Caro amico,
Oh caro diario... Mi riesce davvero difficile rivolgermi a te. Per me sei un confidente, perciò si, ti considero un amico. Inizierò a chiamarti Steven, in modo da non avere più dubbi quando inizio a scriverti. Ieri ti avevo promesso che ti avrei raccontato quello che avevo scoperto origliando... ebbene, cercherò di essere il più chiara possibile. Avevo appena aiutato Bridgy a mettere a letto la piccola Susy, quando a un certo punto ho sentito sbattere la porta, come già ti avevo raccontato. Nelle ultime due settimane, Jake, il nipote di Bridjet, viene spesso a trovarla. Viene la sera tardi, in modo da non vedere nessuno. Tommy lo odia. Dice che viene qui solo per chiedere soldi, da mangiare e da bere, a sentire lui. Io non lo conosco, ci ho parlato solo una volta, un mese fa. Anche all'ora era venuto qui quasi in piena notte. A me scappava la pipì, ma lui si era chiuso in bagno a fare chissà che. Morale della favola, ho aspettato un'ora prima di poter usufruire della tazza. È da qui che nasce il mio astio nei suoi confronti. È un gran maleducato. Ma quello che voglio raccontarti è più recente. Stavo dicendo... appena ho sentito la porta sbattere mi sono messa le calze, in modo da poter affacciarmi e camminare quatta quatta senza fare rumore. Le stanze da letto sono disposte tutte lungo un corridoio, dalla parte opposta all'entrata. Tra il corridoio e la porta c'è un salottino piccolo e accogliente, con un camino a legna, un divano lungo appoggiato alla parente sinistra alla porta e due poltrone davanti al fuoco. Il televisore non c'è, a sentire Bridget danno solo programmi noiosi e diseducativi. La cucina invece è piccolina, alla destra della porta d'entrata.
Inizio a sentire le loro voci, nonappena esco dalla mia stanza, attenta a non fare il minimo rumore. Mi sono stretta i capelli in uno chignon in cima alla testa, entrando nel mood giusto, come una spia. Mi è sempre piaciuto fare le cose di nascosto. Mi avvicino al salotto, strisciando contro il muro, attenta a fare il meno rumore possibile. Ti giuro Stev, è stata la conversazione più assurda che abbia mai sentito. Il bell'imbusto si era accomodato davanti al fuoco. "Tesoro, lo sai che non mi piace che fumi le sigarette in casa". Mi sono sposta appena per vedere la sua espressione in quel momento. Sogghignava. Dice "Non è una sigaretta, tranquilla". Sono rimasta di stucco, sai? Non è da Bridget farsi ammutolire così. Ma la conversazione non è finita. "Quanto pensi di andare avanti?", gli chiede Bridgy. Sul suo viso compare un'espressione di rabbia pura. "Senti, l'unico a rimetterci sono io, okay? Mi sembra che a te i soldi arrivino!". Oh Stevy, se solo sapessi di cosa parlavano... è da quando ho sentito quella conversazione che ho il cuore che mi batte all'impazzata. Dovrei preoccuparmi? Comunque sia, non è finita qui. "Cazzo, possibile che devi fare sempre lo stronzo? Possibile che tu non capisca quanto sto male a vederti così?". La voce di Bridget si stava alzando. Lui non ha risposto, ma in compenso in tutta la stanza iniziava a diffondersi odore di erba. "Dammi qualcosa da bere e un po' di ghiaccio.". Non si sono detti più nulla. Bridgy si è alzata subito ed è andata a prendergli quello che aveva chiesto. Sono rimasta lì ancora un po', finché sporgendomi ho visto che Jake si era addormento e Bridget stava per alzarsi e venirsene a letto. Sembrava così tranquillo mentre dormiva... Sono corsa in camera e mi sono infilata sotto le coperte. Lo so che sembra impossibile, data tutta l'adrenalina che avevo in corpo, ma mi sono addormentata in un secondo. Che sia per colpa dell'erba che vaporeggiava per casa? Stamattina mi sono alzata di buon'ora, mi sono messa i miei jeans logori, un maglione nero e sono corsa in bagno, proprio di fianco alla mia stanza. Alle 6.30 ero già pronta. Appena ho messo piede in sala, indovina che c'era ancora addormentato? Non penso fosse la prima volta che dormiva qui, ma di certo è la prima volta che si fa beccare. Ho preparato i toast per tutti, anche per lui. Gli ho portato una tazzina di caffè sotto il naso per farlo svegliare e... tombola. Eccolo lì, sveglio, pimpante e stronzo come al solito. "Che cazzo ci fai qui?". Dovevi vederlo Stevy, gli occhi quasi gli uscivano dalle orbite dallo spavento. Due palle verdi in mezzo a un viso pallido. Con bei tratti certo, ma pallido. "Ci vivo." Gli ho detto sorridendo ironicamente. Non mi scollava lo sguardo di dosso, lo stronzo. "Bevi il caffè e mangia velocemente, tra poco si sveglieranno gli altri." Dico. Sai Stevy, non sono propriamente una persona "gentile" io. Ho dei modi piuttosto rudi. Infatti mi fiondo in cucina ad apparecchiare e non lo degno più di uno sguardo. Poco dopo sento la porta sbattersi.
Oltre a questo traumatico risveglio e l'avventura di ieri sera, la giornata è andata come al solito. Frequento una scuola pubblica e squallida, ma non mi lamento. È molto lontana da dove vivo, di conseguenza devo prendere 2 metro per arrivarci e puntualmente salto la prima ora. Ma come ti dicevo è squallida, quindi nessuno se ne preoccupa. Tornata a casa ho dovuto consolare Margot, lasciata dall'ennesimo fidanzato. Altra cosa molto interessante della giornata. Le ho promesso di preparle i pancake dopo cena. Ah, dimenticavo. Domani ho lezione di pianoforte, la gioia più grande della mia vita. Ogni volta che si avvicina il giorno sono emozionata come se fosse la prima lezione. Ora vado a preparare i pancake. Ci sentiamo domani, ti racconterò un po' meglio di questa casa magari...
P.s. Jake ha bevuto il caffè e mangiato tutti e due i toast che gli avevo preparato!!!
P.p.s. Sono proprio curiosa di vedere se tornerà anche stasera.
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Il Diario Dei Sogni.
RomanceQuesto è il diario di una ragazza, Max, che affronterà giorno per giorno un'avventura diversa. Max è un'adolescente, scontrosa, introversa e con una montagna di capelli ricci indomabile, una vita un po' pesante e un sogno nel cassetto. Andrà in con...