Lo abbracciai piangendo.
Ero stanca di tutte quelle lacrime.
La verità era che volevo solo stare con lui, ma mille cose ce lo impedivano, in primis le nostre emozioni.
E dicevo nostre perché ero sicura ormai che anche lui ne provasse.
E io come lui...ero sicura di provarne di vere e concrete.Sentii le sue braccia confortanti avvolgermi, e rimasi svuotata da ogni cosa.
Niente più problemi, quel vecchio aveva ragione.
Mi sentivo meglio, e soprattutto mi sentivo nel giusto.
Sentivo di aver fatto la scelta migliore, perché io stavo bene.
Mi allontanai leggermente, rimanendo circondata sui fianchi da Fresh, asciugandomi gli occhi.
Lo guardai mentre mi osservava.
Poi lentamente i nostri visi si avvicinarono l'un l'altro sempre più, fino ad unirsi in un bacio.
Non ero nervosa, tutt'altro.
Ero a mio completo agio, ero felice, ma sapevo che quel gesto non era privo di significato.
Fresh mi sollevò leggermente senza staccarsi da me, e io misi le mie braccia attorno al suo collo.Quando ci staccammo con il respiro affannato, io sorrisi.
«Ti amo anche io.» disse Fresh, sfiorandomi il cuore con quelle parole.
Poi rientrò di scatto, lasciandomi interdetta.
Mi porse una mano.«Mi concedi questo ballo?»
Io annuii vigorosamente con la testa, e la afferrai.
Fui trascinata in mezzo alla pista, dove la musica invitava ad un lento.
Mi posizionai abbracciata allo scheletro, e mi mossi coordinata a lui.
Sentivo il mio cuore esplodere dall'emozione, ma sebbene ciò, ero anche immensamente felice e calma.«Grazie.» mi sussurrò.
«Per cosa?» gli chiesi.
«Per tutto.»
Io stetti zitta in segno che avevo capito, e mi strinsi a lui.
E anche quella sera passò, ma passo nel modo migliore che potesse esserci.