Mi destai di colpo, qualcuno che mi toccava il braccio fortunatamente mi aveva svegliato altrimenti avrei continuato a dormire per molto e avrei perso la fermata. Mi girai di scatto, chiedendomi chi mi stesse toccando, davanti a me trovai un ragazzo alto, muscoloso e molto carino.
I nostri occhi si incrociarono per qualche istante e poi lui disse:
-Mi dispiace molto, non pensavo che stessi dormendo...- La sua faccia era molto dispiaciuta.
-No, no tranquillo...- cercai di rassicurarlo: in fondo è stata una fortuna che mi abbia svegliato.
-Comunque... questo posto è libero?- chiese.
- Si si, siediti pure.-
Spostai molto velocemente lo zaino che avevo appoggiato sul sedile di fianco al mio, mi sorrise e si sedette.
Prese il suo telefono e aprì Instagram, scorrendo le sue foto notai che molte ragazze gli mettevano "Like". Non potevo negare che fosse un bel ragazzo, aveva un fisico fantastico e un viso molto particolare.
Aveva i capelli bruni scuri, con qualche riflesso leggermente più chiaro. Gli occhi erano blu è leggermente a mandorla e aveva le sopracciglia molto marcate e scure. Mentre la pelle era abbronzata, come se fosse appena tornato da una vacanza in Sardegna.Purtroppo il disagio a quanto pare era seduto di fianco a me, visto che "il ragazzo" notò il fatto che lo stavo praticamente fissando.
-Ho qualcosa che non va?-
Figura di mer**a n^1.
Penso di non aver provato tante o imbarazzo in tutta la mia vita. Non sapevo proprio cosa fare.
-Be...non...c'è...io non...scusa...solo che.... non l'ho fatto apposta!- fu l'unica cosa che mi venne in mente.Diventai rossa e mi morsi un labbro, lui mi guardò per pochi secondi e poi scoppio in una clamorosa risata. A quel punto sorrisi anch'io anche se non sapevo bene cosa fare. Chissà cosa stava pensando di me... molto probabilmente penserà che sono una cretina ficcanaso. Come dargli torto.
Quelle 6 fermate che mi separavano dalla scuola mi sembravano infinite. In più il "ragazzo bello e dannato" a quanto pare non voleva scendere dal pullman.
Stavamo lì, a fissare il vuoto, ogni tanto ci lanciavamo qualche occhiatina subliminatoria, della serie "quando pensi di presentarti?" ma entrambi eravamo troppo impacciati per dirci qualsiasi cosa. E il tempo non passava mai.
***
Finalmente il pullman frena e apre le porte alla mia fermata: mi alzo e mi metto lo zaino in spalla per scendere dal pullman, ma "il ragazzo" si alza per primo tagliandomi la strada.
Uffa! Certo che questo mi deve seguire ovunque! mi sembra uno della serie " solo perché sono figo levatemi tutti".
-Oh, scusa- sussurrò: molto probabilmente aveva notato l'espressione del grugnito stampato sulla mia faccia. Gli feci un sorrisetto ironico per fargli capire che doveva scansarsi e me ne andai lasciandolo lì al suo destino.Entrando a scuola corsi incontro a Mary: la mia unica amica. Nella mia scuola avevo molte "amiche" ma erano tutte finte dato il caso che si sparlavano dietro. Mary invece era speciale: lei era una buona amica, molto giudiziosa e affidabile. A lei potevi raccontarle un segreto è essere certo che lei non lo spifferi a nessuno.
-Super ciaone!- urlò, lei era sempre di buon umore.
-Super mega ciaissimo!!- urlai, e stavolta anche troppo, dato il caso che si girò tutto il corridoio. Io e Mary ci guardammo un secondo, ma poi scoppiammo in una sonora risata e scappammo via.-...no guarda tu non hai idea! Oggi in un pullman ho incontrato un figo spaziale!- le dissi.
-No vabbè! Che fortunata! Come si chiama?-
-Sei scema? Mica a uno sconosciuto che sale sul pullman gli chiedo il nome: sembrerei una cretina!-
Distolse lo sguardo da me e si guardò l'ombelico, sorridendo disse:
- Avresti dovuto farlo...-
- e perché?-
- Avevi un'occasione, nel mio pullman salgono sono dei ottantenni sordi come un trombone!- e scoppiammo ancora a ridere, con Mary potevi essere certo di non essere mai triste.
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Insieme
Teen FictionSarah ha 15 anni. Ha i capelli neri, occhi verdi e un carattere dolce e sensibile. Un giorno a scuola arriva un ragazzo bellissimo che in poco tempo diventa il "popolare della scuola". Lui si innamora di Sarah ma lei non lo sopporta, perché pensa c...