2

28 2 1
                                    

Purtroppo il giaccio non fece nulla, così dovettero chiamare un ambulanza e farmi portare in ospedale.
Poiché ancora minorenne, vene fatto venire con me il Coch Robert, responsabile di noi ragazzi in quell'ora, vennero chiamati i miei genitori, e pure quelli di Cloe per il danno che Cloe mi aveva causato.
Grazie al cielo non avevo nulla di rotto, ma il legamento è stato definito instabile.
Mentre mi veniva fatta una fasciatura stretta da tenere una settimana, i miei genitori e quelli di Cloe il Coch e in chiamata anche il preside, discutevano sulla vicenda.
Stavo aspettando ormai da venti minuti che i miei genitori uscissero da quella porta per riportarmi a casa, ma nulla.
" Hey"
Girai la testa in direzione della voce, e con grande sorpresa vidi Salvatore.
" hey che ci fai qui?"
" ti ho riportato le tue cose"
Disse porgendomi lo zaino.
" grazie non dovevi disturbarti"
"Nessun disturbo. Piuttosto, com'è la situazione"
Disse indicando sia la mia caviglia, che l'ufficio dove stavano discutendo i genitori.
" qui nulla di grave, solo un legamento un po' noioso. Mentre di là non lo so, sono dentro da più di venti minuti"
" capisco, e tu preferiresti andare a casa invece"
" già"
" mi spiace che ti sia fatta male, ma Cloe verrà punita lo sai"
" sì ma, perché lo hai fatto?"
" cosa?"
" metterti nei guai per me"
" non mi sono messo in nessun guaio"
" sai che intendo! Ora tutti se la prenderanno con te, verrai preso di mira, e non voglio che tu finisca nei casini"
" so badare a me stesso, e in più non preoccuparti per me"
" ma perché? Eri tranquillo e nessuno ti prendeva di mira eri rispettato, ora invece ti sei rovinato per colpa mia perché?"
" perché è giusto, non sono come loro, io non faccio finta di niente davanti alle ingiustizie, e alle angherie. In più so farmi rispettare se per questo"
Che ragazzo strano, nessuno lo avrebbe fatto per me, ma lui si.
" che c'è ?"
Non mi ero accorta che lo stavo fissando, che imbarazzo, abbasso lo sguardo rossa in viso.
" nulla, solo che... I ragazzi come te sono rari Salvatore"
Mi sorrise, e ne fui felice. Spero solo che non mi stia prendendo in giro come gli altri. Già, non è la prima volta che succede, molti ragazzi hanno fatto finta di essermi amici, di essere attratti o di essere gentili con me. Ma alla fine era sempre per una scommessa o per divertimento, spero solo che Salvatore non sia come loro, è qualcosa dentro di me mi dice di fidarmi di lui, che non mi farà del male.
La porta si apre, distogliendomi dai miei pensieri.
" tesoro come stai"
Si avvicina mia mamma tutta preoccupata.
"Sto bene mamma tranquilla"
" la mia bambina, quella ragazza non alzerà mai più un dito contro di te lo prometto"
" mamma tranquilla, sto bene non è successo nulla"
Ma mia mamma non mi ascolta nemmeno, punta lo sguardo di Salvatore in piedi in parte a me, e gli si avvicina.
" tu sei quel ragazzo che ha aiutato mia figlia vero"
" si signora"
" dimmi cosa ci fai qui?"
" le ho portato lo zaino che aveva lasciato a scuola"
Inaspettatamente mia madre lo abbraccia, lasciandolo per un attimo spiazzato, poi un po' goffamente Salvatore ricambia l'abbraccio.
Mia mamma gli dice qualcosa, che però non riesco a sentire.
Una volta terminato l'abbraccio, gli si avvicina mio padre.
Mio padre è un uomo alto è piuttosto in forma, non stupisco che metta sempre a disagio le persone, ha un aria dura e autoritaria, ma in fondo è un uomo buono e gentile. Stranamente però Salvatore non si scompone di una virgola, rimane fermo e tranquillo. Strano di solito le persone si sentono sempre molto a disagio quando mio padre si avvicina a loro.
Mio padre è poco più alto di Salvatore ma non mi stupisce, mio padre è una specie di montagna umana.
Ora sono faccia a faccia, e io non so cosa aspettarmi, finché mio padre allunga una mano verso Salvatore, che prontamente la stinge, poi papà fa una cosa strana per lui. Abbraccia Salvatore, dandogli qualche pacca sulla schiena, Salvatore fa lo stesso per poi staccarsi. Mio padre si gira e mi prende in braccio facendomi arrossire.
Senza dire nient'altro usciamo diretti alla macchina, una volta partiti papà mi guarda dallo specchietto retrovisore, per poi esordire con un:
" mi piace quel ragazzo"
" si è molto simpatico e gentile, e mi sembra anche molto carino"
Aggiunge mia mamma.
" si è un bravo ragazzo"
Mi limito a dire.
" ha una stretta bella potente per essere un ragazzo mingherlino"
" si è molto forte"
Dove vogliono andare a parare?
" sai cara, potreste essere buoni amici secondo me"
Dice infine mia mamma, stringendo poi la mano di mio papà.
" sai principessa, avresti bisogno di un amico sei sempre così sola"
" lo so papà, magari diventeremo amici, ma è meglio non fare il passo più lungo della gamba"
" d'accordo tesoro, ma sta attenta, un ragazzo così al giorno d'oggi è più unico che raro"
Wow Salvatore è il primo ragazzo del paese che mio padre accetta, per lui tutti gli altri sono dei buoni a nulla, degli scemi, dei vanitosi. Insomma è raro trovare un ragazzo che a mio padre piaccia, spero solo non si faccia strane idee.
Arrivammo a casa e mio papà mi dovette portare in braccio in camera. Che bello da ora in poi dovrò essere aiutata per molte cose che gioia.
Decisi di mettermi subito a fare i compiti, Fini i compiti ad un orario anche abbastanza decente, decisi quindi di mettermi sul divanetto sotto la mia finestra. Quel divanetto era il mio posto preferito da sempre, mi sedevo lì con la schiena poggiata alla parete e guardavo fuori a ore.
Ora invece mi piace stare qui a leggere, infatti prendo uno dei miei libri preferiti ed inizio a leggere. Dopo poco arriva mia mamma con una cioccolata calda e una coperta. Sono al caldo quando qualcosa fuori dalla finestra attira la mi attenzione, guardo fuori ma non vedo nulla apparte la neve che cade, eppure mi sento così osservata. La mia casa è al limitare del bosco e questa cosa è sia bella che inquietante, c'è sempre un atmosfera fiabesca lì. Di giorno il mondo delle principesse ma di notte, è il posto dove ci sono i tuoi peggiori incubi. Molti tra ragazze e ragazzi si sono avventurati lì dentro e non ne sono mai più tornati, persino molti cacciatori non sono mai tornati a casa. Si narra che sia maledetta, altri dicono che è infestata, altri ancora che ci sia un animale feroce che vi si aggira. Io personalmente? Credo solo che certe cose è meglio non saperle, perciò ne sto alla larga il più possibile.
Il giorno dopo mi alzo più presto del solito, considerando che ci metterò più del solito a prepararmi è normale, riesco a vestirmi da sola. Il mio outfit di oggi è molto semplice pantaloni della tuta che permettono alla fasciatura di essere libera, maglia semplice blu, giochetto di pelle, giaccone e vans, una senza stinge ovviamente.
Oggi mio padre mi accompagna a scuola, anche se purtroppo non potrà venirmi a prendere, ma mi arrangerò come sempre. Camminare o meglio usare le stampelle e avere lo zaino che sobbalza continuamente è più difficile del previsto, ma sopratutto usare le stampelle.
" Hey ti serve una mano"
Salvatore mi spunta in parte facendomi prendere un infarto, ma come ha fatto? Non l'ho neanche sentito.
" no grazie"
Salvatore mantiene la sua espressione sempre abbastanza seria.
Continuo per un pezzo, ma per poco non perdo l'equilibrio, la solita impacciata, per fortuna Salvatore ha degli ottimi riflessi se no sarei con il culo a terra. Mi afferra per un braccio strattonandomi verso di se, finisco così schiacciata contro il suo petto diventando rossa come un pomodoro. Ok di nuovo, come diamine fa ad essere così forte? Mi rimetto in piedi e riafferro le mie stampelle che erano cadute. Sto per riprendere lo zaino quando la mano di Salvatore mi anticipa, lo prende e se lo mette a spalle.
" non ti preoccupare lo porto da me"
" tranquilla non mi pesa, lasciati aiutare prima di sfracellarti a terra"
" o...ok"
Continuiamo a camminare in silenzio verso la classe.
" Salvatore"
" si Aili?"
" come mai sei così gentile con me? In tutti questi anni nessuno lo è mai stato"
" te l'ho detto io non sono come quei deficienti, io aiuto le persone non le derido"
" ma cosa siamo noi esattamente?"
Gli chiedo titubante.
" cosa intendi?"
" siamo a...amici?"
" certo perché no"
Ok calma Aili hai finalmente un amico da quando Sabrina è scomparsa, fai un respiro profondo.
" allora devo smetterla di chiamarti Salvatore"
" perché ? Come vorresti chiamarmi?"
" non lo so, ma Salvatore è così formale"
" se vuoi i miei amici mi chiamano Surry"
" mi piace Surry"
Ma aspetta quali amici? Forse non li ho notati, ma mi è sembrato di vederlo sempre solo. Bho magari sono solo distratta io.
" allora anche io devo darti un soprannome"
" quale? "
" sai che non ne ho la più pallida idea"
" sai nemmeno Sabrina era riuscita a trovarmi un soprannome"
" Sabrina? Sabrina Cereseto? La ragazza scomparsa?"
" si prima di scomparire era la mia migliore e anche unica amica"
Mi guarda allungo, cosa gli è successo? Sembra essersi incantato.
" Surry"
Lo chiamo passandogli una mano davanti alla faccia. Nulla.
" SURRY!"
Ma che gli è preso.
" SALVATORE"
Lo scuoto per un braccio, finalmente sembra riprendersi.
" che ti è successo?"
" niente tranquilla, ora muoviamoci o arriveremo tardi"
Com'è strano il suo comportamento, chissà che gli è preso.
Arriviamo in classe e il resto della mattinata passa tranquillo tra una lezione e l'altra. Arriva la ricreazione e io non posso correre in bagno cavolo. Apparte che oggi Cloe non c'è, quindi potrei essere al sicuro, almeno oggi.
Surry esce dalla classe, e non so dove vada, magari dai suoi amici.
Sembra tutto tranquillo finché non arriva Kety il braccio destro di Cloe, ok ora sono veramente nei guai.
" ciao balena"
" ciao Kety"
Dico fredda, oggi è sola, cosa potrà mai farmi.
" vedo che ti senti tranquilla ora che non c'è Cloe ne"
Non rispondo, per amor proprio è meglio se me ne sto zitta e buona. Kety poggia le mani sul mio banco, per poi sporgersi verso di me, quando siamo faccia a faccia vedo un ghigno formarsi sul suo volto.
" sta attenta balena, te la faremo pagare molto cara, il tuo amichetto non ci sarà per sempre"
Ma cosa ho fatto? Cavolo, ora sono in guai seri, come me ne uscirò ora. La campanella interrompe i miei pensieri, riportandomi alla realtà. La giornata continua e tutto sembra normale, per oggi credo che Kety e le altre non mi faranno nulla spero. Surry mi accompagna in mensa e si siede con me.
" non mangi con i tuoi amici?"
Gli chiedo tranquillamente, lui mi guarda in modo strano.
" no"
Non sembra molto loquace oggi, quindi evito di chiedergli il perché.
Le ultime due ore passano velocemente e senza problemi per fortuna, al suono dell'ultima campanella Surry viene al mio banco, e messe via le ultime cose si mette il mio zaino a spalle insieme al suo.
In silenzio ci avviamo alla fermata del bus, mi accendo una sigaretta e Surry mi guarda male.
" sai che ti fa male fumare"
" sì "
So che fa male, ma mi aiuta ad andare avanti, quando fumo il dolore si allieva, quando quella nuvoletta esce dalla mia bocca e si disperde nell'aria, per un momento è come se fosse il mio dolore ad andarsene.
" allora perché fumi?"
So che è mio amico, ma è troppo presto, so che non dovrei mentirgli ma non sono pronta a dirgli veramente il perché.
" mi piace"
Mi guarda, e posso vedere che non è convinto, ma non aggiunge nulla. Semplicemente stiamo in silenzio ad aspettare l'autobus finché non arriva. Ci sediamo e ci dividiamo le cuffiette per la musica, certo che abbiamo gusti musicali molto diversi, ma va bene così. Finalmente arriviamo a casa mia, non c'è nessuno a quest'ora, mamma è al lavoro e papà pure.

Importante.
Insieme a questo libro, ne uscirà un altro. The real imprint. Che sarà la storia raccontata da Salvatore invece che da Aili.
In più Wattpad mi sta dando problemi con la pubblicazione dei capitoli.
Spero comunque che la storia stia incuriosendo.
Buona lettura.

The mistery of the woodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora