2° CAPITOLO

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Per tutto il tragitto guardo fuori dal finestrino con le cuffiette incollate alle mie piccole orecchiette, lasciando che la musica sovrasti i miei pensieri.
Chissà come sarà la vita a Torino.

Ogni tanto ci fermiamo per fare qualche piccola sosta, visto che il viaggio da fare non è poco.

Finalmente dopo 6 interminabili ore  intravedo in lontananza un enorme cartello situato sulla destra con su scritto "Alpignano" .
Ora possiamo dire di essere arrivati a destinazione.

Ora non ci resta che trovare la nostra nuova casa, il che lo trovo impossibile visto che di fronte a noi ci sono moltissime vie.

Dopo circa mezz'ora mio padre è riuscito a portare la sua bella famigliola a destinazione sana e salva.
Ad aspettarci fuori dal portone del condominio c'è una donna sui 40 con i capelli biondi raccolti in una coda molto ordinata, truccata al punto giusto e con una camicetta bianca sistemata dentro la sua gonna a vita alta, con dei tacchi vertiginosi.

Dopo aver parcheggiato scendiamo tutti dalla macchina.
I miei genitori vanno incontro alla donna bionda, mentre io e mia sorella decidiamo di tirar fuori le nostre valigie dal bagagliaio.

Dopo venti minuti io e mia sorella Giulia siamo ancora sulle scale, alle prese con le valigie (e posso assicurare che non siamo un bello spettacolo) visto che l'ascensione è guasto.

"Dannazione, quanto sono pesanti queste valigie" sbotto
"Dai Cassy, non lamentarti..sono solo due valigie"
"Chiamami un'altra volta Cassy e ti ritroverai questa bella valigia sulla tua faccia...e non sono due valigie, sono due bisonti" urlo
"Ehy ehy stai calma, sei troppo aggressiva...se continuerai così non ti si prenderà nessuno."

-Ok, Cassandra stai calma, mantieni la calma e non rispondere-
Grazie vocina interiore che mi dai sempre giusti consigli

"Ah si? Oops!" lascio che la sua valigia scivoli giù per le scale
Giulia mi guarda a bocca aperta stupita
Lo so, a volte sono un po' troppo stronza
"Ma che cosa state facendo?" ci urla mia madre

Finalmente pochi minuti dopo siamo riuscite a varcare la soglia della nostra nuova casa.
La nostra casa si trova al 4° ed ultimo piano e noto che avremo dei vicini

-ottimo direi. Già mi immagino bambini che gridano, vecchiette che spettegolano e chi più ne ha più ne metta-

"Cassandra vuoi entrare o no?" mi sveglia mia sorella dai miei pensieri malsani
"Però...mi aspettavo peggio" dico in tono sarcastico
"Oggi non ti sopporto per niente, hai da ridire su tutto" mi risponde Giulia "invece io trovo che sia una bellissima casa" si rivolge ai nostri genitori

Senza dar retta agli altri, visito la casa ben curata e mi soffermo su una finestra enorme situata in una stanza, dove si può osservare il panorama che regala Torino.
"Non è male, mi ci devo solo abituare" dico tra me e me..forse con voce un po' troppo alta, visto che mia madre mi risponde
"Sono contenta che ti piaccia"
Distolgo lo sguardo dalla finestra e noto mia madre che mi rivolge un sorriso enorme
"Lo faccio solo perché lui ha fatto tanto per me"
"Lo so che per te è stato difficile abbandonare Roma, ma lui te ne è grato ed è molto importante questo nuovo progetto a cui sta lavorando"
"Lo so" le rivolgo un sorriso e ci stringiamo in un abbraccio

"Comunque...quella donna bionda se ne è andata?"domando a mia madre
che nel sentire le mie parole si mette a ridere
"Sì, è andata via...doveva solamente spiegarci qualche cosa in più sulla casa"
"Uhmm, va bene. Comunque non mi piace quella donna"
"Ma se neanche la conosci!" ride mia madre
"Non lo so, a pelle"

Sono quasi le 20:00 così decidiamo di ordinare delle pizze, visto che c'è ancora un bel po' da sistemare e mia madre è stanca.

Dopo aver finito di mangiare la pizza decidiamo di andare a dormire, dopo le 6 ore di viaggio e aver sistemato più o meno tutta casa, siamo stanchi morti.
Ognuno si dirige nella propria stanza e io sono particolarmente felice, visto che non dovrò condividere la stanza con mia sorella e mi sono aggiudicata la camera con la vista sul panorama.

Sono quasi le 02:00 di notte e io non riesco a chiudere occhio.
Chissà che giornata si prospetterà domani.
Mi sto già immaginando i nuovi ragazzi che conoscerò staltra settimana all'Accademia delle belle arti, speriamo siano simpatici e che lo siano anche i professori.
Mi sto per addormentare quando sento dei passi avvicinarsi sempre di più. Il mio cuore perde un battito ed inizio ad immaginarmi le morti più assurde possibili, ma solo dopo essermi immaginata di tutto e di più mi rendo conto che i passi sentiti poco prima provengono dall'appartamento affianco.

Tiro un sospiro di sollievo e mi domando se abbiamo pareti di carta...
Comunque mentre inizio a farmi domande insolite e sciocche, mi giro su un fianco e cado in un sonno profondo.

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