Tutto ha un limite

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Stefano era seduto sul divano con le braccia incrociate, vedendo i suoi occhi avvolte nelle fiamme che erano puntati su di me.

"Cosa ti serve?"  chiesi con voce bassa mentre mi asciugai le lacrime che scesero dal mio volto, perché non volevo che mi vedesse così.

"Piangi"?  mi chiese alzandosi,iniziando a girarmi intorno come una mosca.

"Non è andata come volevi vero"?

"Cosa stai dicendo"? chiesi sentendo ancora la sua presenza dietro di me.

"Ho visto che baciavi Salvatore'' disse toccandomi la spalla, mentre chiusi gli occhi sospirando.

"Ti prego lasciami stare, non è il momento giusto per dirmi queste cose" dissi mentre lui era ancora dietro di me che mi diceva le peggio cose solo per farmi irritare.

"Salvatore non ti ama"

"Ti prego Stefano" lo supplicai di smettere, ma non smise di punzecchiarmi.

"Te ne puoi ritornare dalla tua famiglia, Salvatore non entrerà mai nella tua vita''

"Perché mi dici queste cose"? sussurrai sentendo ancora la sua presenza dietro di me.

"Perché tu non lo meriti" sussurrò al mio orecchio, facendomi strizzare gli occhi per la troppa rabbia.

"Salvatore..-Salvatore..-" dissi tremando, sentendo il suo respiro sul mio collo.

"Non ti ama, il suo cuore è ancora di Clara"

"Salvatore lo devi lasciare stare, per favore'' dissi incazzata, ma lui non rispose che mi prese per le guance.

''non usare sto tono con me'' disse vedendo i suoi occhi su di me, mentre le sue dita strinsero il mio viso.

"Che cosa vuoi da me? Che ti ho fatto"? Chiesi scollandomi da lui.

"Sei solo una puttana, ecco cosa sei" disse facendomi stringere i pugni e quando mi girai, mi bloccò per il polso.

Le sue dita andarono sotto la mia maglia, dove sfioró un livido violaceo che mi fece rabbrividire.

"Ti faccio male"? Chiese accanto alla mia bocca, mentre tremai chiudendo gli occhi, sentendo sempre di più mille brividi che pian piano salivano fino alla schiena.

''Miriam..'' sussurrò. sentendo la sua lingua toccare delicatamente il mio orecchio.

"Sei bellissima..-" disse mettendo le labbra sul mio collo, ma non lo feci fare neanche una mossa, che mi scollai.

''sei pazzo''? urlai, vedendo sempre i suoi occhi su di me, specialmente sul mio corpo.

"Stai lontano da me" dissi indicandolo impaurita ma mi prese per i fianchi, tenendomi ferma per il bacino.

Le sue labbra toccarono il mio collo, e a quella sensazione non ragionai, che lo lasciai fare, perché i suoi movimenti erano come quelli di Salvatore.

''Ste..-'' dissi con occhi chiusi, continuando a sentire la sua lingua vagare sul mio collo, ma quando mi resi conto di tutto ciò, mi scollai.

"Adesso basta!"  gridai tirandoli un ceffone in pieno viso, sentendo una forza dentro di me che non avevo mai provato.

Lui barcollò portandosi la mano sulla guancia, guardandomi subito con occhi minacciosi. Io sospirai con la mano ancora aperta, vedendo il rossore sul palmo.

''Non ti devi permettere'' rispose prendendomi per i capelli, iniziando a picchiarmi con violenza.

Mi buttò sul pavimento, sentendo i suoi calci sul mio corpo e quando provai ad urlare, mi tappò la bocca con la mano. Tutti i dolori che erano scomparsi tornarono, ma questa volta mi fecero ancora più male.

Surry my king Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora