ROSE
>>quarto anno
Ero al quarto anno e ancora mi piaceva Mike, quattro anni che mi piace senza mai smettere. Non so perché mi sono messa con Scorpius, forse per dimenticare Mike ma ora cosa ci ho ricavato, un amico in meno e la non considerazione di Mike, bell'affare. Mi ricordo ancora che l'anno scorso quando Mike mi chiese di parlare bene di lui a Elizabeth ero così tentata di dirgli tutto, quella tentazione ha preso per poco il sopravvento che mi stavo avvicinando alla sua bocca, ma quando vidi Albus sistemai tutto con uno schiaffo di cui mi pento. Tanto so che è inutile, a lui piace Elizabeth... non potrei mai conquistarlo.
Mike
Sono al quarto anno ad Hogwarts e c'è ancora qualcosa che mi manca, vengo spesso attanagliato nel sonno da qualcosa di mostruoso, corro ma lo sento veloce dietro di me che mi sembra quasi di sentire il suo fiato sul mio collo.Ero di nuovo in quel buio immenso, quella risata femminile che sembrava provenire da tre voci era così strana e pungente che sembrava venire dai più remoti angoli della terra e poi quel lampo enorme di luce primordiale che si aprì davanti ai miei occhi mi acceco, mi ritrovavo sempre a correre, ma non erano solo i miei passi veloci, c'era qualcuno oltre me, poi i passi divenivano sempre più veloci o erano di più...
Finalmente sveglio mi ritrovai la bocca impastata dal sonno, la maglietta fradicia di sudore e tutto intorno a me come se fosse passato un uragano, pensavo che quando sarei riuscito a controllare la magia non sarebbe più successo, ma da quando ero bambino che mi succedeva. Vidi l'orologio in pelle che portavo al polso, segnava le sei di mattina. Decisi di andare in bagno per farmi una doccia e calmarmi. Quando mi specchiai vidi un lampo scuro attraversarlo ma poi ritorno il mio viso: occhi marroni, capelli castani, carnagione abbronzata e labbra abbastanza carnose, ero io, solo io. Con la bacchetta incantai una corda per mettere a posto tutta la stanza, un trucchetto che mi aveva insegnato la Mcgonagall quando le avevo raccontato degli avvenimenti che erano successi, perché così avrei potuto mettere a posto tutto in fretta, era stata gentile con me. Entrai nella doccia con l'acqua ghiacciata ma la sensazione era piacevole, sentivo già i caldi raggi di sole estivo trapelare dalle finestre. Uscii e presi un libro dal comodino e lo iniziai a leggere nella sala comune della mia casata Corvonero. Quanto ero fiero di appartenere a questa casa, la adoro. Era passata solo mezz'ora e nessuno era ancora sveglio ma sentii una finestra aprirsi e poi una ragazza corse verso di me e mi a abbraccio in preda alle lacrime. Era Elizabeth.
"Cosa succede, Elizabeth?" Ero disperato, non l'avevo mai vista così debole.
"Il pugnale... mio padre... la sua testa"
Non riuscivo a capire cosa diceva fino a quando non vidi sulle scale la testa di un uomo.
"Calmati..." era inutile ma era normale. Aveva appena visto la testa di suo padre sulle scale con un pugnale conficcato nella fronte. Pianse per ore, non andammo a lezione perché furono sospese per il ritrovamento della testa, sapevano che c'era qualcosa che non andava.
Era la sera ed Elizabeth era appoggiata al mio petto ormai fradicio di lacrime, dormiva, non potevo non provare pena per lei ma seppur ancora la stessi accarezzando non riuscii a non addormentarmi anche io.Ero nella foresta proibita, correvo, di nuovo c'era qualcosa alle mie spalle ma era diverso, c'erano passi di più piedi ma stavolta appartenevano a una cosa, inciampai su una radice che si alzò dal terreno e mi voltai, c'era Elizabeth, ma non era normale, gli usciva una strana sostanza verde dagli occhi e da molte ferite che aveva sul corpo e dopo il suo busto terminava in un terrificante millepiedi di corteccia verdognola. Si stava avvicinando a me aprendo la bocca in maniera anormale per un umano e mi avvolse il collo, sentii l'osso spezzarsi, la carne aprirsi e uscire da innumerevoli vene sangue a fiotti. Ma non sentivo dolore mentre la morsa disumana di quel mostro mi dilaniava.
Mi svegliai di soprassalto e c'era Elizabeth sopra di me, probabilmente era sveglia da poco perché ancora non si era ripresa del tutto ma mi stava guardando perplessa. Non la biasimavo, si era svegliata in pigiama, sopra un ragazzo e aveva gli occhi completamente bagnati.
Le spiegai cosa era successo, saltando la parte del padre, ma quella la ricordava visto che pochi secondi dopo era di nuovo a piangere. Le lezioni erano sospese per una settimana quindi lei decise di stare con me il più possibile perché si sentiva ancora instabile.
Chi poteva uccidere un uomo così violentemente. Dopo poco lei iniziò a parlare:" Mio padre era un botanico, un uomo buono non aveva mai fatto male a nessuno, anche perché non usciva spesso, quando ero a casa passava molto tempo con me anche perché mia madre se n'è andata quindi non mi voleva mai lasciare sola. E poi la sua testa..." stava per piangere e io la volevo abbracciare ma mentre allargavo le braccia lei disse:" basta piangere devo trovare chi ha ucciso mio padre e farlo abbracciare dalla morte"
"Elizabeth, sei fuori di senno, non puoi uccidere un uomo" gli risposi,
"Se non vuoi venire con me rimani qui, io devo scoprirlo"
"Elizabeth vengo con te, ma ora resta qui e riposiamoci ancora, non ti sei ancora del tutto ripresa"
Era così infatti si appoggiò di nuovo a me, sistemandomi in modo cuscino le braccia e si addormentò. Era bellissima i capelli corvini e le ciocche castane mi ricadevano sulle spalle, anche con gli occhi pieni di occhiaie e rossi per le lacrime era fantastica.
Quando mi svegliai lei ancora stava dormendo, e la sala comune era piena di ragazzi che ci guardavano, ma sinceramente non mi dispiaceva, poi appena sveglia mi spiegò cosa dovevo fare. Disse che ci dovevamo fare una doccia, e poi ritrovarci davanti l'ufficio del preside. Così feci e quando la vidi era ancora più bella, i capelli erano lisci e le ricadevano sulle spalle e si sentiva il loro odore di arancia, gli occhi verdi trepidavano di energia e...
"Vieni non abbiamo molto tempo!" Mi disse e io mi avvicinai, ripreso dal mio incanto, a lei che continuò:"Sicuro di volerlo fare, è una cosa rischiosa e..." la baciai sulla fronte e le dissi:"Sarò sempre con te" non fece alcune resistenza ma la vidi arrossire.
"Ti spiego il piano, dobbiamo entrare nell'ufficio della Mcgonagall e prendere il pugnale, ho visto che c'erano incisioni runiche sopra, potremmo capire a chi appartiene e la cosa ci aiuterebbe a trovarlo e a ucciderlo" dopo questa macabra spiegazione pronunciammo la parola d'ordine e la porta si aprì lasciandoci entrare nell'ufficio. Era pieno di libri ma la cosa che ci interessava era la scrivania dove vedemmo il pugnale con altri libri vicino.
"Libri per tradurre il runico, avevo ragione anche la Mcgonagall sta cercando di tradurlo, ma sta sbagliando tutto, è un anagramma non avrebbero senso così le parole" confrontava parole e lettere fino ad arrivare alla conclusione.
"Desiderio" pronunciò la parola e mi guardò, "tutto questo per una parola, dovrebbe essere un indizio per caso, logicamente un assassino non scrive sul suo pugnale ma di certo non scrive desiderio, poi quale temibile assassino lo scriverebbe, un cacciatore di unicorni, desiderio, ma non è possibile. Aspetta forse mi dice qualcosa. Desiderio... desiderio... desiderio..." continuava a ripeterlo e ogni volta che lo ripeteva, il pugnale dietro cambiava forma allungandosi con rami e corteccia diventando spade, archi, lance, frecce, coltelli lanciabili e balestre. Tutte armi di corteccia. "Elizabeth, sai, forse dovresti guardare dietro di te, sarebbe opportuno" e subito mi prese e corse verso la porta col pugnale in mano tramutato in coltello.
"Dove stiamo andando?"
"Nella foresta proibita" mi rispose
"Ma non possiamo andarci, è notte ed è pericoloso!"
"E io ho un coltello in mano e voglio uccidere un uomo e mi hai baciata, se non trovo lui uccido te, ora anche io sono pericolosa eppure mi stringi la mano" mi disse
"Si ma perché proprio lì cosa c'entra?"
"Scusa non senti l'appartenenza di questo coltello a quel posto, più ci avviciniamo più lo sento vivo, viene da lì"
Io non sentivo provenire nulla da quel coltello ma la seguivo.
-Zona Autore-
Ciao, buone vacanze che sono quasi finite :/
La storia vi sta piacendo?
Avete qualche idea su come possa continuare?
Ditemelo
Ciao :)
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Two worlds One book
Fiksi PenggemarDue mondi sulle spalle Un potere superiore da conquistare Un solo oggetto da trovare