Spense la sveglia con un gesto secco.
"Che cazzo di ore sono?" pensò Sophia, stropicciandosi gli occhi e portando a sé l'orologio. Le 6:30. Era sempre stata una tipa mattiniera e non le capitava quasi mai di arrivare in ritardo a scuola, anche se si alzava di malavoglia.
<<E anche oggi ci tocca.>> disse, si alzò e cominciò a prepararsi per la scuola. Afferrò al volo i vestiti, arricciò in tutta calma i suoi lunghi capelli castano chiaro e si truccò leggermente. Non appena guardò l'orologio, si accorse che era in perfetto orario come sempre: le 7:40. Un'auto suonò rumorosamente il clacson, e la ragazza scese immediatamente, caricandosi lo zaino su una spalla.
Entrò nel veicolo e salutò la sua migliore amica, Ryley, che pazientemente le dava un passaggio a scuola ogni mattina.
<<Fanculo, mi sono fatta male per suonare il clacson.>>
<<Ma buongiorno anche a te. Se suoni come un camionista impazzito non è colpa mia.>>
Ryley era una tipa forte come Sophia, ma era anche molto...espansiva nei confronti dei ragazzi. Un vero animale da festa, mirava sempre a conquistare qualche nuovo fighetto che aveva puntato. Era ossessionata dallo stile e amava fare shopping, era un po' la barbie buona della situazione. Sophia invece era molto lontana dal prototipo di barbie; non che odiasse lo stile o cose simili, anzi, si vestiva bene e curava il suo aspetto, molti ragazzi le andavano dietro ed era anche piuttosto popolare, ma lei non faceva nemmeno caso a tutto ciò. La sua popolarità era venuta da sé e derivava per lo più, oltre che dalla sua bellezza, dal suo carattere. Così come le ragazzine svengono davanti ai bad boys, così i ragazzi adorano le bad girls, e lei era considerata una di quelle. A seconda del tipo di ragazzo, lo stuzzicava e lo illudeva oppure gli diceva direttamente di non essere interessata, ma non mirava a portarselo a letto né tantomeno a conquistare nessuno. Preferiva di gran lunga non avere una relazione e passare il tempo con la sua sfilza di amici, persone che contavano davvero.
Ryley mise in moto la macchina e partì. <<Sai, devo assolutamente raccontarti di questo ragazzo di ieri sera. Era un figo assurdo, te lo giuro, ma non era granché a letto, e il suo coso non era nemmeno tanto grande. Da 0 a 10 darei un...>>
<<Ryley, sinceramente, non mi interessa granché delle tue performance sessuali.>>
<<Acida.>>
<<Troia.>>
<<Ti amo.>>
<<Anche io>> rispose infine la ragazza, e ridacchiarono entrambe. Non sapeva proprio come avrebbe fatto senza di lei negli ultimi anni: erano diventate amiche all'inizio della scuola superiore, e si ritrovavano a diciassette anni ancora più legate di prima.
Giunsero a scuola alle 8 in punto. Il cortile era pieno zeppo come sempre, e già molti studenti entravano a sistemare le ultime cose negli armadietti nonostante le lezioni cominciassero un quarto d'ora dopo. Le due decisero di fare lo stesso, e quando passarono molti sguardi si posarono su di loro. Ormai ci erano abituate, ma rimaneva comunque un po' strano sentirsi così osservate. A volte le sarebbe piaciuto sapere come fosse passare inosservati, essere una ragazza comune insomma.
<<Che corso hai la prima ora?>>
<<Matematica.>> rispose Sophia.
Differentemente da quanto si possa pensare, Sophia andava abbastanza bene a scuola. Certo non aveva tutte A, ma se la cavava, e anche se Matematica non era la sua materia preferita non le dispiaceva poi così tanto seguire la lezione.
<<Che palle, povera te. Io ho Inglese con il professor Wood. Lui sì che è un sogno...>>
<<Ryley, anche con il professore?>>
<<Non posso farci niente se è figo!>>
<<E comunque anche la mia professoressa di Matematica è molto simpatica. Probabilmente una delle poche che non mi sta sul cazzo.>>
<<Sì, effettivamente è simpatica anche a me. Ma non supererà mai il professor Wood.>>
<<A te neanche piace come spiega il professor Wood. Ti piace solo perché è un bell'uomo.>>
<<Non è nemmeno tanto più grande di noi! E poi non è che non mi piace come spiega, è che proprio non seguo la lezione. Sono troppo occupata a farmi film mentali dove...>>
<<Okay, può bastare>> disse l'altra sollevando un angolo delle labbra.
<<Pudica.>> la sfidò l'amica, e Sophia la ignorò sospirando e alzando gli occhi al cielo.
Parlarono per altri cinque minuti, fino a che Ryley non si bloccò a bocca aperta, sbiancando.
<<Ehi? Ryley? Hai visto un fantasma o solo un altro figo?>>
<<Probabilmente entrambi. Non ti girare.>>
<<Perché non dovrei gira...>>
<<Non lo fare e basta. Sembrerebbe fatto apposta. Non ci crederai mai.>>
<<Credere a cosa? Dio Ryley, è inutile che mi tieni sulle spine!>>
<<Hai presente il biondino che ti piaceva l'anno scorso? Michael Parker?>>
Ebbene sì, anche Sophia aveva le sue simpatie. Non lo dimostrava molto, anzi, tendeva a tenerlo per sé, tranne per Ryley ovviamente. Non aveva mai provato amore vero e proprio e non voleva che le sue cottarelle venissero ingigantite.
<<Non mi piaceva. Mi interessava e basta. Sai che non mi innamoro.>>
<<Certo, come vuoi.>>
<<È lui? Ha una ragazza? Perché in caso, non mi interessa affatto.>>
<<Non è lui, e se ti può interessare è ancora single da quel che so. Ma non è qualcuno che vuoi vedere.>>
<<L'unica persona che non vorrei vedere è quell'idiota del suo migliore amico che è stato espulso da scuola alla fine dell'anno scorso, quindi non ho problemi con nessun altro.>>
Ancora non si capacitava di come quei due potessero essere migliori amici: così diversi caratterialmente, due poli opposti. Michael era veramente un ragazzo d'oro: era popolare ma ciò non gli escludeva di essere premuroso e gentile con tutti, sapeva far ridere e anche se i suoi voti non erano il massimo anche i professori lo adoravano per via del suo carattere educato e amabile. L'altro...oh, l'altro soggetto, invece, era il diavolo. Non c'era bisogno di aggiungere altro.
Ryley la guardò mordendosi un labbro e avvicinando le sopracciglia in un'espressione preoccupata.
<<No. No no no. Mi stai prendendo in giro, vero? Sì, è così. Ora io mi girerò e non troverò chi penso di trovare.>>
<<Sophia, io non...>>
Ma la ragazza non le diede ascolto, e la sorpresa la travolse in faccia come fosse un treno. Davanti a lei si stagliava, nel suo metro e ottanta di altezza, nient'altro che il suo "nemico" da sempre, il ragazzo per il quale provava solo odio reciproco, l'essere più odioso e insopportabile al mondo. Davanti a lei c'era nient'altro che il maledettissimo.
Christopher.
Reed.
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Back to you
Novela JuvenilSophia Reynolds è una ragazza dal carattere forte e difficile da descrivere. La tipica ragazza tosta, indipendente, determinata ma anche un po' sognatrice, con una storia dietro da raccontare, una storia per pochi temerari che hanno il coraggio di t...