Caddi all'indietro come se qualcuno mi avesse colpito, e sentii dei versi di stupore.
Ma realizzai solo dopo cosa fosse successo.
Mi sedetti massaggiandomi la testa.«(T/n)! Stai bene?!»
Chi mi chiama?
Mi girai verso la voce: era Laure, la mia "compagna di vita".
Potevo definirla così? Era troppo che ci conoscevamo.
Guardai dove mi trovavo.
Era la mia stanza, e a quanto pare ero caduta da una sedia.
Davanti a me c'era un tavolino ed uno specchio, ai lati invece, trovavo a destra Laure e a sinistra mia madre, vestite in modo elegante e truccate.
Non stavo capendo, non ricordavo come fossi finita lì.
Cosa stavo facendo?«Laure...»
Lei si avvicinò a me.
«Oh! Menomale, il vestito non si è sporcato.» disse sospirando, posando la spazzola.
Il...vestito?
Chinai la testa: ero vestita di bianco.
Un lungo e perfetto abito bianco da matrimonio.
Ebbi un capogiro.«Cosa...» sussurrai non capendo.
«Che ti prende?» mi chiese la ragazza dai capelli rossi alzandomi da terra, mentre mia madre prendeva la sedia.
«Cosa succede...?» chiesi tremante.
Mi guardai allo specchio, e notai come i miei capelli fossero morbidi e lunghi, mentre ricadevano sulle spalle.
Appoggiato al mio letto ci stava il velo.
Il trucco era impeccabile.«Buongiorno principessa, ti stai per sposare!» esclamò Laure aggrottando le sopracciglia.
Altro capogiro, quasi caddi, ma venni sorretta da entrambe le donne.
«Amore stai bene? Ah! Sarai solo agitata...» iniziò mia madre con un sorriso luminoso «si, si, sicuramente. Ti stai sposando, anche io quando sposai tuo padre ero agitata! Anche se non ero giovane come te, ma tu devi essere forte cara.»
Cominciò il suo solito discorso che mi ripeteva da quando avevo superato la maggiore età.
Non sbuffai per rispetto, ma non la stavo neanche ad ascoltare, era una noia.
Insomma, si preoccupava solo di rendermi la buona donna di casa che serve solo ad accudire i figli e a rispettare il suo uomo.
Chissà perché non le ho mai detto che non lo sopporto.
Perché...l'ho mai sopportato?
C'è qualcosa che mi sfugge...
Tuttavia, avevo testa solo a quel momento.
Non ricordo nulla...
L'ultima cosa che ricordavo perfettamente ero io che contemplavo l'anello datomi poche ore prima.
Quanto tempo era passato?
Perché non ricordavo?
Stavo avendo un attacco di panico.Di colpo mi risvegliai dai miei pensieri e notai mia madre guardare l'ora sul suo orologio da polso.
«Oh! Si sta facendo tardi con queste chiacchiere, dobbiamo essere in chiesa fra dieci minuti.»