Capitolo6- Cattiva Ragazza

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-I think tonight I choose to be a Bad Girl-

Cattiva Ragazza

"Ti prego"
"No Chloe smettila"
"Oh andiamo Papà, è solo una piccola festa! In più l'ha organizzata Elèna, cosa dirà se non mi presenterò?" Chiesi poggiando lo zaino accanto al gambo del tavolo, tutti quei libri mi stavano distruggendo la schiena ma non dovevo distrarmi dal mio obbiettivo. "Dirà che tuo padre ha un briciolo di buon senso. La questione è chiusa" mi informò riprendendo a leggere il suo giornale.
Digrignando i denti afferrai lo zaino e salii le scale velocemente, arrivata in camera chiusi la porta energicamente provocando un forte rumore che a mio padre, ovviamente, non piacque.

"Chloe Marie Gomez vedi di smetterla! Non hai più dieci anni!" Urlò Charles dal piano inferiore.
Ancora innervosita da ciò che era successo non gli risposi e mi buttai a peso morto sul letto cercando di calmarmi.
Erano davvero poche le volte in cui io e mio padre litigavamo, in genere lui era quello che mi permetteva di fare quasi tutto mentre il ruolo del genitore severo toccava a mia madre... ovviamente quando non si trattava di cheerleader e concorsi, in quel caso era più che disponibile.
Ho sempre pensato che mia madre mi 'usasse' per raggiungere gli obbiettivi che lei alla mia età non era riuscita a raggiungere, un po' per la mancanza di soldi e un po' per il fatto che i miei nonni non appoggiavano queste scelte,  non lo facevano prima e tutt'ora storgono un po' il naso quando mia madre gliene parla.

Fatto sta che stasera non mi sarei potuta unire alla festa con le mie amiche, il sangue nelle vene mi ribolliva e la testa pulsava per la rabbia. Odiavo quando mi trattavano come una ragazzina, ma cosa credevano? Che sarei andata alla festa per ubriacarmi? Sapevo che non riponevano molta fiducia in me anche se, spesso e volentieri, attribuivano la colpa delle loro insicurezze verso di me alle persone che mi circondavano.
La loro frase tipica ormai era: Tesoro noi ci fidiamo di te lo sai, è degli altri che non ci fidiamo. Ma adesso non avevano scuse, conoscevano Elèna e tutte le altre mie amiche, capivo che non saremmo state solo noi quattro ma conoscevano pure Bréanainn e gli altri.
Cosa avrei dovuto fare? Presentargli tutti i ragazzi che frequentavano l'UCLA?

Ancora agitata iniziai a svolgere gli esercizi di fisica per distogliere dalla mia mente il problema della festa.
Sbuffando andai in bagno per sciacquarmi il viso con un po' di acqua fredda per rilassare i lineamenti del mio volto, successivamente aprii la custodia degli occhiali da vista e li indossai pronta per iniziare lo studio.
Tutto il pomeriggio trascorse abbastanza velocemente ma quando pensai di essermi tolta dalla testa leggere festa di Elèna il mio telefono iniziò a squillare e io fui abbastanza stupida da rispondere.

"Chloe cosa indosserai?" Mi chiese Carly appena ebbi la possibilità di poggiare l'apparecchio al mio orecchio. "Cosa ti fa credere che verrò?" Domandai sfilandomi gli occhiali ormai rassegnata alla decisione di mio padre.
"Non dirmi che non ti fanno uscire!"
"Come è triste la vita eh?" Chiesi ironicamente chiudendo il libro di economia.
"Devi fare qualcosa! Chiederò ai miei di convincere i tuoi genitori" disse convinta del suo piano fin dall'inizio.
"Diranno che resterai al mio fianco, loro mi adorano no? Non ci saranno problemi e poi potrai restare a dormire da me! Chloe devi assol-"
"Carly fai silenzio un minuto!" La interruppi non riuscendo più a starle dietro, quando si metteva in testa una cosa non c'era modo di farle credere il contrario. "Mio padre è irremovibile"
"Scappa!"
"Carly ti prego sì seria" dissi con un tono di voce stanco. "Ma sono seria! Se ti sei arrabbiata basta che chiudi a chiave la tua porta e che fuggi dalla finestra, ovviamente senza schiantarti contro il terreno"
"E come mi calo dal balcone? Salto?" Chiesi ironicamente portando il mio sguardo verso la finestra in vetro. Carly fece una risata finta facendomi sorridere. "Lega il lenzuolo alle sbarre del balcone ed ecco fatto!" il tono di voce che aveva usato mi faceva sembrare stupida, sembrava quasi la cosa più ovvia del mondo ma dovetti smontare le sue folli idee. "Per favore Carly, ti vedi troppi film. E se il lenzuolo si spezza? Oh e la cosa più importante; dopo quando dovrò risalire? Cosa pretendi che faccia? Sarò stanca morta e vuoi che io usi la corda per risalire?"
"Sei o non sei il capo delle Cheerleader? Ti alleni quasi ogni dannatissimo giorno, credo che tu possa riuscirci!"
In tutta questa conversazione la cosa che mi spaventò, fu il fatto che stavo realmente considerando di fare tutto ciò. "Pensaci, io ti aspetto accanto al negozio di alimentari alle otto" e con questo la linea si interruppe lasciandomi sola con i miei pensieri.
Essere la ragazza buona e ubbidiente o uscire dagli schemi e fare,per una serata, ciò che mi pareva?
Credo che questa sera sceglierò di essere una cattiva ragazza.

I Vampiri Sono Ovunque ||Justin Bieber & Selena GomezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora