La ragazza aprì gli occhi e vide un soffitto che non era quello di camera sua.Dove mi trovo? E perché ho la testa che mi scoppia?
Si guardò intorno.
Vide vestiti maschili dispersi per tutta la stanza, una chitarra appoggiata al muro, una scrivania con mille spartiti e qualche libro. Il muro era tappezzato di foto e poster.
C'era anche un grande striscione con una scritta.Måneskin. Ma che vor dí?
Si alzò dal letto e si avvicinò alle foto per guardarle meglio.
Damiano.
In un attimo nella sua mente emersero i ricordi della sera prima. Pochi e vaghi ricordi ma che le bastarono per ricostruire la serata e per giustificare il fatto che si trovasse in una camera che non era la sua e che probabilmente apparteneva a Damiano, il ragazzo incontrato nel negozio di dischi.
L'ultima cosa che ricorda fu il viso del ragazzo davanti a lei al pub e poi, più niente.
Sentì dei rumori dal piano di sotto e così scese le scale.
Arrivò in cucina."Buongiorno, dormito bene?"
chiese Damiano preparando il caffè."Sì ma perché sono qua? È casa tua? Perché mi ci hai portato? E dove sta Michela? Devo chiamarla subito"
"Tu fai troppe domande. Siediti e mo te spiego. Bevi il caffè che ne hai bisogno."
Eleonora si sedette in attesa della spiegazione di Damiano.
"Allora, ieri sera hai bevuto un po' troppo.."
"Sì quello me lo ricordo"
"E lasciame parlà però!"
"Scusa, vai avanti" rispose la ragazza ridendo.
"Dicevo...hai bevuto troppo e sei svenuta. Ti ho vista, e ho cercato l'amica tua ma ce stava troppa gente e non l'ho trovata. Così ti ho portato a casa mia perché non potevo lasciarte andà a casa da sola in quelle condizioni."
"Ma abbiamo fatto...?"
"Ma che sei matta? No no, ho dormito sul divano."
"E i tuoi?"
"Vivo da solo"
"Anch'io.."
I due si sorrisero e bevvero un sorso di caffè. La ragazza notò il pacchetto di sigarette sul tavolo e chiese a Damiano se poteva prenderne una.
"Me invadi la casa e me chiedi pure le sigarette?" disse Damiano ridendo.
"Sei tu che mi ci hai portato" rispose la ragazza con un leggero ghigno.
"Tieni, fuma e statte zitta va' " esclamò il ragazzo lanciandole il pacchetto, dopo averne preso una per sé.
"L'appiccio?"
"Oh ma scrocchi popo tutto te"
I due risero e andarono sul balcone a fumare.
Eleonora si appoggiò alla ringhiera e osservò il panorama."Se vede tutta Roma da qua"
fece un tiro
"È bellissima"Quasi quanto te pensò Damiano in quell'istante, osservando i lineamenti delicati della ragazza, i suoi occhi azzurri fissi sull'orizzonte, i suoi capelli mossi che le sfioravano le scapole e qualche ciocca che le copriva il viso a causa del vento.
"Come mai vivi da solo?" chiese Eleonora interrompendo la magia del momento.
"L'anno scorso era il mio ultimo anno di scuola, ma l'ho mollata a metà per seguire i miei sogni e ai miei non andava bene.
Dovevo fare una scelta. E ho scelto me stesso""E quali sogni hai scelto di seguire?"
"La musica. Canto in una band, dovresti venì alle prove qualche volta. Semo forti sai?" disse Damiano inalando l'ultimo tiro per poi spegnere la sigaretta nel posacenere di fianco a lui.
"Volentieri, anch'io amo la musica. E come si chiama il gruppo?"
"Måneskin"
"Ah ecco.. "
"Ecco cosa?" chiese sorpreso il ragazzo.
"La scritta in camera tua. Måneskin. Ma che vor dì?"
"Vuol dire 'chiaro di luna' in danese."
"Wow..e perché avete scelto questo nome?"
"Ma che ne so, suonava bene"
Entrambi scoppiarono a ridere e rientrarono in cucina.
"Damiano, forse ora è meglio che vada. Grazie di tutto, spero di vederti presto."
"Lo spero anch'io." Damiano sorrise e lei ricambiò.
La ragazza andò a riprendere le sue cose in camera di Damiano e dopo qualche minuto uscì, lasciando un bacio leggero sulla guancia sottile del ragazzo.
Lui tornò nella sua stanza e trovò un bigliettino sul cuscino. Era un numero di telefono. Di Eleonora, presumibilmente.
È fantastica. Pensò Damiano.
Non ci pensò due volte e le scrisse subito un messaggio.
- Potevi darmelo direttamente tu il numero sai? Sei pazzesca. Comunque le prove sono giovedì alle 18.00 a casa mia. Ti aspetto.-
La risposta non tardò a arrivare.
-Così è stato più divertente. Non mancherò, a giovedì-
Damiano sorrise dolcemente e appoggiò il telefono sul comodino.
Si stese sul letto e fissò il soffitto.
C'è ancora il suo profumo sulle lenzuola pensò.
Finalmente l'aveva ritrovata e non se la sarebbe lasciata sfuggire un'altra volta.
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Ti porto sulla luna || Måneskin
Fanfiction"Sei la più bella de Roma stasera, la più bella der monno intero, se te porto sulla luna se vergogna pure lei..ma che stai a fa'? N'piange principessa che te se rovina er trucco"