Bisogna essere dei bravi bambini a Natale

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Titolo: Bisogna essere dei bravi bambini a Natale

Coppia: Xiuchen

Genere: Commedia, romantico

Lunghezza: 4.587

Rating: Rosso


Era davanti all'alto palazzo mentre lo guardava con circospezione, una smorfia di risentimento e riluttanza attraversò il suo volto. Si strinse nel suo giubbotto verde militare sbuffando, formando una finta nebbia. Il freddo del mese di Dicembre si era accentuato con il passare dei giorni, Natale era arrivato e con esso anche la neve che aveva ricoperto la città la sera prima.

Jongdae odiava essere lì, quel giorno lo avrebbe piacevolmente passato in casa a festeggiare con amici e parenti ma invece Dio lo aveva punito.

Kim Jongdae, conosciuto come Chen dagli amici, non era di certo il bravo ragazzo che ogni famiglia voleva che sposasse la propria figlia. Era un ragazzaccio a cui piaceva fare baldoria, e soprattutto ciò che più contava per lui era esprimere la propria arte in quella città perbenista e perfetta.

Writers, questo era il nome che gli veniva dato a quelli come lui, tutto ciò che facevano era quello di "imbrattare" , come la legge amava dire, i muri e a volte anche mezzi pubblici. Ma in realtà quello che facevano era semplicemente arte e non esisteva, per loro, nessuna differenza tra i pittori che dipingevano su tela e loro che invece lo facevano sui muri.

Era un arte da strada e Jongdae amava questa sua passione.

Ma a quanto pare il mondo è pieno di ignoranti che vede tutto questo come un atto di vandalismo così, spesso e volentieri, si ritrovavano a correre per le strade della città inseguiti dai poliziotti.

In più delle volte Jongdae riusciva a scappare ma altre volte, invece, qualche ora in gabbia e qualche chiacchiera con un giudice non gliele toglieva nessuno.

"Cosa devo fare con te Kim Jongdae?"

"Chen, giudice. Ormai vedo più lei che la mia famiglia quindi può chiamarmi Chen"

"La deve smettere, signor Kim." Disse con autorità, cercando di non essere per nulla amichevole "La deve smettere di riempire la città con tutto quel..."

"Quella è arte giudice e non faccia finta che non gli piace, so che non è così"

"Per quanto lei sia bravo non toglie il fatto che i graffiti sono fuori legge. Se ama tanto dipingere lo faccia su fogli di carta o tela ma la smetta di imbrattare questa città. E, dato che nel corso delle sue visite qui non ha mai imparato dai suoi sbagli, credo che sia arrivato il momento di punirla.

"C-cosa? Ma dai giudice Lee non può essere serio"

"La condanno a 150 ore di servizio alla comunità preso un orfanotrofio. Inizierà proprio la vigilia di Natale."

"Che cos-"

Il giudice non gli diede tempo di lamentarsi sbattendo il suo martello per concludere la sua sentenza.

Ecco come Kim Jongdae era finito davanti a quel grigio e cupo palazzo, dove qualche graffito qua e la sulle mura non ci sarebbe stato male. Ma per la prima volta nella sua vita ne fu riluttante all'idea; 150 ore erano più che sufficienti in quel posto.

"Lei deve essere il signor Kim Jongdae" una dispotica voce distolse Jongdae dai suoi pensieri.

Una donna nel suo abito grigio si era presentata alla porta, occhi taglienti esaminavano attentamente la figura di Jongdae. La signorina Cho non amava particolarmente i ragazzacci e averne uno dentro il suo istituto la irritava alquanto. Non avrebbe permesso a nessuno di influenzare in modo cattivo i suoi ragazzi, tanto meno ad un vandalo che non aveva rispetto per la comunità. Ma suo malgrado dovette accettare la decisione del giudice.

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