Come i droidi con le calamite

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Rey si svegliò di soprassalto, ansimante e tutta sudata.

Aveva fatto un incubo, l'ennesimo dopo la morte di Luke Skywalker. Si rigirò sul giaciglio di fortuna che si era costruita in quel pianeta, una sorta di amaca intrecciata, e si guardò intorno. Nella branda sotto la sua c'era Rose e di fianco a loro le altre donne della Resistenza, assopite. C'era perfino Leia Organa, seduta scomodamente su una sedia. La sua espressione pareva addolorata perfino durante il sonno.

Rey si sentiva fragile, debilitata sia nella corpo che nello spirito. Era come se la Forza le avesse rivolto le spalle all'improvviso: gli allenamenti non erano più fruttuosi come prima, la sua concentrazione era debole, precaria, e tutto nella Resistenza procedeva nel peggiore dei modi. La loro speranza andava diminuendo di pari passo all'espansione del Primo Ordine, che con il nuovo, giovane Leader Supremo era diventato inarrestabile. Kylo Ren non guardava in faccia nessuno, partecipava di persona alle battaglie, spaventava con la sua sola presenza, vinceva ed espandeva il suo impero.

E in tutto questo, Rey non l'aveva più visto.

Dopo che le aveva confessato di amarla era come sparito nel nulla, tanto che la ragazza arrivò a pensare che l'assenza della Forza nel suo corpo fosse imputabile a lui, che era causa e origine di tutti i suoi mali.

Non percepiva più la sua presenza intorno a sé, e si sentiva strana, scocciata.

Era come una faccenda da sbrigare che aveva lasciato in sospeso, un qualcosa che continuava ad ignorare ma che, con cadenza quotidiana, si presentava nella sua coscienza ad esigere attenzioni.

Kylo Ren, non riusciva a togliersi dalla testa Kylo Ren. Prima perché lo vedeva troppo spesso, ora perché lo vedeva troppo poco. Prima perché aveva tentato di ucciderla, ora perché aveva tentato di baciarla.

Tentato... Non era stato proprio un tentativo, era stato un bacio vero e proprio, che lei aveva accolto supinamente senza ribellarsi.

"Ero immobilizzata, mi aveva legato con la forza del pensiero" si ripeteva nella testa, come per giustificarsi delle sue stesse paranoie"Non potevo fare altro che accettarlo"

Ma il fatto era che non riusciva a convincere nemmeno se stessa.

Rey decise di alzarsi, stare sdraiata a tormentarsi non serviva a niente, tanto sapeva già che non avrebbe più dormito. Si vestì in fretta e furia -non amava stare nuda troppo lungo, non da quando il Leader Supremo poteva comparire da un momento all'altro- e andò di fronte al pezzo di vetro scheggiato che fungeva da specchio, guardandosi un po' meno velocemente del solito.

Osservò il suo viso con distacco, come ragazza si sentiva davvero insignificante.

Non sapeva spiegarsi che cosa Kylo Ren avesse visto in lei, lui che era sempre così distinto e ben messo, che profumava di pulito e non di terra come lei... Rey si sentì arrossire, distolse subito lo sguardo dal suo riflesso e prese ad acconciarsi senza cura i capelli per far tacere il cervello.

-BB-8?- chiamò con voce roca il piccolo droide tondeggiante, che subito rotolò verso di lei -Ti va di fare una passeggiata?-

Il droide fece uno squillo affermativo e si avviò verso la porta, insieme alla ragazza malinconica.

Un altro ragazzo malinconico, sito ad anni luce di distanza, si stava guardando le dita delle mani. Sfiorava i polpastrelli tra di loro con aria contrita, immerso nei suoi pensieri.

-Leader Supremo Ren?- esclamò un sotto generale piuttosto anziano, inchinandosi come se fosse davanti un re. Kylo alzò gli occhi su di lui, senza cambiare espressione.

Reylo- Quando i Jedi giocano sporcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora