Capitolo 11- Rimanere lucido

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-Drink this-

Rimanere Lucido

Aprendo lo sportello del passeggero presi Chloe, e adagiandola con cura tra le mie braccia chiusi la macchina percorrendo poi il piccolo tragitto che mi separava dalla porta di casa.
"Chaz, Josh? Apritemi" dissi in un sussurro quasi impercepibilmente per un udito umano.
Bastarono pochi secondi prima che la porta si aprisse rivelando il volto confuso dei miei due amici.
Chaz si spostò per aprirmi un passaggio permettendomi di entrare in casa. "Cosa ci siamo persi?" Mi chiese appena chiuse la porta cercando di essere silenzioso.
"Niente, credo che le presentazioni le farete domani" dissi superandoli per arrivare al piano superiore.
"Almeno è ancora viva" bisbigliò Chaz tentando di trattenersi dal ridere.
Josh gli tirò una leggera gomitata cercando di farlo smettere ma non fu molto convincente dal momento che, anche lui, aveva iniziato a ridacchiare. Alzando gli occhi al cielo, raggiunsi la mia stanza dove, al centro di essa, era situato un letto matrimoniale coperto da un'unica coperta, usata soltanto per imitare i bisogni degli esseri umani. Era già successo, nella mia vecchia città, che amici di Chaz e Josh avessero fatto un giro di tutta la casa. La prima cosa che i loro occhi umani scrutarono fu l'assenza di coperte sui letti. Sia io, incosciente della loro visita, che i miei due amici rimanemmo senza parole per alcuni minuti non sapendo cosa rispondere. Fortunatamente, noi esseri sovrumani, apprendiamo dai nostri sbagli e osservando case e comportamenti comuni abbiamo imparato a confonderci meglio nel contesto in cui ci troviamo.
Rimanendo in piedi di fronte al letto strinsi ancora per un po' il corpo di Chloe tra le mie braccia. I miei occhi si soffermarono sui tratti gentili del viso della ragazza e la contemplai per qualche istante ancora. Sorridendo provai a memorizzare ogni dettaglio del volto sereno di Chloe.
Sentendo dei leggeri lamenti provenire dalla ragazza in questione, decisi che sarebbe stato più prudente sistemarla su un lato del letto per evitare di svegliarla.
Non volevo che svegliandosi decidesse di andare via. Avrei di gran lunga preferito rimanere in sua compagnia almeno per un altro po'.
Deglutendo nervosamente abbassai la cerniera del vestito marrone che per tutta la sera aveva accarezzato il corpo di Chloe. Delicatamente trascinai il tessuto lungo il corpo della ragazza addormentata e riflettendo sul da farsi, decisi soltanto di aggiungere una coperta in più per evitare che sentisse freddo.
L'abito incontrò la piccola poltrona in pelle e rimase lì, per tutta la notte.

Trascorsi qualche minuto in piedi a fissarla usufruendo della luce lunare che, passando attraverso la grande finestra, le illuminava completamente il viso.
"Il suo sonno è sereno, pensa di stare nel suo letto, a casa sua dove i suoi genitori possono proteggerla. Invece è nel posto meno sicuro in cui potesse trovarsi. Una piccola e fragile umana pochi metri distante da un predatore" la mia voce interiore iniziò a parlare facendomi serrare la mascella.
Sospirando portai lo sguardo sulla finestra e tentai di avere il sopravvento sul mio corpo e sulla mia mente.
"La paura è il tuo peggiore nemico e in questo momento ne sto sentendo molta, cosa ti cambierebbe in fondo Justin? Non sarebbe la prima vittima.
I vampiri hanno bisogno di sangue" la mia mente era entrata in stato di completa confusione, non sapeva a chi dare ascolto e per qualche minuto caddi in un completo senso di smarrimento.
I miei occhi si posarono inconsciamente sulla figura di Chloe mentre la mia mente decideva se vederla come una preda o come una ragazza da proteggere.
"Senti i suoi battiti, non puoi rifiutare la tua natura, devi attaccare e nutrirti" prima che la parte omicida si impossessasse del mio corpo riuscii a fare uno scatto raggiungendo la porta e uscendo dalla stanza. Risparmiando, momentaneamente, Chloe che ignara di tutto continuava a dormire pacificamente.
Barcollando per il corridoio, come erano soliti fare gli umani quando si ubriacavano, decisi di aggrapparmi alla sbarra di ferro delle scale. Alzando gli occhi, potei vedere il mio riflesso sul vetro attaccato alla parete; la trasformazione stava avvenendo e la mia pelle iniziava a diventare sempre più bianca e i miei occhi si schiarirono fino a raggiungere la tonalità azzurra. Ogni sforzo per combattere questo lato di me era dannatamente inutile, ormai la parte più oscura di me aveva quasi preso il sopravvento. Nonostante i miei impulsi da vampiro mi imponessero di dirigermi verso la ragazza che precedentemente stavo ammirando, riuscii a contrastare, un'ultima volta, la mia sete e scesi al piano di sotto sperando di vedere i miei amici.
La vista iniziò a diventare sempre meno chiara e le immagini mi apparvero sfocate, in compenso l'olfatto e l'udito migliorarono notevolmente, riuscivo a sentire il respiro regolare della mia preda e l'odore del suo sangue invase le mie narici facendomi impazzire.

"Justin" mi chiamò Josh osservandomi dal lato opposto del salotto, egli era comodamente seduto sul divano a leggere uno dei suoi libri, Josh era uno scrittore e ogni due mesi inviava un racconto alla solita casa editrice in forma anonima.

Voltandomi momentaneamente verso il suo volto, spalancai la bocca permettendogli di osservare i miei canini. Non passó molto tempo prima che io iniziassi a correre verso il piano superiore, il mio buon senso mi aveva totalmente abbandonato.
Appena entrai nella stanza rimasi a contemplare la ragazza per qualche secondo prima che il mio corpo entrasse in collisione con una finestra rompendola così in mille pezzi.
Josh era proprio davanti a me e mi impediva di vedere la figura di Chloe.
Serrando la mascella mi preparai a attaccare colui che mi impediva di raggiungere il mio obbiettivo.
Mi precipitai su Josh facendolo volare dall'altra parte della stanza. Chloe era sveglia e con la bocca spalancata per ciò che stava accadendo. Con un sorrisetto innocente mi avvicinai alla ragazza.
"Stammi lontano" urlò lei posando i suoi occhi nei miei. La ragazza balzò fuori dal letto e cercò la porta della stanza.
Risi tra me e me per la lentezza degli umani e, prima che potessi raggiungerla Josh mi bloccò aggrappandosi alla mi schiena e con il tallone colpì in modo violento il mio ginocchio facendomi cadere.
Con la testa premuto contro il pavimento potei sentire la respirazione accelerata di Chloe e la sentii urlare contro un'altra persona che riconobbi essere Chaz.
Josh continuava a mantenere le mie braccia dietro la mia schiena e io sentii i passi di Chaz raggiungere il mio corpo mentre ancora continuavo a dimenarmi.
"Stai calmo" disse il mio amico aiutando Josh a tenermi fermo.
"Ti ho portato ciò che ti serve" disse porgendomi una bottiglia piena di sangue. Appena Josh mi libero le braccia iniziai a bere il liquido rosso senza fermarmi, fino a che la mia sete non scomparve e gradualmente, con la solita lentezza di sempre, ritornai a essere la parte razionale di me.
Per qualche secondo rimasi a contemplare il letto vuoto alla mia sinistra; le coperte azzurre erano finite sul pavimento e il copri materasso era pieno di pieghe, hai piedi del letto potei vedere una piccola parte dei pezzi di vetro che riflettevano la luce della luna.

Come avevo potuto lasciare che tutto questo accadesse?

Alzandomi in piedi l'unica cosa a cui riuscii a pensare fu Chloe, portandola a casa mia non avrei mai pensato che sarebbe potuto accadere una cosa simile, i miei piani erano diversi.
"Devi sistemare le cose con la ragazza al piano di sotto" mi informò Chaz.
"Sai cosa dovrai fare" continuò Josh portando una delle sue mani sulla mia spalla. Chiudendo per qualche secondo gli occhi mi precipitai al piano inferiore. Appena la vidi, seduta su una delle sedie in cucina, avvolta da una calda coperta bianca mi avvicinai lentamente. Chaz l'aveva soggiocata per farla rimanere calma e seduta in attesa che io le cancellassi la memoria.
"Chloe" la chiamai facendo sì che i suoi occhi si posassero sui miei.
Mordendomi il labbro inferiore, portai una delle mie dita sulla sua tempia destra e chiudendo gli occhi, le presi i ricordi di ciò che era accaduto in precedenza.

Come avrei potuto continuare a vivere con il pensiero che ai suoi occhi sarei rimasto per sempre il vampiro che aveva cercato di ucciderla?

Appena allontanai il mio dito dalla sua tempia, Chloe cadde in un profondo sonno e prendendola tra le mie braccia, cullai il suo sonno fino a che non la poggiai delicatamente sul letto. La stanza era completamente sotto sopra e dopo aver coperto il corpo della ragazza addormentata, iniziai a ripulire i vetri dal pavimento.
Non sarebbe mai potuta andare peggio di così. Se non fosse stato per Josh avrei potuto uccidere Chloe.

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Finalmente sono tornata col capitolo 11 revisionato

Come sempre vi chiedo di aiutarmi a correggere la storia.

baci e pandacorni a tutte🐼

I Vampiri Sono Ovunque ||Justin Bieber & Selena GomezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora