Mi hanno detto che sono cambiata,che sono diversa,ma mi duole ammetterlo loro non mi hanno mai conosciuto perché se solo mi avessero conosciuto un po' si sarebbero accorti che non sono mai cambiata sono sempre stata io, e quello che vorrei urlare a coloro che mi dicono che sono cambiata ma la verità è che non so neanche io chi sono, non sono cambiata così dal nulla e non è la vita o gli anni che ti cambiano ma le persone,
sono loro che ti cambiano, non mi riconosco più ho allontanato tutti per colpa delle persone che dovevano essere quelle più importanti della mia vita,ho allontanato tutti per proteggerli,da me ,da loro, se solo qualcuno al posto di urlarmi contro che sono cambiata si sedesse vicino a me e mi chiedesse il motivo per il quale sono cambiata
ma so già che non succederà qui sono tutti bravi a giudicare,ti puntano addosso il dito senza chiederti il motivo per il quale lo hai fatto.Questa sono io Isabella ma ormai tutti mi conoscono come bella,ho 19 anni e vado al penultimo anno del college,
sono alta per modo di dire 1.65 ho i capelli ricci di color miele e ho gli occhi grigi un grigio chiaro ma sono anni che sono scuri, non sono ne troppo magra ne grassa ho le curve al posto giusto,e infine non ho amici ho allontanato tutti dal liceo saranno otto/nove anni che non parlo con nessuno ma ormai mi sono abituata è così la vita se vuoi proteggere le persone che ami qualcuno deve soffrire e io ho deciso che solo io devo soffrire.
Il suono della sveglia mi risveglia dai miei pensieri mi alzo contro voglia,vado in bagno mi lavo ed esco mi metto un maglia larga che mi arriva a metà cosce nera semplice e degli skinny strappati alle ginocchia del medesimo colore e infine le miei Vans bianche prendo lo zaino ed esco dalla mia camera un forte odore di alcool invade le mie narici l'odore è nauseante, esco di casa senza farmi vedere da quel essere che dovrebbe essere mio padre,da quando è morta mia madre il suo lavoro è diventato ubriacarsi per poi prendersela con me e la maggior parte delle volte mi alza anche le mani
mi dirigo a piedi a scuola visto che non è tanto lontano,appena entro noto striscioni ovunque e ragazzi che urlano,cavolo mi sono dimenticata oggi i ragazzi di rugby hanno una partita contro la squadra di mio "fratello" se si può definire tale mi ha venduta,ha tradito la mia fiducia,e come se non bastasse mi ha presentato a tutta la sua squadra come la sua serva ogni volta che ci ripenso mi sento uno schifo,ormai non sento più niente mi hanno distrutto così tanto che ormai nessuna cosa potrebbe ferirmi.
Essendo che oggi c'è la partita non ci sono le lezioni e tutti si riuniscono in palestra,prima si farà una gara di balli poi c'è ne sarà una di canto e infine la partita,di solito non partecipo mai a queste cose ma orami sono già qui e non ho voglia di tornare a casa per poi essere picchiata da mio padre, vado a sedermi nella penultima fila dove sono sicura che non si siederà nessuno mi metto comoda e inzio a guardarmi in giro e noto che anche la scuola di mio fratello Alec è già qui dopo due gare di ballo le due scuole sono in parità ma questa cosa non piace a nessuno,
infatti inizia un batti becco tra le due squadre di rugby è ovviamente essendo che mio fratello sia il quarterback se la tira e anche troppo infatti ha iniziato lui questo batti becco non che il "nostro" QB James sia da meno,mi alzo in fretta e furia raccolgo il mio zaino e scendo cercando di uscire passando in osservato ma fallisco perché sento gli occhi delle due squadre addosso a me ma io mi chiedo chi me la fatto fare di restare
"guarda un po' chi c'è la traditrice" odio la sua voce anzi no odio Alec non solo la sua voce, io ora sarei la traditrice solo perché ho preferito stare in questa scuola che andare nella sua,invece lui che me ne ha combinate di tutti i colori, la sua squadra inizia ad urlare traditrice sento le lacrime agli occhi ma non posso piangere non devo,non ora faccio cadere lo zaino e mi giro guardo entrambe le squadre quella di Alec mi guardano schifati invece quella di James confusi si staranno chiedendo come conosco questa testa di cazzo,stringo i pugni al lato dei fianchi
"ora andrà a piangere dalla mammina" questa è la goccia che ha fatto traboccare il bicchiere ora è troppo nostra madre è morta e lui sa quanto ci ero legata e cosa fa,fa questa battuta del cazzo solo per far ridere quattro coglioni mi avvicino velocemente a lui spingo James che era di fronte a lui per poi molari uno schiaffo
"non permetterti mai più di mettere in mezzo MIA madre o forse dovrei dire nostra , e proprio tu parli di traditori quando il primo traditore sei tu,tu mi hai venduta,hai tradito la mia fiducia in te,cazzo tu dovevi essere mio fratello mi dovevi proteggere,mi dovevi aiutare,starmi accanto quando più ne avevo bisogno ma tu non hai fatto niente mi hai visto annegare,mi ha visto morire giorno dopo giorno non hai mai fatto niente,mi hai venduto per la tua popolarità,hai preferito loro a me,a tua sorella ma nonostante tutto questo io ti sono sempre stata accanto ma tu te ne sei sempre fregato, ho anche allontanato l'unica persona che mi capiva che mi aiutava a non annegare" dico indicando Josh il ragazzo con il numero 72
"lui è stato l'unico a capirmi quando neanche io mi capivo, ma io come una stupida lo allontanato come ho fatto con tutti solo per proteggerlo da voi,da me,dai miei mostri ma ora sono stanca di te e di lui non vi sopporto più,ho smesso di soffrire solo io, mi sono stancata di subire ora basta, il gioco è appena finito" mi avvicino al suo orecchio "Game Over" sussurro mi allontano di qualche passo per vedere la sua faccia tramutare in tante espressione per poi diventare solo rabbia nei suoi occhi si vedo solo fuoco alza le mano per mollarmi una sberla ma un'altra mano lo ferma mi giro e vedo James gli sorrido riconoscente per poi girarmi verso Alec e molargli una ginocchiata sui suoi gioielli di famiglia mi volto con lo sguardo basso ho paura delle loro espressioni,ho paura di quello che poi penseranno di me,corro verso il mio zaino per prenderlo e scappare da lì
sono fuori dalla palestra nel corridoio mi appoggio di spalle sul muro e scivolo giù fino a sedermi a terra porto le ginocchia al petto per poi abbracciarle ho tanto paura di quello che mi aspetterà ora,ho paura delle conseguenze ma non mi pento di quello che ho fatto e non me ne pentirò mai sento la porta sbattere poi dei passi che si avvicinano a me stringo più forte le braccia per paura che sia Alec la persona si abbassa al mio livello per poi abbracciarmi,questo non è Alec non farebbe mai una cosa del genere poi questo profumo non è il suo questo è più buono incuriosita alzo la testa per poi trovarmi la testa di Josh i suoi capelli neri come la pece e i suoi occhi azzurri limpidi come il cielo lo abbraccio di slancio facendolo perdere un po' l'equilibrio , nelle sue braccia mi sono sempre sentita al sicuro e anche ora è cosi ,mi è mancato così tanto questa sensazione di protezione "perché sei qui ? io ti ho ferito"
gli sussurro staccandomi da lui per poi abbassare la testa vergognandomi mette il suo indice sotto il mio mento per poi alzare la mia testa "ehii,mi sei mancata tantissimo" mi abbraccia così forte che ho paura che qualche osso si rompe, ma so che questi abbracci sono quelli che ti rompono qualche osso ma ti aggiustano un po' l'anima dopo qualche minuto si allontana rimettendosi in piedi aiuta anche me per poi tirare fuori un mazzo di chiavi "ora prendi queste chiavi e vai a casa,appena finita la partita verrò subito da te e voglio trovarti lì,ti prego" dice l'ultima parola in un sussurro annuisco sentendomi più in colpa di prima dopo qualche secondo la porta sbatte giriamo la testa contemporaneamente per vedere chi è uscito fuori sono James, Lex e Chad "amico tra 10 minuti inizia la partita dobbiamo andare a prepararci" gli dice James per poi voltarsi verso di me e farmi un sorriso in segno di scuse " vai tranquillo" lo abbraccio per poi girarmi verso di loro "distruggeteli" poi mi giro e inizio a camminare verso l'uscita.
Una volta fuori fermo un taxi e gli dico dove mi deve portare,non potevo stare zitta, questa lunga lingua non mi porterà da nessuna parte o forse si in una strada chiamata guai "signorina siamo arrivati"
"grazie" lo pago per poi scendere,mi trovo davanti un villa a due piani bianca,cammino nel vialetto e a destra intravedo una piscina,non credo che viva da solo in questa enorme casa,apro la porta ed entro la casa è meravigliosa sia dentro che fuori ma è troppo incasinata ci sono scatoloni di pizza ovunque,magliette sparse per tutto il soggiorno, ci sono anche boxer ovunque, entro nel soggiorno e ci sono alcuni quadri dove rappresentano la squadra poi altre James,Lex,Chad e Josh altre solo James altre solo Lex e così via,lo sapevo che non viveva da solo poi la casa è troppo disordinata per viverci una sola persona
guardo l'ora e noto che manca ancora alla fine della partita quindi decido di mettere un po' apposta entro in cucina per prendere dei sacchetti e buttare via la sporcizia ma noto che questa è messa peggio quindi credo di iniziare dalla cucina,dopo averla sistemata passo al soggiorno finisco di sistemare anche quello per poi buttarmi sul divano sfinita,sono così stanca che non mi accorgo neanche che sono caduta tra le braccia di Morfeo
È la prima storia che scrivo spero che vi piaccia commentate accetto anche critiche ma non quelli troppo pesanti,lasciate una stellina se vi piace 😙❤
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Storm
RomanceUna ragazza che ha perso la memoria si ritroverà a vivere in una vita con un passato non suo ma inventato, immersa nel dolore per la perdita della madre, per un padre che non la considera e un fratello che non si potrebbe definire tale, non sa più c...