Chapter 3

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"E ruberò per te la luna,
se il buio ti farà paura..."

Mi stiro le braccia e scosto le coperte per alzarmi dal mio letto, prima di farmi una doccia veloce, vestendomi con una semplice tuta comoda.
Scendo le scale e al contempo noto la mia governante abbellire l'albero di Natale, posto vicino al camino, con alcune decorazioni colorate.

"Buongiorno Lizbeth" Esclamo avvicinandomi a lei, che alza il volto e mi sorride.

Osservo attentamente il salotto.
Le pareti color panna sono decorati con alcuni oggetti natalizi e alcuni regali confezionati sono sparsi sul tavolino di vetro posto di fronte al divano.

Odio i regali, le sorprese e tutte quelle cose che riguardano un dono inaspettato, da scartare e aprire per vederne il contenuto, per fare un sorriso falso, per ringraziare quella persona solo per non dirle direttamente che il suo regalo fa schifo...se fa schifo!

"Buongiorno signorina, dormito bene?" Mi chiede dolcemente, avviandosi verso la cucina per preparare la colazione.

Dormito?? Figuriamoci, non ho chiuso occhio!

"Si" mento sospirando e scrollando le spalle "Mio fratello?" cambio discorso annoiata e sbuffando mentre mi siedo sullo sgabello.

"Il signorino Alex non è tornato
questa mattina, sicuramente avrà passato la notte da qualche suo
amico" Risponde passandomi un piatto colmo di croissant alla crema, prima di allontanarsi per completare le sue decorazioni.

Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo. Ormai passa giorno e notte fuori, lo conosco e conosco anche il motivo per cui passa le giornate intere con i suoi amici.

Sento il telefono vibrare, apro la chiamata e l'avvicino all'orecchio.

"Che vuoi?" Chiedo subito, addentando un pezzo del mio croissant.

"Come mai già sveglia?" Ironizza Courtney, al contempo lancio un' occhiata all'ororogio constatando che la lancetta ha appena superato le nove.

"Forse perché una ragazza non può far a meno di me, e quindi per fare qualcosa deve rompermi le palle ogni ora del giorno" esclamo retorica alzandomi dallo sgabello e dirigendomi verso la mia stanza.

"Ehi, questa volta ti ho chiamata per una buona ragione!" afferma fingendosi offesa.

Si, certo. La sua buona ragione equivale a una sua solita cazzata.
Lei è fatta così...
Non ha problemi, se non quello dei compiti, che per me è l'ultimo dei miei pensieri.
Sorride, non è mai triste, la sua vita è un esplosione di gioia e felicità, lei la prende come 'sorridi, che poi non ne avrai più la possibilità'.
Questa era la frase uscita dalle sue labbra qualche mese fa.
Si, per te è facile amica mia.
Giuro che ci ho provato.
Ma ho fallito, come al solito...
Giuro che ho provato ad essere come te.
Ma ho fallito...
Giuro che mi sono divertita...
Ma lì non ho fallito, lí ho distrutto.
Mi sono distrutta. Mi hanno distrutta.
La vita mi ha distrutta e adesso sono sfinita, ma...devo continuare a lottare per vincere questa battaglia.
Ma come faccio?
Le mie forze mi hanno abbandonata anche solo per sorridere, la vita mi ha strappato tutto ciò che avevo.
Come faccio?
Voglio essere come te Courtney,
vorrei aver vissuto anch'io il tuo passato,
vorrei aver avuto anch'io l'affetto che non ho avuto,
vorrei anch'io poter vivere, anche solo per un momento, la tua vita,
vorrei anch'io avere la testa priva di problemi,
vorrei anch'io essere spensierata, libera come una nuvola in cielo, come una barca nell'oceano, come una macchina su un'autostrada vuota.
Ognuna va verso la sua strada, prende la propria direzione, va avanti...
Ma io?
Io resto ferma perché ho un grande muro che mi impedisce di oltrepassare, di superare e di vedere ciò che si nasconde dietro di esso, anche se già lo so.
C'è il bianco...C'è la luce...
Mentre io sono nel buio, tutto è nero per i miei occhi.
E cerco inutilmente di abbattere quel muro, ma è troppo forte contro di me.
Cerco di scavacarlo per trovare una via di uscita, ma i demoni mi trascinano verso di loro, verso il loro territorio e ormai anche il mio.
E non c'è scampo, è un luogo senza via d'uscita, da cui non puoi scappare.
È come un carcere, o forse anche peggio.
Sono dietro le sbarre, in uno spazio piccolo e dove al posto dei sorveglianti ci sono i demoni...spietati, crudeli, proprio come come me,
proprio come mi hanno trasformato,
proprio come lo sono diventata,
proprio come lo sono e come lo sarò finché non avrò avuto la mia vendetta che aspetto da tempo e che avrò tra non molto tempo.
Voglio vederli tutti stesi per terra, sanguinanti e doloranti, mentre mi pregano di smetterla, ma io continuo, continuo a vedere e a godere la scena , continuo a provocarli lo stesso dolore che ho provato io sulla mia pelle, continuo...come hanno fatto loro.
E continuo ad immaginare questo epidodio, finché non si realizzerà, finché finalmente non lo vedrò con i miei stessi occhi e non in un fottuto sogno...

See You Again - La VendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora