Noemi

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"Ne ho vista un'altra!"

Queste erano le parole della piccola Noemi alla vista di tutte quelle stelle cadenti, che illuminavano il cielo nella notte di San Lorenzo. Per una bambina di 7 anni era uno spettacolo senza precedenti. Suo padre l'aveva portata di proposito in un piccolo boschetto lontano dalla città, dove tutto l'inquinamento non arrivava e dove la volta celeste si presentava nel suo massimo splendore. Vedeva gli occhi della sua bambina illuminarsi di gioia a ogni scia veloce nel cielo, e solo quello bastava per ripagarlo di tutti i kilometri fatti per arrivare fino a lì. Guardandola, vedeva ancora il piccolo neonato in fasce che lui era solito cullare fra le sue braccia per farlo dormire. Eppure ormai era grande, andava già in seconda elementare! Non si era mai posto il problema di avere un figlio e infatti sua moglie, per comunicargli che era rimasta incinta, ci aveva impiegato ben 10 minuti, fra balbettamenti e ripensamenti. Non pensava minimamente che l'avrebbe presa così bene: non appena aveva capito che sarebbe diventato padre di lì a poco, prese la moglie fra le sue braccia e la strinse tanto quasi da farsi male. Nonostante non ne fosse completamente cosciente, dentro di sé sapeva che da quel momento la sua vita sarebbe cambiata in meglio.
A nove mesi, la bambina era già un prodigio, con le sue piccole ditina sfogliava libri più grossi di lei. Molte volte si alzava e camminava arrivando, passo passo, dal padre e se lui provava ad avvicinarsi per aiutarla, lei lo scacciava via con un semplice e veloce gesto della mano.
Ancor prima di iniziare a parlare aveva sviluppato una curiosità per qualsiasi cosa, che era incomparabile con quella dei suoi coetanei. Il padre ricordava come se fosse successo poco prima quando, camminando per strada con la piccola bambina nel passeggino, si era sentito un grande boato e, non troppo lontano nel cielo, era passato un elicottero. Subito Noemi si era tirata su, sporgendosi fuori dal passeggino. Per un attimo il ragazzo aveva avuto paura che lei potesse cadere ma subito si era ricreduto: la bambina non voleva spingersi più oltre di così. Le bastava fissare in alto, verso quello strano uccello, e allungare la manina, come se volesse prenderlo e tenerlo tutto per sé. I suoi dolci occhi erano accesi da una scintilla di stupore e passione incredibile.
Quando aveva iniziato a parlare, il silenzio della casa, che sempre l'aveva caratterizzata, era stato spezzato all'improvviso dalla miriade di domande che affollavano la mente della bambina, come se le avesse tenute da parte per un anno, per poterle esporre tutte in una volta. Erano domande innocue e pure, niente di troppo complesso, eppure quando il padre le rispondeva lei correva ad abbracciarlo per sussurrargli all'orecchio:

"Come sei bravo, papà"

Era bello. Si sentiva l'eroe di sua figlia e non c'era niente di più importante per lui.
Aveva sempre voluto non farle mancare niente, voleva farla viaggiare, farla giocare, farla studiare, voleva che diventasse un prodigio e che potesse diventare una persona importante da grande. Voleva che trovasse l'amore della sua vita, come lui aveva trovato la mamma, e voleva che fosse circondata da persone che le volessero bene, per non sentirsi mai da sola. Le aveva insegnato a condividere ciò che aveva con gli altri, le aveva insegnato il bello di essere gentili, di saper amare e saper essere amata. Le aveva fatto capire che le buone azione vengono sempre ricompensate in qualche modo e che se avesse agito per il meglio avrebbe vissuto una vita fantastica.
Lo aveva stupito più e più volte con le sue azioni, come quando erano al mercato in piazza e le avevano comprato la piadina. Lei non l'aveva chiesta ai suoi genitori, ma loro, vedendo come guardava il chiosco, quasi con l'acquolina in bocca, avevano deciso di prendergliela. Era stata contentissima e aveva iniziato a mangiarla a piccoli morsini per non finirla subito. Ad ogni boccone le sue guance diventavano sempre più rosee e lei sorrideva sempre di più. Era una semplice piadina vuota, eppure per la piccolina era qualcosa di angelico. Mentre camminavano per le stradine della piazza, erano passati casualmente vicino a un cane randagio che se ne stava, buono buono, accucciato al bordo della strada. Al loro passaggio Noemi si era accorta di come il cane la guardasse, o meglio, di come il cane guardasse la golosità che teneva in mano e, senza rifletterci troppo su, si era allontanata velocemente dai genitori. Aveva staccato un pezzo abbastanza grande dalla sua piadina per cederlo al cucciolo. Lui aveva iniziato subito a fare le feste e a leccarle le mani in segno di gratitudine e lei aveva iniziato a ridere come una matta prima di andarsene. Era ancora più felice di quando aveva ricevuto la piadina.
Era fantastica e lui ne era completamente innamorato, non avrebbe mai pensato che un esserino così piccolo potesse essere fonte di un amore così grande.
E ora, mentre guardava le mani di Noemi allungarsi un'altra volta per indicare un'ultima stella cadente si era accorto di essere felice. Era veramente felice di avere Noemi lì vicino. Era felice che sua moglie fosse rimasta incinta. E soprattutto... era felice di essere un padre. Questa era la cosa che contava di più.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 08, 2018 ⏰

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