<Corri!> urla un bambino rivolto a me <corri prima che ti prenda!>
Corro come il bambino mi ha detto. Corro, corro ma non riesco a muovermi. Lui mi sta raggiungendo. Mi ha presa!
Mi sveglio di soprassalto, impiego qualche secondo per realizzare che era solo un sogno.
Prendo il telefono per vedere l'ora. Sono le sei di sera passate. Noto che nelle notifiche ci sono tredici chiamate perse da parte di Paige.
La richiamo subito con la speranza che non sia successo nulla.
Mi risponde immediatamente <Daki!> urla <sono due ore che provo a chiamarti. Che fine avevi fatto?>
<Dormivo> rispondo con uno sbadiglio
Paige sospira <come al solito>
<Che volevi?> le chiedo
<Volevo sapere come era andato il tuo primo giorno di scuola>
Amo quando si preoccupa per me, mi fa capire che mi vuole bene.
< A parte un piccolo incidente direi bene>
<Incidente?>
Le racconto di quello che era successo con la ragazza del cappuccino, di Nicky, Taylor e di Alex, quello che mi aveva detto e della situazione in cui mi ha cacciato durante l'ora di fisica.
<Oh mio dio! > grida quando finisco di parlare <a quel ragazzo piaci, non c'è ombra di dubbio>
<Pronto? Ti ho appena detto che mi ha fatto fare una brutta figura in classe davanti a tutti di proposito> ribadisco
<Andiamo Daki! Lo sanno anche i sassi che quando un ragazzo fa i dispetti a una ragazza è perché quella ragazza gli piace>
Questa cosa non vale sicuramente per Alex.
<Forse sul tuo pianeta Paige, ma sul mio se un ragazzo si comporta così l'ultima cosa che vuol dire è che gli piaci><Uff.. sei sempre la solita guastafeste> sbuffa
Cerco di cambiare discorso <Tu piuttosto hai risolto con Christopher?>
<Ah sì sì, abbiamo chiarito. Mi ha detto che la sua sorellina si è sentita male e dato che a casa non c'erano i suoi è dovuto rimanere lì lui con lei>
Alla fine Christopher un cervello ce l'ha.
<Visto, che ti avevo detto>Sospira e dopo qualche secondo dice<Sì avevi ragione>. Detesta ammettere quando ho ragione.
Restiamo a parlare solo per un'ora perché poi mia madre mi chiama per la cena, altrimenti credo che saremmo rimaste con l'orecchio attaccato al telefono fino a domani.
Quando io e Paige ci telefoniamo siamo capaci davvero di stare ore e ore al telefono a discutere su ogni argomento esistente.
Ricordo le serate passate a discutere del più carino della scuola, della più snob, del professore più attraente, dei capi all'ultima moda, dell'ultimo episodio di Orange is the new black, dell'ultimo film uscito al cinema...Insomma, qualsiasi cosa.
Il mattino successivo arriva fin troppo presto, come sempre dopotutto, e quando mia madre urla il mio nome per la decima volta mi arrendo e mi alzo dal letto.
Vado in cucina e la prima cosa che noto è che sono le 6 e 38. Strofino gli occhi. Sono ancora le 6 e 38.
<Mamma quell'orologio è giusto?> chiedo a mia madre che sta preparando tre tazze di tè alla vaniglia.
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Heartbeat
Teen Fiction> dico mentre continuo a piangere. > domanda lui con gli occhi luicidi. > non riesco a fermare le lacrime > Si avvicina a me, appoggia le mani sui miei fianchi, sento il suo respiro sulle labbra e mi sussurra >