Perché sei venuta da me?

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"Salvatore si è innamorato di una ragazza, ovvero la figlia di loro" dissi indicando i genitori di Miriam con lo sguardo basso, sentendo pian piano il mio cuore rompersi in piccoli pezzettini.

"È scappato con lei senza dirmi niente e sinceramente..- non me lo sarei mai aspettato. Salvatore accecato dall'amore mi ha pure picchiato e mi ha ripagato così, scappando con questa ragazza, senza darmi delle spiegazioni'' dissi alzando la manica, facendo vedere un taglio che si trovava accanto al polso che mi ero fatto da bambino.

"Mi ha messo le mani addosso, perché..-anche io la amo"

"Dove sono andati"? chiese lei mentre sospirai.

"A Padova" risposi sentendomi una merda.

"Salvatore? il mio Salvatore? non è possibile, va bene chiamerò la polizia'' disse chiudendo la porta a chiave, sentendo i miei occhi diventare lucidi per la troppa vergogna che provai.

"Grazie Stefano, ora ci penserà la madre a far finire questa storia" dissero i genitori di Miriam andandosene, lasciandomi solo con mille problemi e rimorsi.

Mi sedetti sulle scale del palazzo strappandomi i capelli, sentendo un vuoto dentro di me.

"Ho rovinato la loro vita, sono una persona orribile, definiamoci imbecille" dissi strizzando gli occhi pieni di pianto, rendendomi conto di quello che avevo fatto.

Perché ho fatto tutto ciò? Miriam si fidava di me e ora che ho fatto tutto questo ho perso la sua fiducia, ho perso la fiducia della ragazza che amo.

"Che cazzo ho fatto"? mi chiesi per la 45 esima volta, ma non arrivò nessuna risposta, perché in realtà non c'era.

L'avevo fatto in preda alla gelosia, perché io amavo la ragazza del mio migliore amico.

"Perdonami" sussurrai alzando leggermente lo sguardo, sentendo il sapore delle mie lacrime salate andare al lato della bocca.

(Miriam pov's)

Lui era sopra di me, dove sentì le sue dita sottili tra i miei capelli.

"Pulcino mio" dissi con un sorriso, sentendo le sue labbra morbide sulle mie.

"Voglio essere tua Salvatore cinquegrana" dissi chiudendo gli occhi, sentendo le sue labbra accarezzare la mia pelle.

Le mie mani andarono dietro la sua schiena, sentendo dei graffi vicino alle spalle. Mi appoggiai su un fianco e quando lo guardai, mi preoccupai.

''Sal'' lo chiamai attirando l'attenzione dei suoi occhi.

"Cosa sono i graffi dietro la schiena" chiesi facendolo girare e quando li vidi, mi sedetti sul letto comprendimi con la felpa la mia pelle nuda.

"Mi sono fatto male" rispose con voce non convincente, ma sapevo che stava mentendo, così lo presi per il viso guardandolo negli occhi.

"Cos'è successo" chiesi.

"Stefano mi ha lanciato una statuetta dietro la schiena" rispose appoggiando la sua testa sul mio collo, sentendo dei piccoli baci.

"Perché? Cosa hai fatto"?

"È solamente un pazzo"

"Quando lo ho detto che ti amavo" disse, facendomi portare una mano sul cuore.

"Guardami, guardami Sal" dissi prendendolo per il viso, vedendo i suoi occhi su i miei.

"Non ci faranno più del male" dissi baciandolo in fronte, sentendo le sue labbra sul mio seno scoperto.

"Non ci toccheranno più...-mai più" rispose baciandomi in un modo strano come se non avesse voglia.

"Sei con me, come io sono con te..-devi essere tranquillo" dissi accarezzandoli la fronte, vedendolo con occhi chiusi al mio contatto sulla sua pelle.

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