Capitolo tre

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E' lunedì mattina, primo giorno di lezioni nella scuola e la mia voglia di alzarmi è pari a zero visto che ieri sera siamo usciti a festeggiare l'ingresso nella scuola facendo piuttosto tardi... per fortuna che il coprifuoco non era attivo, altrimenti sarebbero stati grossi problemi per molti di noi.
Alex questo weekend non è venuto a trovarmi, aveva impegni di lavoro che lo hanno costretto a Verona, mi è mancato, ormai sono abituata a svegliarmi ogni giorno vicino a lui e passare la maggior parte del tempo insieme da più di un anno, si sa bene che le abitudini sono le ultime a morire; ci siamo visti in FaceTime ma non è la stessa cosa ovviamente. Per ora non ha dato segni di gelosia oppressiva come quando ero a Verona, forse questo allontanamento sta facendo bene anche a lui.
Dopo la conclusione di serata di sabato sera con Biondo, quest'ultimo ha continuato a fare il freddo con me, ma non è durato più di mezza giornata, visto che ieri sera al ristorante è tornato a rivolgermi la parola cogliendo l'occasione di sedersi accanto a me quando Luca è andato in bagno: se vuole continuare a rapportarsi con me nell'ambito dell'amicizia ben venga, se insisterà a provarci per altre intenzioni che la parola fidanzata non gli fanno entrare in testa, bhe allora arriverà il momento che il suo cuore non sarà solo spezzato, ma frantumato, perché quello che ha visto fin ora non è niente in confronto a quello che di solto riesco a fare.

L'arduo compito di svegliare le due more con cui condivido la camera appartiene a me, e per evitare di mettermi ad urlare i loro nomi esasperata dopo la terza volta che le chiamo gentilmente, spalanco tende e finestre e lascio fare alla luce e al vento freddo tutto quanto.
Le guardo lamentarsi e finalmente aprire gli occhi mentre mi lanciano improperi di ogni tipo.
-Buongiorno Nicole- esclamo sorridendo sarcastica. -Grace- aggiungo con un cenno della testa. -C'è qualcosa che non va?- chiedo retoricamente.
-Brutta stronza- mugugna Nicole girandosi dall'altra parte.
-Me lo dicono in molti- confermo ridendo e chiudendomi in bagno.
Dopo colazione ci rechiamo agli studi, dove già da subito iniziamo a lavorare per la diretta di sabato. Ho tre pezzi tra cui il mio preferito, ovvero Havana della maestra Peparini, molto bello e molto complicato allo stesso modo, soprattutto se non si è mai studiato il suo stile come nel mio caso, ma in fondo sono qui per imparare quindi ben venga. Devo ballare con Elena, Sebastian, Simone e Andreas, un bel quartetto di professionalità e bravura che mi fa venire un'ansia tremenda alla sola idea che su quel palco non vorrei assolutamente sfigurare. Lavoro sodo come è mio solito fare e fortunatamente i risultati si iniziano a vedere fin da subito, sono molto contenta di questo.
Passata la mattinata di lezione, all'ora di pranzo entrambe le squadre si riuniscono in sala relax per mangiare e fare una piccola pausa prima di riprendere a lavorare nel pomeriggio; mi siedo accanto a Grace, Carmen, Mose e Federico e mangio ascoltando la loro discussione.
-Però dovreste chiarirvi- dice Grace a Mose. -Te l'ho già detto sabato prima della diretta- continua.
-Eh lo so ma io volevo farlo in Hotel, ma alla fine non l'ho più visto e non gli ho detto nulla- ammette Mose.
-Ora c'è in ballo anche la sfida tra di voi in puntata, un altro motivo per farlo- insiste Grace. Capisco che si stanno riferendo agli screzi tra Biondo e Mose dai casting e decido di intervenire: -Mose io capisco il tuo punto di vista, ognuno la pensa come gli pare, ma è il modo che è stato sbagliato, io non credo che tu possa parlare di Biondo in quel modo semplicemente perché non mi sembri tanto migliore di lui, ecco tutto. Inoltre questo continuare a portare avanti la storia senza dirvi le cose in faccia mi sembra una bambinata, e ora parlo di entrambi, ma tu è inutile che dici "sabato di qua, sabato di là" se non hai nemmeno il coraggio di andare a dirgli le cose in faccia. Per quel poco che l'ho conosciuto l'impressione che mi ha dato Biondo è di essere una persona vera, mentre invece di te non so cosa pensare- spiego senza lasciarmi interrompere. Osservo la faccia torva di Mose e non mi sento affatto dispiaciuta delle mie parole, la sincerità è una qualità che appartiene a pochi.
-Forse hai ragione Elena, ma le bambinate le ha fatte anche lui- vorrei chiedergli se mi ha ascoltato bene mentre parlavo, è quello che ho appena detto. -Vabbè in ogni caso ci andrò a parlare oggi e basta così- conclude quando vede che stavo per ribattere nuovamente.
Mi volto verso Grace e inizio a parlare con lei di come le è andata la mattinata di lezioni, sono molto curiosa di sentire se anche per lei l'impatto è stato un po' sconvolgente.
Mi stendo sui scalini davanti lo schermo e sto per mettere le cuffie quando la voce di Biondo mi interrompe: -Grazie per quello che hai detto prima a Mose- lo guardo e sorrido. -Ho detto solo quello che pensavo, non mi devi ringraziare- rispondo. -Quindi pensi veramente che sono una persona vera?- continua alzando un sopracciglio. -Se l'ho detto vuol dire di si, io non dico mai cose tanto per dirle- puntualizzo. -E comunque si, sei un apatico freddo del cazzo, mi urti i nervi e mi scocci da morire, prima o poi ti spezzerò il cuore definitivamente, ma sì questo lo penso realmente: sei una persona vera- ammetto sorridendo. Lui cerca di mantenere quel suo atteggiamento distaccato di sempre, ma noto che non riesce a trattenere un sorriso. -Quindi a volte sai essere anche gentile Nenè?- mi chiede guardandomi negli occhi.
-Bhe si, ma non ti ci abituare troppo- lui scoppia a ridere e mi scompiglia i capelli con una mano.
-E comunque complimenti per il gergo, molto femminile- mi fa notare sghignazzando. Scoppio a ridere tirandogli una sberla sul braccio. -E' tutto normale, a me la corona è caduta quando sono nata- e detto questo gli faccio una linguaccia prima di mettermi le cuffiette e ripassare le coreografie.
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-La mia camera non è un luogo di ritrovo, ma si può sapere chi vi ha detto di venire tutti qui?- sbotto all'ennesima persona che bussa alla porta della stanza ormai piena.
-Chiedilo alle tue due coinquiline- ribatte Einar passando sotto il mio braccio appoggiato allo stipite, per entrare.
-Si ma ovviamente invitano la gente e poi non ci sono, stasera le strozzo te lo giuro- dichiaro chiudendo la porta e buttandomi a peso morto sul letto: Bryan e Vittorio protestano perché sono stati colpiti in pieno.
Alcuni giocano a carte mentre altri fanno delle dirette, io in particolar modo sono sul letto insieme a Lauren, Carmen e Valentina mentre quest'ultima fa una diretta. Nel frattempo parlo con Alex per messaggi raccontandogli la giornata.
-OIIII!- urla Carmen verso di me. -Ma ci ascolti?- continua. Non mi ero accorta che mi stavano chiamando. -Con chi parli fammi vedere- aggiunge sporgendosi verso il mio telefono. Cerco di allontanarlo ma lei è più veloce e lo afferra leggendo ad alta voce: -Mi manchi tantissimo amore- rido mentre mi sbraccio in tutti i modi per toglierle il telefono dalle mani. -Dai smettila- dico ridendo.
-Sabato ti vengo a trovare- continua a leggere. -Ragazzi salutate tutti il fidanzato di Elena- urla Carmen richiamando l'attenzione degli altri. Si sente un coro di "Ciao" e poi Carmen mi riconsegna il telefono soltanto quando si è accertata che la nota vocale è stata inviata.
-Questa me la paghi molto cara- la avverto. Lei sorride soddisfatta: -Per così poco-.
Noto che Alex non risponde in modo veloce come fa di solito, ma impiega molto tempo a registrare, così continuo a chiacchierare con le ragazze ignorando il telefono.
Al rientro di Nicole e Grace la situazione si fa ancor più divertente vista la mia sclerata che loro si subiscono davanti a tutti causando molte risate generali; all'ora del coprifuoco molte persone se ne tornano nelle loro stanze ed io ne approfitto per uscire in corridoio ed ascoltare la nota vocale di Alex, lunga ben due minuti.
Dal suo tono posso percepire un'irritazione dovuta a non so quale cosa, ma andando avanti nel messaggio se ne scopre il motivo: tutte le voci presenti in stanza erano di ragazzi, maschi, e questa cosa gli ha dato fastidio. Inoltre il fatto che una persona mi abbia preso il cellulare per lui non è accettabile: ma ci si può fare paranoie per delle cazzate così?
Lo chiamo e gli spiego la situazione, dicendogli che irritarsi per una cosa del genere è inaccetabile, con questi ragazzi ci condivido le giornate, non può impedirmi di vivere anche quest'esperienza in pace. Lui per tutta risposta obietta dicendo che io lo so benissimo che lui è geloso e che devo evitare certe situazioni... ogni giorno qui si supera un limite differente, ed io che pensavo che questo allontanamento gli stesse facendo bene.
Chiudo la chiamata e salgo le scale fino alla terrazza dell'hotel, dove mi appoggio al muretto e mi accendo una sigaretta.
Perché deve essere sempre tutto così complicato?
Sento dei passi e mi volto immediatamente. -Ti ho sentito litigare al telefono e ti ho seguita- è Biondo che pronuncia queste parole cautamente, avanzando verso di me.
Ci mancava solo lui adesso. -Mi spieghi perché non ti fai un po' di cazzi tuoi?- sbotto puntando il mio sguardo nei suoi occhi.
-Perché lo so cosa si prova- spiega semplicemente. Vorrei avanzare e mollargli una sberla talmente forte da lasciare il segno delle mie cinque dita sulla sua guancia.
-Tu non sai proprio niente, non sai una sola millesima cosa della mia vita- affermo con un finto tono calmo.
-Ti sbagli- mi corregge. -Anche io mi comportavo così, come fa il tuo ragazzo, troppa gelosia- ammette guardando altrove. Le mie guance si infuocano per la rabbia. -Ma non lo capite che così distruggete le persone?  Non vi entra in quella testa che io non sono la proprietà privata di nessuno? Non appartengo a voi, dovete farla finita di giocare ai maniaci del controllo, l'amore non è questo. Non vi entra in quella testa?- urlo esasperata puntandogli contro un dito inquisitorio.
-Io l'ho capito Elena, altrimenti non sarei qui a dirti queste cose. L'ho capito troppo tardi, ma l'ho capito e se potessi tornerei indietro per evitare di comportarmi come mi sono comportato, ma quel che è fatto è fatto- dichiara tornando a guardarmi negli occhi. -Hai detto bene tu, l'amore non è questo- gli occhi mi pizzicano e le lacrime minacciano di uscire.
-Cazzo io amo Alex, è tutto, non sarei andata a Verona se non fosse stato per lui, mi ha dato tanto, e lo amo tantissimo, questo non smetterò mai di ripeterlo, ma mi sta facendo male, mi sta logorando poco a poco da dentro e non riesco a rendermene conto- dico esprimendo per la prima volta questo concetto ad alta voce. Biondo mi raggiunge e nel momento esatto in cui le lacrime cominciano ad uscire, mi attira in un abbraccio. -Perché fa così male? Io non voglio lasciarlo, lo amo troppo- mormoro tra un singhiozzo e l'altro.
-Non ti posso dire niente, sono scelte che devi fare tu- dice senza scostarsi da me.
-Io voglio che lui cambi, che si fidi, che tutto torni come prima...-
-Le persone non cambiano a comando Elena- esclama guardandomi.
-E allora tu come hai fatto a cambiare?- chiedo asciugandomi gli occhi con la manica della felpa.
Sospira e sposta lo sguardo da me al panorama. -Te l'ho già detto, prima ci ho sbattuto la testa e poi qualcosa dentro di me è cambiato-
Annuisco e vedo che sta per dire qualcosa ma poi decide di restare in silenzio.
-Oggi mi hai vista così vulnerabile, sappi che questo non accadrà mai più- preciso.
-La fragilità non è un difetto Elena, non te ne devi vergognare- afferma guardandomi negli occhi.
Mi volto dandogli le spalle: -La fragilità da alle persone un motivo per distruggerti, io non voglio questo-.

HOLA
Rieccomi tornata, questo capitolo mi piace molto non so perché, specie per l'ultima parte.
Le cose procederanno con calma, Elena è fidanzata e anche se Alex è uno stronzo e questo lo abbiamo capito tutti, dimenticarsi di due anni di relazione è un pochino complicato.
A differenza delle altre mie storie, stavolta non ho un'immagine nitida di come sia Elena, con un personaggio esistente ad interpretarla, ho solo un'idea generale rappresentata dalla ragazza con gli occhi azzurri in copertina.
Prossimamente scriverò un capitolo dal punto di vista di Biondo e ne saprete di più.
Ora mi dileguo subito, grazie per i commenti e le stelline.
All the love, Aly xoxo❤️

NENÈ | BiondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora