Il telefono squillò e la ragazza alzò la testa dal cuscino per rispondere.
"Michè ma che voi, t'ho già detto che non c'ho voglia d'uscì" disse con tono scocciato."Dai Ele annamo! Non puoi stà a casa popo stasera che c'è na festa strafiga al Flavor" esclamò Michela, la sua migliore amica.
"Non cercà de convincerme.
Nun me va proprio, lasciame sta.""Ao smettila de rompere, tra mezz'ora sto da te. Fatte trovà pronta o ti prendo a botte."
La ragazza non ebbe il tempo di ribattere che la sua amica aveva già riattaccato.
Così si arrese, e cercò un vestito tra i mille abiti che erano sparpagliati nella sua stanza.
Si sciolse i capelli, si truccò velocemente, si infilò i suoi amati orecchini a cerchio e i suoi anelli.Si guardò allo specchio e, per la prima volta, si piacque.
Era una bella ragazza, ma aveva poca autostima.
Aveva bisogno di continue rassicurazioni e complimenti.
Era timida, piena di insicurezze e imperfezioni.
Ma questo era ciò che la rendeva così bella, possedeva una bellezza rara, speciale, raffinata.
Era bella, ma non se ne accorgeva.Si mise le scarpe e si sedette sul letto in attesa della sua amica.
Da qualche giorno aveva un unico pensiero per la testa.
Damiano.
Quel ragazzo la faceva impazzire, non le dava tregua.
Dall'istante in cui i loro occhi si incrociarono lei non riuscì più a dimenticare il suo sguardo.
Quegli occhi scuri, magnetici, che nascondono tanti segreti, che avrebbe voluto scoprire, un giorno.Oltre al pensiero di quel ragazzo misterioso, una domanda le frullava per la testa.
Lo rivedrò mai?
Suonò il campanello.
Eleonora scese le scale e aprì la porta.
"Sapevo che non mi avresti delusa." disse Michela sorridendo.
"Ora annamo a sbronzarce" continuò la ragazza ampliando il sorriso.Eleonora si fece trascinare dalla sua amica con un sorriso stampato in faccia che emanava una felicità spontanea, ma con gli occhi che facevano trapelare il sentimento opposto.
Non si può sfuggire dai propri pensieri e questo Eleonora lo sapeva bene. Non avrebbe potuto essere felice senza prima aver rivisto Damiano almeno una volta.
Per capire.
Capire chi fosse veramente.
Capire perché era entrato nella sua testa e non aveva intenzione di uscirne."Ele stai ancora a pensà a quel tipo?"
chiese Michela notando lo sguardo assente della sua amica.Eleonora la guardò negli occhi.
"Mi conosci troppo bene"
Michela sorrise e la abbracciò.
"Senti, vojo esse sincera con te.
Roma è grande na cifra e ce stanno un sacco de ragazzi. Non puoi stà così per uno che manco conosci, dà retta a me.
Non te sto dicendo che non lo rivedrai mai, solo che ce stanno poche possibilità.
Però, tu sai come la penso.
Se è destino pe voi due, allora ve rivedrete, non se sa come ma succederà. Tu nun perde le speranze ma non te abbatte così. E sorridi.
Perché sei bella na cifra quando sorridi!"Eleonora sorrise dolcemente e abbracciò la sua amica più forte che poté, ringraziandola delle belle parole.
"Tieni. Beviamo sta robba e dimentichiamoce der monno!"
Dopo qualche drink di troppo la vista di Eleonora iniziò ad offuscarsi.
Barcollava, non stava in piedi.
Si appoggiava a qualsiasi cosa stabile trovasse.
Finalmete riuscì a sedersi, e appoggiò la testa al muro.I suoi occhi chiari erano sempre più appannati e si accorse che i sensi la stavano abbandonando.
Prima di svenire, ebbe un ultimo ricordo sfocato.
Una figura maschile, alta, con i capelli lunghi si parò davanti a lei.
"Damiano.." sussurrò sorridendo lievemente.
Perse i sensi definitivamente e si accasciò contro il muro.
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Ti porto sulla luna || Måneskin
Fanfiction"Sei la più bella de Roma stasera, la più bella der monno intero, se te porto sulla luna se vergogna pure lei..ma che stai a fa'? N'piange principessa che te se rovina er trucco"