Capitolo 7

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Quella notte non ho dormito, continuavo a rigirarmi nel letto. Nella mia testa non riuscivo a trovare pace anche perché continuavo a rivedere immagini del funerale e poi pensavo. Come sereno  potute andare avanti io e lei? Dovevo affrettarmi al più presto nel trovare un lavoro, le bollette e le tasse erano sempre dietro l'angolo e il conto in banca era inesistente.
Mi giravo e rigiravo cercavo di trovare una posizione giusta così da farmi qualche ora di sonno ma niente. Mi veniva di piangere anche perché ormai avrei dovuto prendere io la maggior parte delle redini. Ma cosa ne era stata della mia vita semplice e ordinaria! Perché non posso essere " normale "?Perché devo soffrire di una malattia che presto mi toglierà la vita?. Perché?
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Quando la mattina seguente scesi dal letto trovai mamma seduta sul divano, persa letteralmente nei suoi pensieri e ricordi. Le do un bacio sulla guancia prima di uscire, ma lei rimane inerme.
Finalmente esco da quella casa e dopo aver indossato il cappuccio e messe le mani nelle tasche , mi avvio verso la chiesa. Oggi non resterò lì per tutto il tempo, devo iniziare a trovare un lavoro se vogliamo mangiare.
Arrivo con qualche minuto di ritardo e in lontananza vedo Don Cristiano che con la mano mi fa cenno di venire, così affretto il passo.
"Ti stavamo aspettando!" Mi dice mentre salgo gli scalini dell'edificio malandato.
Mi tolgo in fretta e furia il giaccone. È vero oggi è "la giornata dei bambini " ogni mese organizziamo questa cosa per i bambini che abitano nel quartiere . Mattinata e pomeriggio di divertimento assicurato! Gli conosco tutti, dal primo all'ultimo e quando entro nella stanza sono più che felici di vedermi. Ogni tanto porto dei dolciumi e bevande o torte che escono direttamente dal forno di mamma. Quando alzo lo sguardo trovo però anche lui, Tomas. Mi accenna un sorriso e io ricambio ma una manina paffutella mi spinge verso il basso. È Zoe, una bambina dolcissima di otto anni. Ha delle treccine bionde che le ricadono sul suo vestitino azzurro. "Guarda Hanna, queste sei tu! È per te!" Mi mostra un disegno, tutto stropicciato. "O ma è bellissimo tesoro!" Così la prendo in braccio e le faccio fare una giravolta in aria  ,che a lei tanto piacciono.
Rialzo lo sguardo e noto nuovamente Tomas nella stessa posizione, intento a guardarmi divertito e contento della scena appena svoltasi. Abbasso lo volto , un po' imbarazzata. Non so ma il suo sguardo intenso e profondo mi mette ko o forse non sono abituata ad avere questo tipo di attenzioni. L'unico" ragazzo " che ho avuto è stato alle elementari! Beh in realtà lo ho anche sposato nel castello di plastica che aveva a suo tempo la scuola ma poi abbiamo subito litigato ! Ricordo perfettamente quando mi aveva baciato e la sua bocca sapeva di colla, perché qualche minuto prima ne aveva  mangiata un po' !
Torno in me e mi metto al centro della stanza, batto le mani per avere l'attenzione dei bambini.
"Ehi, venite tutti qui su su! " richiamo con un modo dolce.
Loro senza obbiettare si avvicinano, sono veramente bravi; quando chiedi il silenzio per parlare loro te do danno. Nel frattempo una signora entra seguita da Don Cristiano che chiude la porta alle sue spalle. Sinceramente non so chi sia. Dimentico quello che volevo dire ai bambini e attendiamo tutti curiosi . La signora sorride ai bambini e mostra loro una torta al cioccolato che ha in grembo. "Allora bambini, lei è Lucia, mia sorella è starà qui con noi per molto tempo e questo e Tomas, suo figlio nonché mio nipote. Sono due persone fantastiche e vi assicuro che insieme,in queste giornate speciali, ci divertiremo molto!"
Dopo questa brave presentazione si bambini il prete mi fa cenno e con un sorriso, di continuare cosa stavo dicendo mentre lui e la sorella lasciano la stanza, ovviamente prima di aver lasciato la torta ai bambini!
"Bene, lei quindi è la signora Lucia e lui è Tomas, saranno due nuovi amici"
Faccio segno a Tomas di venire e lui imbarazzato lo fa. È stato per tutto il tempo lì da solo poverino! Qui deve sentirsi a casa e in compagnia!
Si posiziona accanto a me e saluta con la mano il nostro "pubblico " curioso .
"Perché non parli?chiede Sofia con la sua voce innocente. Tomas si sente subito a disagio.
"Oh bambini, purtroppo Tomas non ha il dono della voce  perché un'ombra nera cattiva glielo ha rubata ma non per questo deve sentirsi inferiore ! Tomas per noi sei il benvenuto! Non è vero bambini??!"
"Siii" urlano in coro. Il ragazzo accanto a me sorride e poi fa cenno di aspettare.
Confusa annuisco e lui da dietro il tavolo estrae un borsone nero.
Al suo interno c'è una chitarra e lui inizia a suonare qualcosa di allegro. I bambini battono le mani e alcuni ballano in un modo scoordinato mentre io e lui continuiamo a fissarci con un piccolo sorriso sulle labbra.
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Il pomeriggio, come avevo detto, non Rimasi perché dovevo cercare un lavoro. I bambini non avranno notato neanche la mia assenza, Tomas con la sua chitarra gli ha colpiti molto! Di questo ne sono molto felice.
Entro in un bar per fare domanda,spero vada bene.

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