Parte 1 senza titolo

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Kylo Ren non amava particolarmente sedere sopra quel trono di pietra, dove fino a poco tempo prima aveva comandato e mietuto vittime il suo predecessore, il Leader Supremo Snoke. Egli era stato perfetto per quel ruolo, gli si addiceva pienamente. Kylo invece era un Leader atipico, non compariva tramite ologrammi in formato gigante e preferiva partecipare di persona alle attività del Primo Ordine, cosa del tutto inedita per un Leader Supremo. Quando mai gli Stormtroopers avevano incontrato Snoke o l'imperatore Palpatine in giro per l'ammiraglia? Ma Ren si rifaceva a un altro modello di sovranità, quello di Darth Vader, il più temibile e forte guerriero Sith. Lui ai suoi occhi rappresentava la perfezione, la perfetta combinazione di malvagità, potere e autorevolezza. Un personaggio invero molto difficile da imitare, praticamente impossibile da eguagliare.Kylo Ren, per quanto avesse dimostrato di essere un potente detentore della Forza, non si sentiva neanche la metà di quello che era stato Darth Vader.Si sentiva piccolo nel suo metro e novanta, vulnerabile nella sua efferatezza.E ora il fardello del Primo Ordine era tutto sulle sue spalle; tutti si aspettavano qualcosa da lui, tutti erano pronti a giudicarlo e ad annientarlo al primo errore commesso.



-Leader Supremo Ren, Luke Skywalker è morto-

Kylo Ren rimase molto colpito. Abbassò lo sguardo sul firmamento del cielo, non aveva l'elmo per cui il suo viso turbato e incredulo svettava nel vetro, fino ad arrivare allo sguardo malpensante del generale. Non sapeva invero come reagire.-Ne è sicuro, generale Hux?- domandò con un filo di voce, minaccioso.-Sì, Kylo- gli disse con tono più confidenziale -Lo sforzo che ha compiuto durante l'attacco alla base nemica gli è costato la pelle. Anche i nostri maestri hanno avvertito la sua dipartita, e poi la voce si è sparsa... l'ultimo Jedi è finalmente morto-
-No, non è l'ultimo- sussurrò Kylo, un sussurro appena udibile che l'altro non riuscì a distinguere -Prepara i Caccia e dai ordine di caricare gli incrociatori- ordinò con voce forte ed esigente -Tra due giorni partiamo per l'iperspazio--Ma signore, siamo a corto di munizioni, non possiamo...-
-Esegui quello che ho detto, generale- sibilò Kylo, minaccioso -Non farmi ripetere-
Hux fece un sorriso tirato e strinse forte i pugni, l'odio e l'invidia che provava per il suo giovane superiore non avevano confini.
-Signorsì, signore- rispose, abbassando il capo. Detto questo, Hux accennò un inchino, ben più svelto e superficiale rispetto alle genuflessioni che aveva elargito a Snoke, e se ne andò. Uscì da quella stanza a passo veloce, con l'andatura nervosa.Kylo Ren era ben consapevole di quell'odio forte, plateale. Nessuno celava il disprezzo per lui all'interno del Primo Ordine.
Troppo giovane, troppo immaturo... Uno sporco traditore che ha osato uccidere il Leader Supremo Snoke e ha lasciato illesa la mercante di rottami....Un adepto della luce, proprio come i suoi genitori.
Oh, ne circolavano di male lingue sul suo conto, soprattutto tra gli alti ufficiali, che più di tutti bramavano di spodestarlo e assumere il potere al suo posto. Invero dormire sogni tranquilli non era facile per il Leader Supremo Ren, essendo così tangibile il rischio di venire ucciso in piena notte, e lui di imboscate notturne ne sapeva qualcosa: dopo il tentato omicidio da parte di Luke Skywalker, Kylo era diventato paranoico, per non dire ossessionato. Non era facile vivere in quel covo di vipere, dove la miglior compagna era la solitudine. Ma non era stato lui a scegliersi quel tipo di vita, era stata lei e il suo spietato rifiuto ad averglielo imposto. Lei gli aveva detto di no, lei lo aveva condannato a quella vita di guerra e solitudine, il giorno in cui non afferrò la mano che lui aveva generosamente teso per lei. Ma Kylo Ren non le serbava rancore, anzi, la comprendeva. Probabilmente anche lui si sarebbe rifiutato, se fosse stato al suo posto. C'era stato però un attimo, durante quel loro intenso colloquio, in cui lei aveva esitato e lui si era illuso. Lei si era quasi lasciata sedurre dal lato oscuro, lei, la coraggiosissima, integerrima e tenace Rey aveva la coda di paglia. E Kylo se n'era accorto, aveva scorto l'incertezza nei suoi occhi nocciola, e con essa il desiderio, la curiosità. Ma era durato troppo poco, ora lei non c'era più. Rey non si faceva più sentire, aveva issato un muro, una barriera per tenerlo lontano e per fare dei loro colloqui telepatici solo un ricordo. Sapeva che non era stato Snoke a connettere le loro menti, sapeva che era un qualcosa di intimo tra loro due, un qualcosa di inspiegabile che scaturiva direttamente dalla Forza, viva e potente in entrambi. Si sentiva compreso da lei, simile a lei più di quanto quest'ultima non lo volesse ammettere. Eppure era così evidente l'intesa fra loro... Solo il modo in cui avevano combattuto insieme, sbaragliando le guardie rosse di Snoke, bastava per dimostrare la loro incredibile affinità. Mai Kylo aveva avuto un compagno di battaglia come lei, mai aveva sperimentato una tale coordinazione e una tale complicità con un partner di guerra... Sembrava quasi che uno sapesse in anticipo le mosse che avrebbe fatto l'altro, e così si erano spartiti le guardie da debellare senza neanche scambiarsi una parola, avevano agito in simbiosi senza nemmeno accorgersene.
Più passava il tempo, più Kylo si rendeva conto di quanto Rey fosse perfetta per lui. Militarmente parlando, naturalmente... Non si faceva certo delle fantasie romantiche, ma alcune idee avevano iniziato a solleticarlo più del dovuto. Rey in fondo era giovane ed era sola, proprio come lui. Rey era una donna, lui era un uomo. Anche volendo, non poteva fare finta di niente, certi pensieri nascevano spontanei e venivano a pungolarlo. Insieme non sarebbero stati più soli né infelici, si sarebbero compensati e sarebbero diventati imbattibili. Era come se il destino, o meglio, la Forza, li avesse fatti incontrare e volesse tuttora tenerli uniti.Egli aveva percepito in lei il seme dell'oscurità, come lei aveva percepito in lui il seme della luce. Qualunque cosa accadesse, era giusto che governassero la galassia insieme, in equilibrio. A tal fine l'aveva perfino supplicata con quel ti prego strascicato, sputato fuori in un momento di debolezza e di assoluta disperazione per la sua condizione di solitudine e infelicità. Ti prego, resta. Ti prego, sii come me, ti prego, accettami, perdonami, amami... Quante suppliche celavano una sola parola! E quanto patetico doveva esserle sembrato! Il Cavaliere di Ren, così imponente e così temibile nella sua armatura nera, aveva teso la mano verso la luce ed era stato brutalmente rifiutato.Perché la ragazza non solo gli aveva detto di no, ma si era anche chiusa completamente in lei stessa, creando una barriera impenetrabile col quale lo escludeva. Evidentemente non voleva avere niente a che fare con lui, evidentemente anche lei lo odiava e lo scacciava come il resto della galassia....Ma il Cavaliere di Ren sapeva che non era semplice odio, il suo. Rey temeva di venire sedotta, temeva che lui riuscisse a convertirla al lato oscuro della Forza e per questo lo escludeva con così tanto ardore. E dire che prima era stato così facile entrare in contatto con lei. Prima in modo del tutto casuale, e poi appositamente. Era bastato un pensiero, il desiderio intenso di vederla ed ecco che lei e il pianeta su cui dimorava gli comparivano davanti.
Kylo chiuse gli occhi e si concentrò profondamente. Tese le orecchie, risvegliò i riflessi e fece un altro, ennesimo tentativo."Rey" la chiamò con la mente "Parlami, Rey..."



Reylo- Quando i Jedi giocano sporcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora