Quando aprii la porta trovai Roy con le mani nelle tasche dei jeans, aveva un sorriso beffardo e i capelli tutti scompigliati... era adorabile! Mi allacciai le scarpe e salutai Jessica poi io e Roy ci dirigemmo verso la porta di vetro che portava alle scale di ferro. Quando fummo usciti dal dormitorio ci avviammo verso la spiaggia per andare a fare una camminata. All'improvviso il suo telefono squillò e quando vide il nome del contatto sbiancò di colpo. Mi sporsi per vedere chi fosse ma si allontanò facendomi un segno del tipo "torno subito, scusami tanto" e poi mi lasciò lì, sul marciapiede, da sola. Mi sedetti sulla prima panchina che trovai e mi guardai attorno... non potevo crederci... ero davvero lì. Nella città che amavo da quando avevo sei anni. Tutte le discussioni che avevo fatto con i miei genitori alla fine avevano dato frutto. PLIN! Arrivò un messaggio e presi il cellulare dalla tasca. "Sei solo una bastarda. Ti avevo detto che se scappavi da me l'avresti pagata cara."
Come era possibile! Il passato stava tornando nel mio presente? Ma come aveva fatto ad avere il mio numero? Lo avevo cambiato e lo avevo dato solo a Nicola e ora anche a Roy. Non era possibile. Avevo fatto tutti questi Km per niente. Scappai. Tornai in dormitorio e per fortuna non trovai nessuno all'interno della camera. Mi chiusi in bagno per il resto della giornata a piangere come una fontana. Ero fuggita dall' Italia per ricominciare tutto da capo, ma a quanto pare niente si può cancellare.**************
Quando mi svegliai ero distesa sul pavimento del bagno. Avevo ancora gli occhi gonfi dal pianto di qualche ora prima... Ero distrutta. Quando riuscii ad alzarmi aprii la porta e trovai Jessica con altre due ragazze nel piccolo corridorio con la faccia un po' preoccupata, ma sinceramente non me ne fregava più di tanto. Presi il mio telefono e mi rinchiusi di nuovo nel bagno. Misi la mia playlist in modalità casuale e partì alone di Alan Walker, da lì il mondo mi crolló in un scondo, di nuovo, e i ricordi ritornarono nella mente, tutte le carezze, tutte le bugie che si sentivano quando mi distribuiva quei dolci e caldi baci sul collo tutte le volte che ci vedavamo. Questa era la nostra canzone. Con essa abbiamo vissuto cose che solo noi potevamo credere a ció che stava succedendo. Credevo che questo si chiamasse amore, ma mi sbagliavo. Ero così testarda, e lo sono ancora, peró la differenza della me di ora alla me del passato è che ho imparato dagli errori che ho commesso e dai tagli che mi ha causato quel ragazzo sulla mia pelle, che alla fine non ho seguito il mio cuore. Avevo paura che ci fosse davvero qualcosa, me lo aveva detto Nicola e me lo dimostrava anche quel bastardo ogni giorno. Non mi diceva mai un ti amo, ma io credevo che fosse una cosa sotto intesa tra noi due, così smisi di dirglielo anche il pensando che i nostri occhi potessero dire tutto. Pensando che anche solo una carezza o un bacio potesse sistemare il casino che c'era dentro di me, di lui, di noi. Dopo tre anni che stavamo insieme mi accorsi che lui non sapevo un cazzo di me e per quanto avessi lottato contro i miei genitori per stare con lui, quest'ultimo mi lasciò. Ero in giro per la mia città, auto che sfrecciavano, bambini che piangenvano, nonnine che spettegolavano, finchè non lo vidi. Con un'altra. Quella ragazza. Quella ragazza era la mia migliore amica! Le raccontavo sempre tutto! Gli dicevo sempre quanto amassi il sapore dell'amore che si sentiva ogni volta che mi baciava, gli raccontavo tutte le nostre piccole esperienze, tutti i nostri piccoli progressi, tutti i nostri piccoli passi verso quella che si poteva definire felicità, cosa a cui non credevo più da tempo ormai. Ma nonostante ció mi aveva tradito. Quello stesso giorno lui me la presentó pensando che non ci conoscessimo già, ma nessuno delle due lo contraddì, forse perchè in realtà era vero, noi non ci conoscevamo sul serio. Mi disse che l'amava e che mi avrebbe lasciata per lei. Prima di uscire per sempre dalla mia vita quei due ragazzi si guardarono si presero per mano e si baciarono ridendomi in faccia, poi se ne andarono chicchierando con un sorriso compiaciuto sul loro volto. Sparirono in mezzo a tutta la folla intorno a me. Quel giorno capii che l'amicizia non aveva nessun valore, ma quel giorno capii anche che l'amore che sentivo nei suoi baci erano in realtà soltanto tutte le cazzate che si accumulavano con il tempo.
STAI LEGGENDO
All'inferno ci sederemo vicini.
ChickLitSofia ha una vita difficile e per questo parte per Miami, mentre é sull' aereo conosce un ragazzo che si chiama Roy e da quel giorno la vita della ragazza cambia. Ma il suo passato sta tornando a galla. Questi problemi potranno salvare il loro rappo...