sigarette e pensieri

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"Damià ma che te prende? hai la testa da n'artra parte"

Il ragazzo si strofinò gli occhi e guardò fisso Victoria, che l'aveva appena rimproverato.

"C'hai ragione Vic, regà scusateme ora giuro che me concentro."

Si rivolse poi anche a Thomas ed Ethan, seccati anche loro dallo strano comportamento di Damiano.

Durante le prove del gruppo il frontman non era mai distratto e impreciso come quel giorno, cosa che fece preoccupare gli altri membri della band. 

Dopo l'ennesima interruzione a causa delle distrazioni di Damiano, i ragazzi decisero di fermarsi.

Thomas, il chitarrista, parlò per primo.
"Damià, sappiamo che c'hai qualcosa che nun va, però dicce che te prende altrimenti non possiamo fa nulla"

"Siamo i tuoi amici, puoi dirci tutto, lo sai" Aggiunse Ethan, il batterista.

"Ao regà nun siamo tragici, nun dev'esse pe forza qualcosa de brutto, magari è solo sovrappensiero"
Sdrammatizzò Victoria, la bassista di origini danesi (che di danese però aveva ben poco)

"Regà tranquilli, non ho niente che non vada. Solo che ce sta una tipa che nun me posso levà dalla testa"
Rispose Damiano appoggiandosi allo schienale della sedia su cui era stravaccato.

"Se è n'artra che te voi scopà nun farlo in casa mia come l'altra volta che poi me toccà mette a posto da sola."
disse scherzosamente Vic, memore dell'ultima avventura di Damiano durante una festa a casa sua.

"No Vic sta volta è diverso, quella ragazza ha qualcosa che nun me posso scordà, non me la voglio solo scopare come tutte le artre, almeno non subito."

I quattro ragazzi, conosciuti come Måneskin, scoppiarono a ridere dopo l'ultima affermazione del leader.
Poi ripresero a suonare, questa volta senza distrazioni e interruzioni, come i veri musicisti fanno.
Suonarono come non avevano mai suonato prima, con tutta la grinta e l'energia che avevano in corpo.

Finite le prove, mentre Ethan e Thomas mettevano a posto gli strumenti, Damiano ne approfittò e uscì a fumare una sigaretta, per schiarirsi un po' le idee.

Tirò fuori dal pacchetto l'ultima Camel rimasta e se la poggiò sulle labbra.
La accese e fece un tiro.
Osservò il fumo che usciva dalla sua bocca e poi chiuse gli occhi, appoggiando la testa al muro dietro di lui.

Era circa a metà sigaretta, e a metà dei suoi pensieri, quando la voce di Vic lo fece tornare alla realtà.

"E così er nostro rubacuori s'è fatto rubà er core da na sconosciuta"

"Vic tu non capisci, so disperato, ho bisogno de rivederla, ma so solo er nome suo, c'ha er nome più bello der monno, se chiama Eleonora, non te fa innamorà solo a sentì er nome? Ce sta un problema però, Roma è grande e di donzelle cor nome suo ce ne stanno tante. Vic me devi aiutà, devo trovarla"

"Damià nun te preoccupà, ce penso io. Fidate, la troveremo."

Damiano sorrise facendo l'ultimo tiro,  poi buttò la sigaretta per terra spegnendola con un piede.
Mise un braccio sulle spalle di Vic e tornarono in casa dagli altri, spiegando loro la situazione.

Non si sarebbero mai arresi,
Damiano doveva ritrovare quella ragazza a tutti costi.

Ti porto sulla luna || MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora