vinili e scaffali

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Roma, dicembre 2016

La ragazza entrò nel suo negozio di musica preferito in cerca del vinile 'Pearl' di Janis Joplin.
Aveva una strana sensazione in corpo, come se le stesse per accadere qualcosa, non sapeva con esattezza se quel qualcosa fosse bello o brutto, ma di sicuro le avrebbe cambiato la vita, e così è stato.

Girò tra i vari scaffali del negozio disposti in ordine alfabetico e quando trovò finalmente la lettera J, si mise ad esaminare tutti i dischi che c'erano, li guardò uno per uno, senza trovare quello che cercava.
Non si arrese, continuò a cercare finché una figura alta apparve di fianco a lei

"Che stai a cercà? te do una mano"

una voce maschile interuppe la sua ricerca.

"Sto cercando Pearl di Janis Joplin, ma penso che sia finito, grazie lo stesso."

Si voltò verso la porta e fece per andarsene, quando il ragazzo parlò nuovamente con il suo accento spiccato:

"Stai a cercà questo?"

Si girò di nuovo verso di lui e lui le indicò il disco che teneva tra le mani.

"Sì, proprio quello. Ma penso che abbia preso tu l'ultima copia"

Uscì dal negozio un po' dispiaciuta per non aver trovato il vinile che cercava, ma piacevolmente sorpresa da quell'incontro. I suoi pensieri si focalizzarono sul ragazzo romano.
Era alto, aveva un viso dai lineamenti marcati, i capelli castani che gli sfioravano le spalle e gli incorniciavano il viso, occhi marroni con qualche riflesso color nocciola e un sorriso mozzafiato.

Mentre si allontanava dal negozio sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla.

"Penso che questo sia tuo"

Il ragazzo di prima le offrì il disco di Janis con un lieve sorriso.

"Ti ringrazio ma puoi tenerlo tu, ci sono altri negozi in cui posso comprarlo, non preoccuparti"

Gli sorrise gentilmente restituendogli il vinile ma lui non accettò il gesto.

"Signorì, per una volta che so gentile e fo' una cortesia a una bella donzella come te, nun famme cambià idea e pijiate sto disco"

La frase del romano la fece scoppiare a ridere e finalmente accettò il regalo, ringraziando ancora il ragazzo. 

"Nun me sta' a ringrazià, piuttosto dimme come te chiami. Io so Damiano, piacere" disse porgendole la mano.

"Eleonora, piacere mio.
Scusa ma sono in ritardo, devo proprio scappare."

La ragazza si allontanò in fretta e Damiano restò ad ammirarla da lontano, chiedendosi se l'avrebbe rivista, prima o poi.

Roma è una città grande, ma quando due anime si appartengono, prima o poi, si ritrovano.

Ti porto sulla luna || MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora