il padre si alza dalla tavola, non so perché abbia sempre quella espressione, non sembra sorridere da una vita. dice qualcosa sul fatto che hanno pochi secondi per andare a letto; la madre sorride divertita e accende un timer appoggiato di fianco a lei. sento i pensieri delle bambina, non sorride più, vuole alzarsi di scatto e correre prima che la situazione degeneri. è quello che fa, sposta la sedia e corre in camera, la sento in ansia, si prepara veloce e si infila sotto le coperte. non mi è ancora chiaro il perché.
il bambino non vuole muoversi, ignora l'ordine e finisce di mangiare, si alza e cammina verso la camera. guardo il timer e restano appena dieci secondi. la sta prendendo comoda, come per sfida. però leggo che dice, e so che succederà, ma lui non vuole seguire quelle regole. sento la rabbia del padre nel vederlo e so cosa vuole fare. so che sta pensando che sia una presa per il culo. so che non si lascia neanche lontanamente prendere in giro da un bambino di tre anni. così vuole farglielo capire, e che modo migliore se non la violenza? va a grandi passi verso di lui, il cuore del bambino rimane regolare. il padre gli urla contro "stai giocando con la mia pazienza?" "non ti permettere di umiliarmi così, tu mi ascolti e fai come dico io" così quando la rabbia del padre sale alle stelle, lo prende per un orecchio, sento un urlo di dolore quando lo alza da terra, non so quanto possa reggere il peso di un corpo umano tenuto da un semplice orecchio, ma non è di sicuro piacevole. lo alza di due metri e si porta il viso davanti al suo, urla dell'altro. si gira e cammina verso il soggiorno tenendo bel salda la presa. intanto il bambino si dimena e prova con tutto se stesso a non urlare ancora. viene buttato a terra contro il muro. la madre vede ciò che succede, prende la bambina in braccio e la alza, so che andrà a pulirla e la metterà a letto, la cosa pare più normale ai miei occhi così. l'uomo sposta il divano con una forte spinta, apre una botola e guarda il bambino, non servono delle parole precise, sembra che siano abituati a tutto ciò. così i suoi piedini si muovono verso la botola, non lo guarda in faccia, guarda dritto, a denti stretti. la cosa non fa piacere al padre. si avvicina e lo prende per il collo, lo alza e stringe la presa arrosendogli il viso. non respira più, cerca di togliere quell'enorme mano dal suo collo. ora cerca di urlare, ma non può. la voce non riesce ad uscire dalle corde vocali, gli occhi iniziano a chiudersi per la mancanza d'ossigeno. l'uomo lo scuote e stringe, come impaziente di liberarsene. così il fiato cede e perde conoscenza. il corpo viene appoggiato nella botola e lo lascia cadere di mezzo metro. chiude rapido e con i nervi in fiamme, sento la rabbia, sento un genitore che sfoga i suoi problemi con un umano di tre anni, del suo stesso sangue. rimette il divano al suo posto e ignora la situazione, non pensa a quello che ho appena visto. gli è indifferente. so cosa succederà l'indomani, come l'indomani ancora. il bambino avrà il suo cibo, la sua acqua, i suoi lividi nel collo, per giorni sempre là sotto. così tutto questo mi incuriosisce più di ciò che mi aspettassi.
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the demon Zoe.
Mystery / Thrillerzoe, un demone in grado di entrare nella mente delle persone e giocare con le loro paure, visita una casa abitata da una coppia con tre figli. i genitori sono cacciatori di lupi mannari e maltrattano i propri figli, facendogli crescere con un pessim...