Capitolo 3

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Avete presente quando la sabbia scotta ma a te non importa perché stai per raggiungere il mare ?
Ecco, così dovrebbe sentirsi una persona ogni giorno.
Facile. Non reale.
Ma anche non impossibile.
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"Si perdevano solo per ritrovarsi.
Si lasciavano per riabbracciarsi. Si odiavano per amarsi..eran.."
"BASTA! Io non ti sopporto più! NON voglio più rivederti!"
Piatto rotto. Silenzio. Grida.

"Lasciami spiegare!" dice papà.

Inizio a piangere e chiudo il libro sulle mie ginocchia.
Sempre la stessa storia.
Sempre le stesse lacrime.

Guardo le ombre nere muoversi da sotto la porta, continuano a fare avanti e indietro mischiandosi con il colore giallo- arancio che emette la lampadina della cucina.

Urla. Rumore. Silenzio. Grida.

Non c'è la facevo più. Questa storia continuava ogni sera, quando papà tornava dal lavoro ma oggi la litigata è più intensa del solito.

Incomprensioni, battibecchi e punti di vista differenti li portavano ad litigate estreme ormai ogni giorno.

Guardo la foto sul comodino che ritraeva tutti e tre felici.
Beh erano decisamente bei tempi quegli. Tempi ... felici. Si risulta strano dirlo ora.

Cerco di addormentarmi sdraiandomi e chiudendo gli occhi sobbalzando ogni volta che un piatto si frantumava in mille pezzi.
E poi l'inevitabile.

Ad un tratto la porta della mia camera si apre di scatto facendo così entrare una parte di quel colore giallo- arancio della cucina.
Avrei tanto voluto che non si aprisse. Avrei tanto voluto che il tutto poi si sarebbe fermato .
Avrei voluto che tutto restasse in silenzio.
Mi tiro su e guardo con enorme dispiacere la donna più forte che io abbia mai conosciuto in lacrime sul ciglio della porta.

Vedo che non ha più neanche un briciolo di forza perché si sorregge sulla maniglia di ottone.

"Tesoro "sussurra.

No. No. No.

Dietro di lei appare papà con gli occhi rossi sia par la rabbia ,sia per il dispiacere e sia per il fatto che aveva bevuto.
Si vedeva lontano un miglio.
Da un po' di tempo ci teneva particolarmente tanto ad andare al bar alla fine dell'isolato per alzare il gomito. Non voglio neanche immaginare quali fossero le sue nuove amicizie... soprattutto non voglio di certo a venire a conoscenza del fatto che papà abbia una nuova "amica".

"Se provi a togliermi mia figlia ti assicuro che ci vediamo in tribunale!"
Litigavano ma io non sapevo neanche il Reale motivo di questa sera. A volte un litigio partiva anche se la pasta era troppo al dente...
Le dà uno schiaffo così forte che sento per lei il dolore.
Mai mio padre si era permesso di fare una cosa del genere.
Né da lucido né da ubriaco.

E io da stupida quale sono guardo e basta senza intervenire a quello che stava succedendo.

Il loro amore sembrava indistruttibile.
Sono scappati dall'America per venire  a Venezia .
Si sono sposati di nascosto all'età di ventuno anni e ora non è rimasto poi niente di quella coppia felice .
Non è rimasto più niente di quei ragazzi amanti delle motociclette sempre in giro per il mondo.
Non è rimasto nulla di quei ragazzi innamorati che dopo aver avuto una bambina hanno lasciato il loro stile di vita direi anche dark per diventare genitori.

Quel l'uomo dolce che accarezzava una tempo la guancia della moglie ora la schiaffeggia.

Mi guarda e percepisce il mio terrore nei suoi confronti.

Dopo averlo fatto esce di casa alle undici di sera sbattendo la porta.
Ciò ci fece sussultare a entrambe.

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Passarono le ore e le prime luci dell'alba minacciano di entrare nella mia stanza attraverso le persiane.

Subito il ricordo di ieri si fa strada nella mia testa e io non posso fare a meno di rattristarmi.
Sento mamma parlare al telefono.

Parla troppo abbassa voce perciò non capisco cosa sta dicendo.
Sobbalzo quando i miei piedi entrano in contatto con il pavimento freddo.
Apro la porta e raggiungo la cucina e la vedo seduta al tavolo con le mani tra i capelli. Davanti a lei una tazza fumante di caffè. Sembrava avesse fatto la notte in bianco dato la sua cera e la caffeina per restare svegli era sempre un ottimo rimedio.

Non si è ancora accorta di me e quindi la conversazione continua:
"Non è da te quindi ? Dio, dove sarà andato.... si ok .. grazie... si ti farò sapere"

"Mamma" sibilo.

Sulla sua guancia posso notare la sua voglia a mezza luna arrossata per via dello schiaffo.

Non so come faccia questa donna.
È distrutta ma continua a regalarmi un sorriso ogni mattina.
"Ciao piccola .."

"Dove è papà?"
Non so ma mi risulta stranamente difficile pronunciare quella parola.

"Non lo so tesoro, questa notte non è tornato a casa. Non so dove sia finito perciò sto chiamando alcuni suoi amici per vedere se è o è stato da loro .
Non preoccuparti ci penso io."

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Le mie giornate ormai erano montone.
Ho abbandonato la scuola l'anno scorso all'età di diciott'anni quando le tue uniche preoccupazioni sono riaggiustarti il trucco prima di incrociare nel corridoio il ragazzo che ti piace ,studiare delle pagine di storia e sperare di avere super poteri per sparire durante l'ora di algebra.
Ma io no. Dovevo pensare a combattere contro una cosa molto più grande perché Hanna Paxton non può essere di certo uguale a tutto il resto del mondo.
No.

A year without rain Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora