verso l'uscita, passai davanti a Nicole, presi la giacca e mi trovai davanti al nemico: l'ascensore.

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