Fifefano, in una terra bellissima, alcune comunità anomale di fatine grasse. Fra i mille fiori variopinti che cospargevano vomitevolmete le colline, le pianure e le città, queste fatine grasse costruivano tunnel sotterranei, creando una struttura abitativa che si svolgeva unicamente nel cupo mondo della terra. Non vedevano mai quindi la bellezza variopinta del mondo esterno, ma si costringevano a respirare l'aria sporca e grassa che a mala pena correva nel labirinto che avevano costruito al di sotto. Non avendo più necessità di volare, le loro alucce persero la loro funzione e caddero. Con tutte le ali cadute costruivano nidi o lettiere su cui defecare.
Le fatine grasse non uscivano mai: era la regola numero 1 della Legge Grassa. Se non era rispettata, venivi bandito nel mondo al di sopra. Il che è una specie di contraddizione, o meglio, di punizione positiva e insensata. 'MA LA LECCE FA SECUITAAAAA!!' urlava Germenegilda, la fatina grassa più vecchia e grassa fra le fatine grasse che era giudice nel tribunale in cui le leggi delle fatine grasse venivano fatte rispettare alle fatine grasse da altre fatine grasse.
Gixa era una una delle fatine (grasse) più relativamente magre e già, solo per questo, era presa in giro sin da piccola. Ma lei proprio non aveva fame quindi, più che sforzarsi ad ingurgitare le schifezze e gli inciuci di cui la sua comunità si cibava, non sapeva proprio cosa fare per diventare più grassa. Piancefa e piancefa giorno e notte e la sua sorellina obesa Gunza la derideva comunque, senza minima compassione per il suo crante tolore.
Visto che Gixa era sempre triste e fifefa male, un bel giorno tentò di scappare da quel tugurio. Di nascosto, arrivò allo sbocco del labirinto, con fatica perché il suo anche se poco grasso le rendeva difficile la corsa e l'arrampicata che l'avrebbe liberata all'esterno.
Quando finalmente trovò la porticina che le avrebbe aperto la via per la lipertà, si avvicinò con gioia e , aprendone uno spiraglio, scorse i mille colori dei fiori e l'azzurro del cielo, le nuvolette rosa e leccere. La gioia fu tanta, grassa e immensa, i suoi occhi prillavano di soddisfazione e di spensierata allegria per aver raggiunto finalmente la lipertà, in un tale momento esplose in un urlo di felicità: "FUOCARELLO!"
La sua obesa sorellina Gunza la udì e urlò ancor più forte, così che ogni fatina grassa da ogni parte del regno delle fatine grasse potesse sentire: 'QUELLA CRETINA DI MIA SORELLA É SHCAPPAAAAATA'. Dopo un tale sforzo svenne, e intorno a lei si creò un caos collettivo di urla e di fatine grasse che pesantemente cercavano di correre avanti e indietro con scarsi risultati . Gixa fu tolta alla libertà un attimo prima di conquistarla completamente e fu trashportata nel tribunale dove una corte di fatine grasse la aspettava e, sulla somma cattedra, la vecchia fatina-magistrato Germenegilda era pronta a gridarle contro.
Gixa non sapeva come difendersi davanti al giudice che continuava a urlare imperterrita 'LA LECCE FA SECUITAAAA'
'Chiedo scusa Germenegilda! Non sono adatta a fifere in questo tugurio!' Disse finalmente dopo un'ora di silenzio.
Quest'unica frase fece esplodere il pubblico che iniziò ad inveire 'NON SEI ABBASTANZA GRASSA PER FIFERE CON NOI, FERCOGNA!!! AHHHH!'
Germenegilda, la pazza grassa fatina-magistrato, urlò con la sua rauca, vecchia, orrida voce: 'Ti condannooo a non fifere più qui nel regno delle fatine grosse, SEI BANDITAAAA!'
Gixa fu cacciata a calci nel sedere fino all'esilio. Dovette abbandonare per sempre il regno e, finalmente, poté avere la lipertà! Si trasferì in una caverna puzzolente piena di fiorellini e fece amicizia con cachi e macachi, animaletti variopinti che abitavano le paludi. Nessuno la giudicava perché era secca, era finalmente liiipera.
FinMangia la cacca e il buio ti scappa,
O sarai secca e priva di pappa!
Noi fatine grasse fifiamo così
Mancia la coda e sin salabì!
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Cuoricina Ra e altri racconti che non capisco
HumorSolo l'1% di voi è in grado di capire questa storia. Testa le tue abilità e prova a leggere.