Anno 2200.
La Terra è stata devastata da una guerra nucleare e i pochi sopravvissuti sono ripartiti da zero, ricostruendo un'altra civiltà."Ehi Joshua! Guarda cosa ho trovato qui!" La voce di Mike rimbombava in quel territorio desolato, devastato dalla guerra. Era la prima volta che li mandavano in missione ricognitiva da soli, questa volta dovevano preoccuparsi di trovare qualcosa di intatto in mezzo alle macerie di un vecchio centro storico di chissà quale antica città. Non era giusto mandarli a lavorare così giovani e loro non si divertivano. Joshua guardò l'amico avvicinarsi con uno strano oggetto in mano. Era come una specie di piccolo ventilatore a tre punte che girava su un perno fermo. I due si fermarono a osservarlo per alcuni minuti, non riuscivano a comprenderne l'utilità. A un certo punto Mike si accorse di qualcosa e, con un gridolino a dir poco virile, si avvicinò l'aggeggio agli occhi, cercando di leggere una scritta sbiadita dal tempo. "Fi... Figet... Figet Spinner! Emh, che cos'è? Ne hai mai sentito parlare?". Joshua scosse leggermente la testa "Beh, almeno è qualcosa di intatto, credo. Dovremmo portarlo a Martinez, lui saprà cosa farsene. Su, aiutami ad alzare questo mobile, che da solo non ce la faccio". Mentre parlava era ripartito in cerca di altro materiale ed era capitato di fronte a un enorme armadio a 4 ante, troppo rovinato per risultare importante, ma comunque troppo pesante per poter essere spostato. I due ragazzi fecero lavoro di squadra e, facendo leva sulle gambe, riuscirono ad alzare il mobile e a metterlo in equilibrio, in modo che rimanesse in piedi. Con nuova speranza aprirono una per una tutte le ante ma le uniche cose che trovarono furono vecchi vestiti sgualciti e qualche mutanda rovinata. Un altro buco nell'acqua. "Sai..." iniziò a parlare Joshua "Non ci hanno ancora mai detto perché è scoppiata l'Ultima Guerra". Mike alzò lo sguardo perplesso "Perché? Ti interessa?". Il ragazzo arrossì "Beh, sarebbe interessante. E poi, se non ci dicono niente, rischiamo di rifare gli stessi errori dei nostri antenati". L'amico aveva già perso interesse per l'argomento "Mah. Secondo me non lo sanno neanche loro". Un silenzio imbarazzante si espanse fra i due che continuarono a cercare a testa bassa tracce di civiltà. Come di muto accordo si separarono e andarono a perlustrare due aree distanti. Mike sembrava indaffaratissimo e sembrava trovare nuovi reperti ogni minuto ma Joshua, dal canto suo, trovò solo un piattino in porcellana, un elastico per capelli e una palla sgonfia. Un bottino veramente misero... Chissà cosa avrebbe detto il loro capo se fossero ritornati con quelle poche cose, tutto stava nello sperare che a Mike fosse andata meglio. False illusioni. Quando si rincontrarono il ragazzo aveva un sacco pieno di roba rotta o troppo usurata per poter essere anche solo presentata al capo. "A quanto pare non é la nostra giornata fortunata" "A quanto pare no" si guardarono per interminabili secondi e poi...scoppiarono a ridere. Era così strano per loro. A causa dello scenario post apocalittico i due ragazzi erano cresciuti in una società molto, troppo rigida, dove manifestare apertamente i proprio sentimenti era un affronto nei confronti degli altri. Questo era uno dei pochi momenti dove finalmente erano liberi, liberi di divertirsi, liberi di comportarsi come i bambini che non erano mai stati. Erano liberi. Eppure era già l'ora di ritornare alla base. Dopo essersi ripresi e ricomposti i due amici partirono, se avessero mantenuto un'andatura costante sarebbero arrivati entro mezz'ora. "Dobbiamo assolutamente inventarci qualcosa per spiegare perché abbiamo trovato così poco, per esempio possiamo... Ma mi stai ascoltando?" Joshua non lo stava ascoltando, mentre camminava si era accorto di qualcosa di strano sotto una parabola caduta e si era precipitato a prenderla. Da lontano poteva sembrare un semplice mattone impolverato ma il ragazzo aveva capito che si trattava di altro. Lo prese in mano e ci soffiò sopra, innalzando una grandissima nube di polvere. Mike intanto si era avvicinato "È... È un libro?" "Già, stavo cercando di pulire la copertina ma non voglio rovinarlo" Mike glielo prese dalle mani e, con un altro soffiò eliminò la polvere rimasta "Harry Potter... E la pietra filosofale". I due amici lo ispezionarono per molti minuti fino a quando Joshua si decise a parlare "Ma di libri non se ne trovavano più da un secolo, ormai! Tutte le biblioteche sono state distrutte e con loro tutto il patrimonio culturale!" "J. K. Rowling... Non era mai stato ritrovato un libro di questa tipa... e in più c'è scritto che è un... Fantasy, qualunque cosa significhi". Si guardarono intensamente, consci del fatto di star facendo ritardo alla base, fin quando dissero all'unisono "lo leggiamo?". Non ci fu bisogno di risposta, i due si sistemarono a terra e cominciarono a sfogliarne le pagine. Parola dopo parola, capitolo dopo capitolo, capirono che quel libro era esattamente quello di cui avevano bisogno, quello di cui necessitavano per sentirsi di nuovo bambini. Quel libro era speciale, li trasportava in un mondo magnifico dove tutto era perfetto... ma la sera non tardò ad arrivare. Quando ormai non riuscivano più a vedere le parole impresse sulla carta dovettero chiudere il libro e ritornare alla triste realtà. "Dovremmo portarlo a Martinez..." disse con voce tremante Mike. "Ma io voglio continuare a leggerlo" ammise Joshua. Era molto egoistico da parte sua, lo sapeva, ma non riusciva a sopportare l'idea di dover abbandonare quel cimelio prezioso subito dopo averlo trovato. "Un'idea ce l'ho" esclamò Mike "noi potremmo non aver mai trovato questo libro" detto questo fece l'occhiolino all'amico, raccolse il libro da terra e lo rimise sotto alla parabola "e potremmo fare finta di niente e venire qui a leggerlo alla fine di ogni turno di ricognizione, che ne dici?". Il volto di Joshua si illuminò di felicità e, in un momento di gioia, strinse l'amico in un lungo abbraccio. "Ora andiamo" disse poi, incamminandosi verso casa.
Adesso avevano qualcosa di cui poter essere contenti.
E per una volta sarebbero stati felici di andare a lavorare.
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One - Shots
Short StoryEcco una serie di mie one shots, che scriverò quando non avrò niente da fare per allenarmi nella scrittura 😁😁 Aiuti e critiche costruttive per migliorare la mia scrittura sono ben accette😉 -------------------------------