Stay with me.

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Stay with me.

Capitolo 9

Hurricane

Da quando Niall aveva detto a Shell cosa provava per lei, i due facevano finta di niente. Quella sera Shell non gli aveva dato una risposta immediata, aveva semplicemente detto che in quel momento con tutto ciò che stava accadendo non poteva pensare a niente, perché non riusciva a capire cosa provasse per lui, se amore o una semplice amicizia. Ma Niall non aveva detto niente, si era limitato a sorridere e annuire pronunciando fiaccamente un semplice "Va bene cosi".

Da quel momento era andato tutto come al solito, si salutavano, stavano insieme, a volte studiavano con gli altri, ridevano e come al solito Shell andava a vedere le sue partite e passavano maggior tempo l'uno con l'altra.

Ma Shell sapeva bene che prima o poi avrebbe dovuto dargli una risposta e ancora non sapeva quale.

Di tutto questo Harry non sapeva nulla, nessuno del gruppo sapeva niente, Niall non era tipo da dire le cose private agli altri, anche se li conosceva da tempo e Shell non ne aveva in coraggio, perché sapeva che Carly le avrebbe messo davanti una scelta e lei non avrebbe avuto una via di scampo.

Cosa avrebbe potuto fare?

Che avrebbe dovuto dirgli?

Quale scelta era quella giusta?

Dopotutto aveva sempre pensato che Niall era il ragazzo perfetto, senza nessun difetto, allora perche non riusciva a dirgli cosa provava per lui? Forse i suoi sentimenti verso il biondo erano cambiati e lei se ne era accorta.

***

Harry quella sera era meno euforico del solito. La sua rabbia ribboliva nelle vene pronta a esplodere al minimo tocco. Non aveva paura ne agitazione, aveva già fatto altri incontri prima e sapeva quanto poteva essere spietato se voleva. Anche se quella era una situazione diversa era solo da una settimana che combatteva per Derek, ma non aveva mai fatto incontri per suo padre, ne aveva sfidato avversari di gran lunga più forti e robbusti, ma pur di rivedere sua madre dopo tre anni avrebbe fatto di tutto.

Era questo il punto debole di Harry e Derek lo sapeva bene era per questo che gli mentiva e faceva il bravo padre, lo incitava e l'invogliava a fare il meglio di se che se poi avrebbe fatto bene il suo lavoro, Elisabeth sarebbe stata felice.

Quindi Harry rimaneva in silenzio e quando Derek gli diceva di fare incontri lui accettava senza pensare alle conseguenze.

Quella sera era già sfinito prima di iniziare l'incontro. Due sere prima aveva mandato al tappeto un ragazzo su i trenta anni che l'aveva riempito di lividi su tutto il corpo.

Derek era sicuro che quella sera Harry sarebbe tornato a casa con qualcosa di rotto, ma finche suo figlio gli faceva guadagnare allora non gli importava. Bastava solo che potesse rimanere in piedi e mettere al tappeto l'avversario di quell'incontro.

Harry strinse i pugni e si portò alla bocca un paradenti trasparente.

«É forte, ragazzo mio..» iniziò a dire George.

George era un uomo su i sessanta anni, aveva i capelli bianchi, gli occhi chiari e un enorme pancia che impediva di vedere oltre al petto. Gli occhi erano accompagnati da più rughe che facevano intuire quanto stanco fosse.

Le mani erano grandi e rovinate per la vita passata a lavorare, ma la voce era dolce e calda.

George gli passò una mano fra i capelli e gli porse una bottiglietta d'acqua.

«Non devi mai lasciargli il tempo di colpire perché se lo farai ti distruggerà» continuò.

Harry aveva gli occhi fissi su Shell che gli sorrideva incoraggiandolo.

«Stai attento e mantieni la calma»

disse finendo il suo discorso e mandò il ragazzo sul ring.

Fu tutto molto veloce. Harry buttò il ragazzo sul tappeto con il naso rotto e una volta che vinse l'incontro con un labbro e un sopraciglio spaccati cadde sul pavimento del ring e sospirò. Aveva trattenuto il respiro per la maggior parte dell'incontro.

Quando Derek andò a prendere i soldi vinti mandò Harry nei spoiatoi e lo fece medicare.

Shell aveva seguito Derek per cantargliene quattro e dirgli di dare a Harry dei giorni liberi per riprendersi e riposarsi, ma quando lo sentì parlare con un altro uomo dentro una stanza con la luce offuscata, si dimenticò di tutto il resto e rimase fuori la porta a urigliare.

«Ha un ottimo andamento il tuo ragazzo Derek. É forte e riesce a buttare al tappeto tutti i suoi avversari, cosa gli dai in cambio? Perché per farmi spaccare la faccia io vorrei qualcosa..» disse divertito l'uomo con cui stava parlando. Derek scoppiò a ridere.

«Gli ho detto che ho trovato Elisabeth»

«Ed è cosi?» chiese stupito l'altro.

Shell che stava ascoltando tutto cercò di non fiatare ma per paura della risposta tutti i peli delle braccia gli si erano rizzati e le mani le sudavano.

«No..» rispose Derek con voce roca, come quella di Harry. Si sentirono due bicchieri sbattere fra di loro e le risate di entrambi che facevano eco nella stanza.

Shell si portò le mani alla bocca e spalancò gli occhi. Sapeva che non dovevano fidarsi di Derek, gli aveva solo mentito.

Elisabeth non era tornata a casa. Non era tornata per Harry, ma lui non ne aveva idea.

~Eccomiii.

La bomba è stata piazzata.

Spero che il capitolo vi piaccia.

With love, me.

(Scusate per eventuali errori)

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