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Xabi Pov.
Parlare con Jorge di Samantha mi aveva fato sentire più libero ma mi aveva fatto salire di nuovo la tristezza. Non nè avevo parlato con nessuno, nemmeno con i miei amici più stretti. Anche se mi domandavano spesso come andava la nostra relazione ed io fingevo un sorriso e rispondevo "Va benissimo" anche se era tutto il contrario. Ma con Jorge non ho finto, anche perché Martina glielo avrebbe detto..

Per non pensarla costantemente venivo qui al campo per giocare con i miei amici a basket.

Alcune volte era davvero difficile non pensarla, ogni cosa mi riportava a ricordarla. Rimpiazzavo i ricordi con i dubbi. Sicuramente lei in questo momento sarà felice senza di me, magari avrà conosciuto anche un ragazzo per bene che non pensa a divertirsi ma a formarsi il suo futuro.

Avrà cancellato le nostre foto?

Avrà dimenticato tutti i nostri momenti felici?

Nonostante tutto non dimenticherò mai nulla di quello che abbiamo passato insieme, le nostre incertezze, comprese le paure, i nostri abbracci dopo aver fatto l'amore, la sua gelosia nei miei confronti, le nostre risate.

Tutte queste cose saranno sempre presenti nella mia mente.

Non pensavo che sarei stato così male per lei, quando mi lasciò pensai "una settimana e passerà", ma non è stato così. Sono passati tre mesi ed ogni giorno che passa è sempre peggio, la penso tanto, anche fin troppo.

Ho ripensato a tutta alla nostra relazione..

Ero e sono ancora oggi terribilmente geloso di lei, mi dava fastidio se parla con gli altri ragazzi, doveva stare sempre con me, sembra strano ma quando non stavamo insieme mi mancava..

Lei ha tirato fuori una parte del mio carattere che non sapevo di avere.

Sin da quando avevo 15 anni tutte le ragazze mi giudicavano per il mio comportamento da: stronzo, lunatico, coglione, immaturo, poco serio, puttaniere e privo di sentimenti.

Lei invece mi ha accettato, ha accettato i miei pochi pregi e i miei tanti difetti. Ha saputo tenermi testa nonostante all'inizio avesse paura di me, è stata l'unica a non giudicarmi per ciò che facevo.

Amavo vederla con il suo sguardo da dura che cercava di difendersi da me, sopratutto all'inizio, quando ancora pensavo solo di illuderla come ho fatto con le altre ragazze.

Col tempo mi sono legato a lei sempre di più, fino ad arrivare nel fidanzarci.

Pensavo sempre a lei.

Quando correvo pensavo a lei, pensavo alle conseguenze che potevano nascere se io non avessi smesso di correre per Antony, prima per me era solo un divertimento, un modo per guadagnare più soldi per aiutare mio padre ma quando arrivò Sam tutto diventò diverso.

Avevo incominciato a fumare di meno.

Non trovavo più divertente correre ma il contrario.

Ero diventato più maturo.

Il mio carattere era totalmente cambiato per lei.

Per lei ero diventato un ragazzo terribilmente dolce.

Cazzo.

Non pensavo che una ragazza ti potesse cambiare in tutto, anche in cose che pensavi di non poter cambiare.

Adesso non so che fare, non riesco a fare più nulla, sento solo la sua mancanza...

Mi manca vederla ridere mentre le faccio il solletico che con la sua risata mi faceva scoppiare il cuore di gioia perché la causa del suo sorriso ero io,

Mi manca appoggiare la testa sul suo petto e sentire l sua mano tra i miei capelli per farmi rilassare,

Mi manca vederla al mattino tutta spettinata senza trucco,

Mi manca prenderla in giro per farla arrabbiare,

Mi manca litigare con lei per poi baciarci per fare pace,

Mi manca vederla fare il broncio come una bambina,

Mi manca intrecciare le nostre dita mentre camminiamo,

Mi manca vederla seduta di fronte al campo da Basket a far il tifo per me,

Mi manca vederla cantare nonostante fosse stonata,

Mi manca il suo profumo di fragola,

Mi manca baciare ogni centimetro del suo corpo,

Mi manca fare l'amore con lei.

Volevo chiamarla e dirle tutto, ma appena aprivo la rubrica e il suo contatto qualcosa mi bloccava, forse la paura, richiudevo il suo contatto e buttavo il telefono sul letto frustato, poi pensavo che nemmeno lei mi aveva chiamato o anche lasciato un messaggio.

Nemmeno un "Come stai? Scusa se ti ho lasciato perché avevo paura per la distanza."

Scomparsa.

Non si è fatta sentire, nemmeno per sbaglio. Le speranze erano totalmente scomparse come lei.

Ma un giorno leggendo una rivista mi capitò di leggere un articolo di un famoso scrittore che ora non ricordo il nome che diceva:

Non sempre chi non ti cerca allora non ti pensa, non ti vuole o non vorrebbe passare le giornate intere a parlare con te. Te che sei uno dei suoi chiodi fissi giornalieri, il primo pensiero alla mattina e l'ultimo alla sera. A volte può capitare che una persona abbia solo paura di sbagliare. Paura di essere di troppo, di intralcio. Di essere banale e stancare. Forse per questo spesso quelli come me non cercano nessuno, aspettano sempre di essere cercati. Così per essere sicuri che l'altra persona abbia veramente voglia di parlare. Perché ammettiamolo, si capisce sempre se qualcuno vuole o no passare del tempo conte, anche dietro ad un telefono la sera, solo dal modo in cui risponde. Forse è per questo che aspetto sempre, voglio meravigliarmi ogni volta che qualcuno mi scrive, qualche persona importante mi scrive, lei mi scrive. Scusate se sono fatto così, ma ho paura di cercare e di non essere cercato. Ho paura di sbagliare, sempre.

Queste parole sono rimaste impresse nella mia mente, ma non solo queste.

Lessi anche un piccolo riassunto della vita di questo famoso scrittore in cui spiegava di come amava sua moglie e che l'amava con tutto se stesso nonostante fossero passati poco più di 50 anni di matrimonio, pur passando la maggior parte del suo tempo a scrivere trovava sempre il tempo per lei e la sua famiglia.

Raccontò di come capì di essere innamorato di lei, del loro matrimonio e del regalo che fece alla moglie alle loro nozze, cioè le dedicò una piccola poesia in cui ancora oggi come ha detto lui porteranno sempre nel cuore:

Capisci di essere innamorata quando,
se la vedi ti batte il cuore forte,
ti senti male quando lei non c'è,
vorresti sempre averla accanto a te,
provi una gioia così grande che il cuore sembra quasi scoppiare,
hai voglia di gridarlo a tutti.

Da qui capì tantissime cose. Tante cose che mi hanno aperto gli occhi.

Non riesco a dimenticarla, non riesco a stare bene senza di lei, non riesco ad andare avanti, non riesco a soffrire, non riesco ad uscire con le altre ragazze per dimenticarla, non riesco a stare senza di lei, non riesco ad essere felice, non riesco a dormire, non riesco ad odiarla per ciò che mi sta facendo passare, non riesco a smettere di guardare le nostre foto, non riesco a stare solo, non riesco a stare senza di lei.

Tutto ciò per un solo motivo che si collega tutto ciò.

La amo.

Sono un coglione.

L'ho capito troppo tardi.

Non sono mai riuscito a dirle le famosissime paroline "Ti amo", un po' per la paura che lei non mi amava ma anche perché non le ho mai considerate fondamentali.

Come possono due parole rendere speciale una relazione? Insomma, non le ho mai dette a nessuno..

Ma con lei, non so, o una voglia matta di dirgliele.

Per farle capire quanto cazzo è importante per me.

Vorrei guardarla negli occhi e sussurrarle "Sono innamorato pazzo di te".

Il ragazzo del Bronx 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora