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«Non è colpa mia se i miei occhi ti mettono le mani ovunque...» Sussurrava a se stesso nel silenzio del locale ormai vuoto.

Se ne stava lì, seduto, fissando un bicchiere che piano piano si svuotava, sorso dopo sorso.

Credeva di averla davanti, di poter guardare quegli occhi da cerbiatta per poterle confidare quanto fosse dipendente da lei.

Si, perché lo era.

Ubriaca di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora