8° CAPITOLO

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L'appartamento è molto bello ed accogliente. Entrando si può subito notare una penisola che divide la cucina da un tavolo bianco da sei persone, sulla sinistra invece è posizionato un divano ad angolo bianco situato vicino la parete e davanti un televisore posizionato sopra un mobile porta TV...insomma è tutto così bianco.
Successivamente accanto alla cucina si trova un piccolo corridoio con varie stanze ai lati.

"Vuoi qualcosa da bere?" mi domanda
"N-no grazie!" rispondo impalata davanti la porta
"Vuoi rimanere lì tutto il tempo o ti accomodi?" mi domanda ridendo
Così che mi siedo sul divano accanto a lui
"Come si chiamava la canzone che stavi cantando prima?" domando curiosa
"Il sole quando piove" Risponde "se vuoi te la canto" continua
"Ah nono non..." non faccio in tempo a replicare che mi interrompe
"Aspettami, torno subito" se ne va verso il corridoio entrando in una stanza

Inizio a guardarmi intorno...perché sono qui? Non potevo restarmene sotto le coperte al caldo invece di venire a rompere le palle ad uno sconosciuto?! In fondo non so nulla su di lui...potrebbe essere chiunque, sento che mi sto per cacciare nei guai. Mannaggia a me e a quando non mi faccio gli affari miei!

Lo vedo ritornare e sedersi poco distante  da me.
"Forse è meglio s-se vado.." dico farfugliando e alzandomi dal divano
"È successo qualcosa?" domanda perplesso
"Ehm nono, niente" me ne vado correndo e chiudendomi la porta alle spalle senza dargli il tempo di parlare.

Bene. Ora mi prenderà anche per una pazza oltre che per una rompiscatole.

Entro velocemente nel mio appartamento, mi dirigo nella mia stanza, mi infilo nel letto e senza rendermene conto, presa dai miei pensieri, vengo cullata dalle braccia di Morfeo.

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Il giorno seguente è sabato e sono tutti in soggiorno a fare colazione.

Sono le 11:00 e io sono ancora a letto.

"Cassandraaa"
"Uhhm" sento pronunciare, se non urlare il mio nome
"Cassandra svegliatii, dobbiamo andare dai nonni" urla mia madre

Cosa? Dai nonni? Me ne ero completamente dimenticata!

"Un attimoo" urlo anche io ancora in dormiveglia

Così che scendo rapidamente dal letto e mi dirigo di fretta in bagno per farmi una doccia, dopodiché indosso l'intimo, un body, delle calze a rete con dei jeans strappati a vita alta e delle vans nere.
Mi metto un velo di truppo, giusto per dare colore al mio viso e non sembrare un cadavere ed infine mi piastro i capelli.
Uscita dal bagno corro in camera a prendere un giubbino di pelle e uno zainetto nero con delle borchie.
Preso il tutto mi dirigo in soggiorno dagli altri per fare colazione.

"Ce l'hai fatta ad alzarti finalmente" mi dice mia madre
"Giorno" dico a tutti e tre accennando un sorriso
"Buongiornoo" mi rivolge un ampio sorriso mio padre, tendendomi dei biscotti al cioccolato, i quali amo molto (e tutta questa gentilezza?!)
"Grazie" dico afferrando i biscotti e mettendomi seduta a tavola davanti ad una tazza di latte "di buonumore?" domando con un sorrisetto
"Che vorresti dire con questo? Che gli altri giorni sono scorbutico?" mi guarda accigliato
"Ah fomunque questa notte anfe io ho sentifo dei rumori" interviene mia sorella con la bocca piena, interrompendo la conversazione con mio padre.
A queste parole mi strozzo con un biscotto, così che decido di mandarlo giù con un po' di latte, senza rendermi conto che scotta, finendo per ustionarmi e sputare il tutto sulla tovaglia.
"Cassandraaa...l'ho messa pulita poco fa" urla mia madre, cercando di pulire il casino che ho combinato.
"In effetti ora che ci penso, anche io ho sentito dei rumori provenire dal pianerottolo, ma li ho sentiti anche in casa" Interviene mio padre creando un silenzio tombale
"Uhm io non ho sentito nulla...questa notte ho dormito proprio beatamente" intervengo con un sorriso a 32 denti 

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Poco dopo aver fatto colazione (per così dire), usciamo di casa per andare a trovare i genitori di mio padre a Roma.
Sul pianerottolo ci scontriamo con

"Oh ciao Christian, che bello vederti" interviene mio padre rivolgendogli un sorriso enorme...come se avesse visto chissà cosa
"Salve Signor Giorgi. Grazie" risponde in maniera formale
"Christian che ci fai qui?" lo guardo confusa
"Non mi rispondevi ai messaggi, allora sono venuto"
"Ora sto andando a Roma...e poi come hai fatto a sapere dove abito?" chiedo sconvolta dalla sua insistenza
"Questo non ha importanza...stasera sei libera?" mi domanda
"Uhm..non lo so, scusami ma ora devo andare" e me ne vado insieme alla mia famiglia entrando in ascensore.

"Che voleva quel ragazzo?" mi domanda curiosa mia sorella
"Uscire" taglio corto
"E dove andrete?" mi domanda mio padre entusiasta
"Da nessuna parte, perché non ho la minima intenzione di uscirci" alzo un po' la voce, mentre ci dirigiamo verso la macchina
"Tu sei fuori come un balcone, ma lo hai visto?" dice Giulia con gli occhi a cuoricino
"Se tanto ci tieni, potresti uscirci tu al posto mio" propongo
"Cassandra ma cosa dici!" mi rimprovera mia madre
"Sarebbe più scorretto uscirci per fare un favore a voi due, visto che vi piace così tanto"
"Lo diciamo per il tuo bene" continua mia madre con tono serio
"Per il mio bene? Roba da pazzi!"
"Basta. Finiamola qui." dice mio padre mettendo in moto la macchina.

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Dopo le sei interminabili ore, arriviamo finalmente a Roma e non posso far altro che guardarla con occhi sognanti. Mi manca. Mi manca tutto di Roma.

Dopo aver passato tutto il pomeriggio e la serata con i nonni, i quali mi sono mancati tantissimo (almeno loro sono più simpatici del figlio) ce ne ritorniamo con molta calma a Torino.

A Christian:
Mi dispiace, ma torno tardi. Co sentiamo.

Da Christian:
Va bene. Notte😘

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Sono le 03:00 di notte quando finalmente ritorniamo a casa.


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