Una finestra per un altro mondo

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Sei fermo davanti a quella che sembra una finestra che si affaccia ad una camera da letto disordinata, osservi un ragazzo, ormai adulto, molto simile a te sia fisicamente che caratterialmente. Ma lui non è te.

La tua mente viene sopraffatta da pensieri e ricordi, ricordi di quando molti anni fa facesti quella bravata apparentemente innocua, ma che ti condannò a vita. Eri giovane e inesperto quando accadde, decidesti di provare a fare un gioco o, quello che si rivelò alla fine, un rito assieme ad un tuo amico, anch'esso molto ingenuo. Invitasti questo tuo amico ad un pigiama party per festeggiare Halloween a casa tua, promettendogli divertimento e una notte tutta per voi.

Almeno una cosa delle due gliela desti veramente, ma non fu il divertimento. A mezzanotte prendesti una candela bianca annunciando al tuo amico l'intenzione di mettere in atto un gioco/rito ma lui, da buon ingenuo e credulone, ti rispose che eri pazzo anche solo a pensarci e se ne andò in salotto aspettando che il tuo folle gioco fosse finito. Tu non gli desti peso, sapevi benissimo com'era fatto, alzasti le spalle mentre con un fiammifero accendesti la candela illuminando la stanza ormai calata nelle tenebre della notte e la posizionasti davanti allo specchio. Il "gioco", se fatto correttamente, avrebbe risvegliato il fantasma di Bloody Mary, così seguisti le regole quasi alla lettera pronunciando anche il suo nome per tre volte davanti alla superficie riflettente sembrando un perfetto idiota. Ma non successe nulla, o almeno, non subito.

Dopo quella che sembrava un'eternità apparve qualcosa, non era Blody Mary ma il tuo riflesso che sembrava aver preso vita propria, sorrideva malignamente mentre la tenue luce della candela rendeva la sua carnagione ancora più bianca ed inquietante. Tu eri paralizzato dalla paura, non riuscivi a muovere neanche un muscolo, lui... o te... alitò sulla superficie dello specchio e ci scrisse la parola "Stupido" con l'indice. Ormai il panico era alle stelle, il tuo cuore pulsava senza sosta nel tuo petto che quasi sembrava esplodere, la Cosa nello specchio allungò una mano verso di te e riuscì a prenderti il bavero del pigiama senza sforzo alcuno e a trascinarti nello specchio senza che tu potessi opporre la benché minima resistenza. E ora sei fermo davanti a quella che sembra una finestra ad osservare quella Cosa che molti anni fa prese il tuo posto distruggendoti la vita. Lui a sua volta ti sta osservando, il ghigno malefico ancora stampato sul volto.

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