Capitolo 2

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I sette giorni giorni prestabiliti dalla scommessa erano passati ed ovviamente il cliente si era come sempre fatto vedere con le sue solite abitudini, come logico fosse per Evie cercare in tutti modi di evitarlo nemmeno avesse a che fare con qualche spirito vendicativo che l'avesse minacciata che entro sette giorni la sua vita fosse cessata era stata la soluzione migliore, ma i segnali c'erano sempre tra qualche sguardo e sorriso che lei come sempre cercava di evitare di contraccambiare , oltretutto aveva un pressing impossibile da parte delle sue amiche che le facevano la solita morale sul fatto che la sua vita da single convinta avesse i giorni contati. Felici loro di tale convinzione lei invece era ferma su quella strada di non dargli corda, avrebbe solo evitato di soffrire o prenderlo in giro.

-Murphy c'è un'ordinazione al tavolo 9, sbrigati-la richiamò il suo capo, bene il suo proposito era stato buttato al vento sopratutto se quel ragazzo oggi si era fermato più del solito. Cosa aveva fatto di così grave per subirsi l'ira di Dio, Buddha, Allah o di quel che sia quella mattina?Sentiva già la sua amica cantare vittoria, ma cosa poteva essere una semplice ordinazione?

-Stupida Anna ti sento- borbottò con le labbra serrate sfoggiando appena raggiunse il ragazzo il solito sorriso finto.

-Ciao, il solito vero?-

-Ormai mi conosci perfettamente-

Avrebbe gradito volentieri colpirsi col taccuino, quel"il solito vero?" gli era uscito in automatico per gentilezza e non per ingraziarsi ancora di più il giovane che se la rise sotto i baffi per l'espressione che rappresentava tutto in quel momento, sarebbe stata un'ottima sostituta di quel tizio rappresentato nell'urlo di Munch.Ed ora aveva anche voglia di suonarle a quel pivello che continuava a ridere tra le lacrime.

-Mi chiedo cosa ci trovi di divertente in una persona che ti ha fatto una domanda più che ovvia ormai ricordarsi un'ordine-

-Scusa è che la tua espressione è buffa-sembrava quasi ingenuo, era una risposta più che logica quella.Sotto sotto lei stessa avrebbe riso se si sarebbe trovata nella stessa situazione, ma non lo era quindi essere offesa per quel comportamento era legittimo per lei.

-Sarei buffa io?Guarda che si vede da un chilometro che nascondi sotto il cappello quei capelli color pipì..ah adesso non ridi più vero?-entrò in gioco la sua parte cattiva, l'aveva sempre usata come meccanismo di difesa anche se non le sembrava opportuno ora come ora. Ma le era bastato quel poco per attivarlo, era stata fin troppo bullizzata in passato ed anche una piccola e scherzosa presa in giro per lei diventava di nuovo un' incubo come ai vecchi cari tempi della scuola.

Con lui però sembrò non funzionare perché era nonostante tutto sereno come sempre, non doveva essere sicuramente di questo mondo per reagire in quel modo.

-Ehy amico io fossi in te mi sarei offeso se mi avessero detto tali così-

-Quello che hai usato è un meccanismo di difesa indice di un passato burrascoso, è diverso dall'essere cattiva -

Caramel [[Kim Yugyeom]]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora