Sono le 20:00 e siamo tutti a tavola per cenare, mamma ha fatto la lasagna e non posso che essere felice, visto che è il mio piatto preferito.
Dopo aver messo un pezzo ad ognuno di noi si mette seduta"Buon appetito" diciamo in coro, tanto che mi viene da ridere
"Come è andata oggi?" chiede mio padre a me e Giulia
"Oggi a lezione non abbiamo fatto granché, hanno semplicemente spiegato il significato ti escoriazione, ovvero una ferita superficiale della pelle, in cui si assiste ad un'esportazione di strati epidermici, conseguenza di spellature,..." racconta Giulia entusiasta (se non si fosse capito, frequenta il secondo anno di medicina)
"Giulia...abbiamo capito il concetto, non c'è bisogno che spieghi tutto, stiamo mangiando" dico infastidita e disgustata
"E invece a te come è andata la giornata?" mi domanda mio padre
"Non male" rispondo, inforchettando un pezzo di lasagna
"Hai visitato Torino?" mi domanda mia madre (madonna il terzo grado)
"Sì, è molto bella" dico accennando un sorriso
"Ma che hai?" mi domanda sempre mia madre...
ma proprio in quel momento sento il suono di una chitarra provenire dall'appartamento accanto, così che mi viene spontaneo fare un smorfia."Oh adoro questi accordi" interviene mia madre in modo ammirevole
"Stai scherzando vero?" la guardo accigliata
"Certo che no. Non so chi sia che suona ma è veramente bravo o brava" continua tutta esaltata con gli occhi a cuoricino (sembra un'adolescente)
'Bravo' penso tra me e me, Mentre continua ad elogiare quel...insomma Alex.
"Ma perché ce l'hai tanto con questa povera persona, che ti ha fatto?" mi domanda mia sorella versandosi dell'acqua minerale
"Davvero non senti il casino che fa la notte con quella chitarra?" domando perplessa
"Ooh ma se è così rilassante" continua a parlare mia madre da sola, persa nel suo mondo
"Aah..ma io la notte uso i tappi" risponde con aria scontata mia sorella
"Ma sinceramente neanche io sento nulla" interviene anche mio padre facendomi credere una pazza, così che mi esce volontariamente un ghigno come risposta...ti credo non sente nulla se russa come un trombone, non so chi sia peggio tra lo zoticone e mio padre.____________
Dopo aver finito di cenare, aiuto mia madre a sparecchiare e dopodiché mi siedo sul divano per cercare qualcosa di decente in TV, ma solo dopo aver fatto mezz'ora di zapping riesco a trovare un programma davvero carino e proprio in quel momento arriva anche mio padre a farmi compagnia sul divano e senza dire nulla prende il telecomando e mette la partita, il tutto sotto ai miei occhi infuriati, così che mi alzo e me ne vado a letto
"Dove vai?" mi domanda mio padre
"A letto" rispondo secca
Mentre mi dirigo verso il corridoio, mi ritrovo davanti mia madre
"Già vai a letto?"
"Sì, buonanotte" le rispondo scocciata, anche se in realtà mi dispiace risponderle male, ma quando sono infuriata non guardo in faccia nessuno.Poco dopo sono finalmente nella mia camera, così che indosso il pigiama e mi infilo sotto il piumone caldo.
Con lo sguardo rivolto verso il soffitto, penso a mio padre e penso al suo atteggiamento che sta cambiando in così poco tempo, e questa cosa non mi piace per niente. Non è più lui. Più passa il tempo e più lo sento lontano, ma non riesco a trovare il motivo di tutto ciò.Mentre provo a cercare delle risposte, gli occhi mi si chiudono spontaneamente, cadendo così in un sonno profondo.
___________
Qualcosa interrompe i miei sogni, svegliandomi di soprassalto.
Mi metto seduta sul letto con i gomiti poggiati sul cuscino non capendo niente, così accendo il display del cellulare per vedere l'ora...e sono le 04:15
"Le quattro?" borbotto con la voce impastata ancora dal sonno.
Dopo aver poggiato il cellulare sul comodino mi strofino gli occhi infastidita dal tizio dell'altra parte.
"E no eh, ora basta" parlo da sola scendendo dal letto e indossando il primo paio di scarpe da ginnastica che trovo.
Mi dirigo in fretta e furia verso la porta di casa, ma senza far rumore visto che gli altri stanno ancora dormendo beatamente.Giunta finalmente sul pianerottolo, mi avvicino alla porta dello zoticone e mentre quello che sentivo dalla mia camera era solo rumore, ora posso dire che sono parole con un importante significato, così istintivamente mi appoggio alla sua porta in modo tale da poter ascoltare meglio (non sto origliando. Giusto per precisare)
"Da te ho preso gli occhi chiari
E quel coraggio di non abbassarli mai
Da te ho preso mani forti per ricostruire i giorni insieme a te
Ti ho visto piangere una sola volta e ricomincerei da te
Da te, da te, sempre da te
Il sole quando piove."A queste parole il mio sguardo si assenta e il volto si intristisce, e senza rendermene conto mi butto a peso morto addosso alla porta facendo un piccolo rumore, grazie al quale mi risveglia dallo stato di trance, facendomi ricordare per quale motivo sono qui in pigiama in piena notte.
Faccio un respiro profondo e busso insistentemente alla porta dello zoticone, il quale smette di cantare ma non apre e penso che forse sia meglio così e di svignarmela via, ma proprio in quel momento la porta si apre e me lo ritrovo davanti in tutto il suo splendore, così che prendo coraggio, deglutisco in modo tale da poter riuscire a parlare ...
"Ti sembra l'ora di suonare e cantare?? Non credo proprio! Perché non te ne vai a rompere da qualche altra parte eh? Qui c'è gente che dorme e se questo non ti interessa...bhe sei veramente un maleducato." riprendo fiato
"Hai finito?" domanda divertito
"No! Capisco che prima potevi fare quello che ti pareva, perché non avevi dei vicini...ma ora ce l'hai e sei pregato di portare rispetto. Ora ho finito" Dico infuriata
Mi risponde con un sorrisetto
"Cos'è...ti faccio tanto ridere?" domando presa in giro
"No...è che...insomma sei poco credibile con questo pigiama di unicorni addosso" continua con quel sorrisetto beffardo
"Non ho parole" dico tra me e me mentre gli do le spalle e me ne ritorno a casa infuriata
"Ehy...aspetta.." sento Alex chiamarmi alle spalle, così che tiro un sospiro e mi rigiro
"senti, scusami se faccio lo stronzo, ma sono fatto così" continua
"Me ne sono accorta" lo blocco
"Questo ovviamente non mi giustifica, ma è solo per farti capire che non ti voglio prendere in giro, ma è solo il mio modo di fare" dice con tono serio
"Scusami anche tu per tutte quelle cose che ti ho detto. Ho esagerato...ero incavolata e ..." dico con molta calma
"Tranquilla! Pace?" mi tende la mano
"A patto che tu mi faccia dormire!" propongo
"Va bene" sorride...cavolo che sorriso.
"Allora pace" così che ci stringiamo le mani
"Comunque era molto bella la canzone che stavi cantando" dico in imbarazzo "di chi è?" domando
"L'ho scritta io! Davvero ti piace?" mi domanda serio
"Ah!" rispondo sorpresa
"Certo. Sono molto..belle le p-parole" continuo accennando un sorriso
"Grazie" mi rivolge un ampio sorriso
Dopo circa venti secondi senza parlare, sento il mio volto andare a fuoco dall'imbarazzo.
"Ehm va bene...io vado. Allora buonanotte" accenno un mezzo sorriso, ma mentre faccio per voltarmi sento prendermi per un polso
"Aspetta..." mi si rivolge Alex
"..." lo guardo con aria interrogativa
"Ti va di entrare?" mi domanda a disagioEntrare? Perché? Che ha in mente? Per quale motivo dovrei entrare a casa di uno sconosciuto in piena notte???
"Intendo per farti sentire qualcosa, mi hai detto che ti piaceva la canzone di prima" mi rassicura vedendomi perplessa
Ah...e ora che faccio? Gli dico di si? di no?
"Va bene" rispondo arrossendoSi scansa per farmi passare, così che entro
"Permesso.." dico entrando
"Non c'è nessuno" mi risponde ridendo e chiudendosi la porta alle spalle
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Vicini per caso
ФанфикCassandra è una giovane ragazza di vent'anni..che non sa nulla dell'amore, fino a quando non si scontra per caso con un ragazzo da lei sconosciuto.