Carissimo Steve,
come stai? È molto stupido chiederlo, vero? Si, io penso di si. Bridget è stata particolarmente taciturna. Sembra preoccupata per qualcosa, è così da ieri sera. Mi ha fatta insospettire...
Inizio col dirti che il ragazzaccio non si è fatto vedere, ma sono certa che abbia telefonato a Bridgy, perché l'ho sentita urlare, intorno a mezzanotte. Che sia questo il motivo per cui era così angosciata oggi? Onestamente non ho avuto molto tempo per pensarci. La mia unica gioia è stata alle sette del mattino, quando il mio insegnate di piano, un vecchietto dolce e dal cuore d'oro, mi ha proposto di suonare con lui a un Open day. Ho accettato immediatamente, inutile dirlo. Ma il bello deve ancora venire. Prima di entrare in casa, che è al quarto piano, ho notato una macchina della polizia.
Indovina chi erano venuti a trovare? Esatto, proprio noi. O meglio, Margot, non "noi". Devi sapere che ha un passato molto difficile alle spalle, come tutti qui dentro d'altra parte. È stata letteralmente pescata dalla strada. Non saprei dirlo in modo carino... ma hai capito, vero? Tornando a noi, sono entrata in cucina e ho trovato Margot seduta a capotavola, Bridget indossava una tuta verde con tanti piccoli fiorellini lilla e faceva avanti e indietro dalla porta alla finestra che dava sul balcone, i due agenti erano seduti dalla parte opposta di Margot. Nessuno si è accorto della mia presenza per un bel po'. "Non capisco come sia possibile, davvero. Mi aveva promesso che non lo avrebbe più fatto, sembrava andasse tutto bene!". Stava urlando Bridget, indicando la diretta interessata che indossava solo un vestitino nero che copriva ben poco. Come faceva a non aver freddo? Siamo quasi a Gennaio e qui il tipico clima londinese famoso in tutto il mondo, non è solo un po' di vento e la pioggerellina, posso assicuratelo! I capelli di Margot sono cortissimi e neri, in quel momento li aveva tutti per aria. La scena era quasi comica. Mentre discutevano sono andata a sedermi a una delle poltroncine per scaldarmi. "Signora, Finn...", iniziava a dire un agente.
"Oh ti prego, chiamami Bridget, non sono così vecchia",
"Stiamo parlando della terza volta in due mesi, Bridget". Okay Steve, ti starai chiedendo cosa fosse successo. Ecco, spesso Margot tornava a fare quello che faceva prima di arrivare qui da Bridget, per comprarsi pasticche, erba e non so cos'altro. Bridgy sembrava davvero sconvolta. "La ragazza non può rimanere qui, non per il momento almeno. Hai altri ragazzi in casa, è troppo pericoloso farla stare qui, c'è una bambina Bridget." Ah, dimenticavo. Spesso Margot portava i suoi "amici", se così vogliamo chiamarli, qui. È stata la piccola Susie, in tutta la buona fede di una bambina, a dirlo a Bridget. "Okay, avete ragione. ". In un quarto d'ora, Margot era già alla porta con uno zaino in spalla. Io nel frattempo non avevo mosso un muscolo. Bridget era tornata in cucina e si era attaccata al telefono a parlare con non so chi, quando a un certo punto ho sentito un pezzo di carta muoversi sotto la poltrona. C'era un foglietto piegato in quattro, tra il cuscino e il poggia schiena. L'ho aperto. Lo so che non avrei dovuto, Stevy, ma la curiosità era troppa. Dentro c'era ripiegato un assegno da cento sterline, indirizzate a un certo Peter Finn, il nome del mittente è stato cancellato. In mezzo all'assegno ho trovato anche un indirizzo. Bridget non ha fratelli con questo nome, che io sappia. Istintivamente ho infilato il foglietto in tasca e in quel momento è arrivata Bridge a salutarmi. "Ciao tesoro, come è andata oggi?", mi ha chiesto abbracciandomi. Non sai quanto mi sono sentita in colpa, Steve. In fondo, non sono affari miei se suo nipote viene qui ogni due per tre e ci sono assegni in giro per casa, ma quella parte di me che mi aveva spinta a mettermi il foglietto in tasca, in quel momento mi ha spinta a tenerlo lì e a non dire niente a Bridge. Le ho spiegato velocemente che sarei andata a un concerto con il mio insegnante il giorno dopo e di conseguenza non ci sarei stata per tutto il pomeriggio successivo. Ecco, te l'ho detto. Ho fatto una stupidaggine, ne sono sicura. Ho mentito a Bridget. Il concerto finisce alle tre e dopo mi recherò all'indirizzo scritto sul bigliettino. Oh, quanto mi sento in colpa.
La mia giornata però non è finita qui. Bridget era in un bagno di lacrime fino a qualche minuto fa. Tommy ha detto che lascerà prima la casa e Margot è tornata al centro, si sente un completo fallimento. La capisco. Si è addormentata da poco. Sono appena stata in cucina e Jake era lì. Il mio outfit era anche peggiore rispetto al solito. Avevo le chiabatte a forma di gatto, dei pantaloni del pigiama giallo canarino e una canottiera un po' troppo trasparente. Se ne stava in cucina a fumare, pacifico. Non mi ha calcolata quando sono andata lì per prepararmi il tè. Avrei tanto voluto ringraziarlo, sai Steve? Ne sentivo proprio la necessità, solo che le parole non si decidevano a uscire. Stavo per perdere le speranze e tornarmene a letto senza avergli rivolto neanche mezza parola, quando si è alzato di botto ed è venuto al lavandino, vicino a me. Mi fissava le mani. "Suoni?", mi ha chiesto sorridendo. Sembrerà una stupidaggine, ma il cuore mi ha fatto una giravolta quando ha sussurrato quelle parole. Aveva una bella voce, calda... "Si", ho sussurrato appena. Che stupida eh. " Io vado. Penso sia il caso che tu vada a letto, visto che non dormi mai quando ci sono anche io in casa". Mentre pronunciava quelle parole, mi fissava e sorrideva. Si è alzato ed ha lasciato la casa. La mia faccia era in fiamme. Sono corsa in bagno e mi sono guardata allo specchio. Per la prima volta in vita mia mi sono chiesta se potessi sembrare attraente per qualcuno. Avevo la pelle abbastanza nera, un po' più di mulatta direi, i capelli ricci e castani, non troppo scuri e gli occhi chiari, verdissimi. Non era decisamente un canone di bellezza standard. Mi sono confortata pensando che c'è a chi potrebbe piacere e invece a chi no... Non sono proprio da buttare insomma.
Sono tornata in camera ed ho iniziato a scriverti. Sei proprio un amico Steve. A domani.
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Il Diario Dei Sogni.
RomanceQuesto è il diario di una ragazza, Max, che affronterà giorno per giorno un'avventura diversa. Max è un'adolescente, scontrosa, introversa e con una montagna di capelli ricci indomabile, una vita un po' pesante e un sogno nel cassetto. Andrà in con...