• Do You remember me?• JENLISA

私は大丈夫ですよ

• I'm okay

Non so bene come feci a dimenticarmene ma... ora mi ricordo quando fu la prima volta che andai in un ospedale psichiatrico. Fu quando avevano ricoverato Jennie. Mi ricordo che mi terrorizzava l'idea di camminare fra quei corridoi così spenti e bui ma l'idea di rivedere Jennie mi fece superare completamente le mie paure. Appena entrai nella sua stanza la vidi disegnare seduta vicino la finestra blindata.

- Ciao Jennie!- La salutai avvicinandomi.

- Lalisa.- Mi salutò. La sua concentrazione era completamente rivolta a quel pezzo di carta.

- Cosa fai?- Domandai sedendomi sulla solita sedia di legno.

- Il mio psichiatra mi ha visto disegnare qualche ieri, ha detto di disegnare se mi viene voglia di tagliarmi.- Rispose indicandomi una pila di fogli accatastati sulla scrivania.

- Hai disegnato tutti questi durante la notte?- Domandai. Lei alzò le spalle. Era concentrata sul disegno di una bionda con un vestito da sera e, onestamente, pensai fosse Soraya. Ma non Domandai niente perché mi aveva detto che ti aveva lasciata. Ora che ci penso fu proprio quando mi desse questa notizia che capì di amarla. Mi aveva chiamata verso mezzanotte urlando quanto la vita facesse schifo perché Soraya l'aveva lasciata.... adesso capisco cosa significava quel " lasciata". Corsi verso casa sua e mi precipitai al suo portone. Ci mise davvero tanto ad aprire nonostante furono passati soltanto pochi secondi. Forse pensava che fossi i suoi genitori perché aveva provato ad asciugarsi le lacrime. Appena mi riconobbe iniziò a stringermi forte e ricominciò a piangere ed io mi sentì male ma dovevo consolare te. Le tue urla rimbombarono in tutto il palazzo ed i tuoi genitori, che si erano appena ritirati da un'uscita, corsero verso di te preoccupati. Pensai che mi avrebbero cacciata invece furono sollevati nel vederti fra le mie braccia ed il mio cuore si scaldò. Nemmeno ti accorsi della loro presenza mentre ti accarezzavano la schiena. Ti addormentasti sulla mia spalla una volta smesso di piangere e loro mi aiutarono a coricarti nel tuo letto e, mentre ti rimboccavo le coperte, pensai a quanto fossi bella e a quanto le tue labbra fossero perfette per essere baciate. Mi diedi uno schiaffo per quei pensieri. Ti stavi male ed io pensavo solo a baciarti. Ero proprio un'egoista.
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