Vigilia Solitaria

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Titolo: Vigilia Solitaria

Coppia: XingDae

Genere: Romantico,

Lunghezza: 2392

Rating: verde

Dicembre, il mese dove l'atmosfera era soave e calda , nonostante le temperature, era ormai entrato da un pezzo.

Yixigin guardava la neve cadere leggiadra, sull'asfalto della città di Pechino, dalla sua finestra notando una coppia che si divertiva a rincorrersi. A quella visione tirò un sospiro amaro pensando che in quell'ultimo mese la sua vita era diventata monotona: svegliarsi la mattina in un letto troppo grande per una sola persona, prepararsi la colazione, lavarsi, vestirsi e andare a lavoro.

Rientrando a casa la sera il silenzio lo colpiva in pieno volto e Yixing, iniziava ad odiare quel tempo. Ma doveva stringere i denti, sapeva benissimo a cosa andava in contro quando decise di fidanzarsi con un pilota aereo.

Yixing e Jongdae si conobbero proprio durante un viaggio.
Quell'anno Yixing, insieme alla sua adorata sorellina Luna, avevano deciso di andare in Italia per una bellissima vacanza. Ricorda come se fosse ieri l'irritante ritardo che il volo portò, passando così quattro ore in aeroporto.

Per ingannare il tempo, Yixing e sua sorella girovagarono per i negozi, chiacchierando e mangiando qualcosa. L'irritazione di Yixing non sparì, anzi sembrava proprio aumentare, al sol pensiero che quelle ore doveva passarle su un aereo che volava verso la gloriosa Italia e invece era ancora sul suolo cinese.

Sbuffò, lasciando la sorella in uno dei negozi con un "Non muoverti di qua", dirigendosi verso al bar di fronte dove ordinò un americano macchiato con tono poco gentile, causando la risata dell'uomo che gli stava accanto.

"Non dovresti bere del caffè se sei così nervoso." disse l'uomo.

Yixing si voltò infastidito pronto a rispondere a tono ma qualsiasi parola volesse dire gli si bloccò in gola. Davanti ai suoi occhi trovò una figura quasi eterea vestita dall'elegante divisa da capitano guardandosi per un minuto intero, Yixing può giurare ancora oggi che lo fosse. Solo quando notò le labbra dello sconosciuto arricciarsi in un ghigno si destò .

"Non sarei nervoso se voi rispettaste gli orari di volo. E' davvero incredibile" disse infastidito da quelle labbra che continuavano a ghignare.

Voleva tanto tagli un pugno sul muso ma allo stesso tempo quelle labbra gridavano di essere baciate.

"Oh, un altro passeggero scontento" canzonò.

"Si. Dovrei già essere su un volo verso l'Italia e invece..."

"Italia?" interruppe il comandante.

"Si, Italia. Cos'è sordo? Non voglio neanche saperlo, non ho tempo da perdere. Dovreste fallire tutti" disse spazientito.

Afferrò la sua tazza di americano macchiato e se n'è andò senza rivolgere un saluto.
L'uomo lo guardò andare via con un sorriso sulle labbra pensando che in tutta la sua carriera ne avesse vista di gente bella ma mai come a quell'uomo.
Decise di andare anche lui, dopo aver guardato il suo orologio da polso, ma la sua attenzione venne richiamata da un cellulare poggiato sul bancone del bar con un ciondolo che portava un nome. Lo prese e lo mise in tasca.

Finalmente avevano chiamato il volo per l'Italia e Yixing e Luna erano più che pronti per imbarcarsi ed iniziare il loro viaggio.
Le hostess li diedero il benvenuto augurandogli un buon volo, e subito dopo presero posto. Nonostante il ritardo, il volo stava andando senza intoppi finché un grido di panico si udì in tutto l'aereo.

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