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AC/DC, sigaretta, il mio culo che si muove come una puttana a ritmo di musica davanti allo specchio e... cristo, quanto è bello questo culetto?
Ho un appuntamento, sì non un appuntamento di quelli dove inviti la ragazza a cena e le regali un mazzo di rose, ma un appuntamento qualunque.
Una scopata, come si suol dire.
Mi inumidisco le mani di profumo e lo strofino sul collo, poi, come abitudine per chi mi conosce, mi profumo anche il gioiello.
Pazzesco, no?
Mi spavento all'improvviso, la porta della mia stanza viene spalancata facendola sbattere contro il muro.
-Hai finito di fare il frocio, Billy?-
Stringo la mandibola.
È mio padre, tranquilli ci sono abituato.
-Che c'è?- rispondo arrogante.
-Domani vai a prendere a scuola Max, senza discutere-
Spengo la sigaretta sul posacenere e mi volto a guardarlo, tirando la giacca per sistemarla. -Come vedi ho un appuntamento, domani ci penserò anche a quello-
Faccio per uscire, ma mi afferra per un braccio, mi si è fermato il sangue da quanto l'ha stretto.
-Prego?!-
Dimeno il braccio stringendo i denti. -E lasciami- ringhio.
Si avvicina alla porta Susan, la mia matrigna, guardandomi con uno sguardo dispiaciuto. -Neil, è pronta la cena. Billy tu mangi?-
Sorrido beffardo. -No, mi fa schifo la tua cucina, é—-
Uno schiaffo con le nocche mi arriva sulle guance, mi prende per le guance e le schiaccia con forza. -Non ti rivolgere più così a Susan, chiaro?-
Il mio petto si gonfia, sto respirando profondamente.
Del sangue cola dal mio naso.
Annuisco senza parlare dato che la sua mano come una morsa non mi permette di farlo.
-Ed ora chiedi scusa- mi ordina.
-S—scusa, Susan- riesco a dire, con voce spezzata.
-Va bene così, non ti preoccupare. Neil, tesoro è tutto ok- risponde in tono delicato e dolce.
Di scatto mio padre mi toglie la mano di dosso, facendomi sbattere contro il muro.
Prima di andarsene a tavola mi punta un dito contro, sussurrandomi che i conti li avremo continuati dopo che sarei ritornato a casa.
Ma chi cazzo ci vuole tornare più in questa merda?
Mi strofino il polso sul naso, non sembra colare più per fortuna.
Mi tasto la testa, precisamente la cervicale.
Massaggio la zona, spirando dai denti.
Cazzo se ho sentito dolore, mi ha provocato il mal di testa.
Ma non m'importa, ripeto.. ci sono abituato.
Mi ritrovo davanti alla porta di casa, giro la maniglia e prima di uscire mi volto a guardare la mia... famiglia? Non saprei come definirla.
Infine esco, finalmente respiro.
Mi accendo una sigaretta, facendo ruggire la mia Camaro, il mio primo ed unico amore.

Author's note:
• prima fanfiction su Billy Hargrove, spero vi piaccia come inizio... grazie di aver letto e al prossimo capitolo! •
-psychobabe

How to love Billy • BILLY HARGROVE •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora