Harry
Il viaggio è stato molto lungo e stressante, soprattutto il ritorno a casa, mia sorella non ha fatto altro che sbraitare, appena sono rientrato, inutile dire che considero casa mia l'inferno più totale. Ero andato via, chiedendo aiuto ad Alex, ma ora le cose non vanno bene e ho preferito ritornare qui, per evitare di prenderlo nuovamente a pugni. Ieri sono stato tutta la serata a fissare il cellulare, volevo telefonarle per dirle che ero a casa, ma non ci sono riuscito, il suo sguardo quando sua madre ci ha accompagnati all'aeroporto, era un misto tra odio e delusione, non potrò mai dimenticarlo. Ho davvero esagerato, quello che provo per lei mi ha annebbiato il cervello e mi pento di essermi comportato in quel modo. Improvvisamente, le urla di mia sorella si insinuano nei miei pensieri e non posso fare a meno di chiedermi cosa cazzo ho fatto, stavolta. Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza, percorrendo il corridoio. Mi rendo conto che non stava urlando a causa mia e credo stia parlando al telefono con qualcuno. Scendo le scale e raggiungo la cucina, restando sulla soglia, senza farmi vedere.«Non ci resisto più, Eddie!» dice piangendo. Eddie è quell'odioso del suo ragazzo, una volta ha provato persino a mettermi le mani addosso, ma è finita male; si è ritrovato col setto nasale rotto. Inutile dire che mia sorella sbraitò conto di me anche quella volta. «Col cazzo! Non mi lascio trattare così da te.» riattacca e sbatte il cellulare sul tavolo.
«Va... tutto bene?» chiedo con un po' di soggezione.
Si volta di scatto nella mia direzione e mi fulmina con lo sguardo. «Certo, va tutto fottutamente bene!» afferra un bicchiere dal tavolo e lo scaraventa sul pavimento. «Tutto alla grande!» dice singhiozzando e afferra un altro bicchiere, ma le impedisco di romperlo.
«Basta!» urlo.
Lei scoppia a piangere e stranamente si stringe contro il mio petto. Resto allibito per un po', ma poi avvolgo le mie braccia intorno alle sue spalle.
«La mia vita è una merda, Harry.» mi stringe ancora più forte. «Vorrei andarmene, come la mamma...»
«Ma cosa cazzo dici?» le urlo in faccia. Per quanto la detesti, mi rende triste vederla così, è pur sempre mia sorella, anche se mi ha incolpato per tutta la vita. «Calmati, andrà tutto bene.»
«Cosa sta succedendo?» chiede nostro padre sulla soglia della porta.
È rientrato prima dal lavoro? Io e Clara ci allontaniamo e lo fissiamo male.
«Sono stanca di tutta questa situazione, tu non ci sei mai e tocca sempre a me cucinare e badare alla casa, soprattutto a lui!» punta il dito contro di me.
Incredibile, mi stavo persino preoccupando per lei e come mi ripaga, incolpandomi ancora. Ne ho le palle piene di questi due che considero familiari.
«Proprio di questo volevo parlarti.»
«Di cosa?»
«Già, papà, di cosa, di quanto tu sia inutile?» sbotto irritato.
«Come ti permetti?» sbraita.
«Per anni non avete fatto altro che incolparmi per la morte di mia madre, sono stanco di voi due!» quasi urlo.
«Come puoi pensare una cosa del genere?» chiede allibito.
«Quindi, questi anni da pecora nera della famiglia, me li sono immaginati.»
«Sono stata io.» interviene Clara.
Mio padre la guarda incredulo, come se non sapesse tutte le parole orribili che mi ha sempre urlato contro.
«Clara, cosa stai dicendo?» chiede.
«Sono stata io ad incolparti per tutti questi anni, papà non c'entra.» dice rivolta a me. «Mi manca tanto la mamma e allora ho scaricato le mie frustrazioni su di te.» una lacrima le riga il viso. «Mi dispiace...» corre via dalla cucina, lasciandomi senza parole.
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Ti amo e ti odio! 3
Lãng mạnDisponibile dal 4 gennaio in cartaceo e formato digitale su Amazon TRAMA: Ormai tormentata da ciò che le è accaduto, Emy cerca di vivere la sua vita, affrontando i demoni del passato, con l'aiuto di Mark e la comprensione dei suoi amici. Tuttavia, s...