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Jorge Pov.
5 anni fa.
"Non può essere vero!" I miei pugni si fanno più frequenti sul cofano della macchina oramai già ammaccata.

Chiudo gli occhi, il mio respiro è irregolare, i battiti del mio cuore vanno a dismisura. Sento di poter crollare all'improvviso.

Una lacrima scivola sulla mia guancia velocemente, passo una mano su di essa asciugandomi poi riapro gli occhi.

Le nocche delle mie mani sono totalmente distrutte, scuoto la testa. Sono un completo disastro. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Quando è scappata via con Junior, volevo seguirla. Ma sicuramente mi avrebbe respinto.

Avrei peggiorato ancora di più le cose.

"Jorge.." Sussurra Xabi accanto a me appoggiando una mano sulla mia spalla. Mi strattono dalla sua mano spingendolo.

"Voglio stare solo." Grugnisco allontanandomi, portandomi le mani nei miei capelli.

Sembro pazzo.

A passo felpato vado verso chi ha rovinato la mia vita. Chi mi ha fatto perdere la ragazza, l'unica persona che io abbia mai amato.

Urto varie persone ma me ne frego e continuo per il mio cammino con le mani chiuse in due pugni che tremano per la rabbia.

Lo vedo da lontano ridere con una ragazza mentre le accarezza il ginocchio per poi risalire verso sopra.

Non si accorge di me, lo prendo per il colletto allontanandolo dalla ragazza.

"Ti rendi conto che l'ho persa?" Gli urlo in faccia.

Alza un angolo della bocca sorridendo appena, il suo sguardo è rilassato.

"Me lo hanno riferito."

Peter. So già che è stato lui.

"Ora non sono più costretto a lavorare per te." Lo spingo via lontano da me.

"Il mio obbiettivo l'ho raggiunto. Stavo programmando questa corsa da non so quanti mesi. Dovevo vincere per forza per espandere il mio territorio e grazie a te ci sono riuscito." Si aggiusta la camicia.

"Io ho fatto un favore a te, adesso tocca a te." Mi avvicino a lui serrando la mascella. Si acciglia.

"Da questo preciso istante non voglio più lavorare per te, non mi dovrai più venire a cercare per lavorare per te, non mi dovrai più minacciare. Devi dimenticarti della mia esistenza." Punto il dito contro di lui.

"Io ti ho minacciato è vero, ma almeno ho mantenuto la mia promessa. Se tu saresti tornato a lavorare per me io non avrei fatto nulla contro la tua ragazza. E comunque io ora mi trasferirò in Messico dal mio amico quindi a prescindere sapevo che tu non mi avresti seguito, oppure ora che sei single verresti con me? Lontano, lontano da tutti." Mi guarda attentamente.

Ma è impazzito?

"Cosa ti fa pensare che io accetti una cosa del genere?" Ridacchio.

"Sta a te decidere." Alza le mani.

"Io ti ho detto che voglio che tu non mi dia più fastidio e che abbandono tutto, e ora mi chiedi se voglio venire con te in Messico?" Urlo.

"Jorge calmati." Qualcuno mi tiene per le spalle incitandomi a calmarmi, cosa che non ho intenzione di fare.

"Andiamocene." Mi porta via, intorno a me vedo solo persone che mi guardano stranite oppure ridono di me senza motivo.

Il ragazzo del Bronx 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora