Chapter 41 - The Host

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Nella foto: Claire Withmoore

- Cominci a preocuparmi –

Yoru sbattè le palpebre quando si ritrovò il viso di Luke davanti a lei con il suo solito sorriso.

- Mi hai sentito? – chiese divertito – sembri più distratta del solito –

Lei scosse la testa – lascia perdere, non è nulla di grave –

- Ne sei sicura? Non mi sembra che abbia a che fare con le lezioni noiose, magari qualcosa di personale ... - si lasciò sfuggire lui.

- Non provare a farti gli affari miei Webster. –

Quello rise – non potrei mai ... senti, so che non ti piace mostrarti in difficoltà, ma se avessi bisogno di una mano, di parlare con qualcuno, ricordati di me ok? –

Yoru sollevò un sopracciglio – posso chiederti perché sei sempre così gentile? – domandò confusa – so di averti respinto e di non essere stata altrettanto garbata con te –

Luke scosse le spalle mantenendo la sua aria allegra – ho sempre saputo di non essere il tipo giusto per te ma sono tenace, sei una persona straordinaria Yoru e anche esserti amico mi piacerebbe, quindi cerca di vedermi almeno come tale. Nessuno ce la fa da solo, penso che questo tu lo sappia ormai –

- Allora se dovessi avere bisogno d'aiuto te lo chiederò – disse alla fine la ragazza con grande sorpresa di Luke.

- Ne sono lieto –


Yoru era davvero pensierosa e preoccupata quel giorno, non faceva che pensare a Konnor, non l'aveva ancora chiamata, nessuna notizia di quell'incontro. La bionda terminò anche gli allenamenti di nuoto con quel pensiero fisso nel cervello, voleva vederlo, quel pomeriggio si sarebbe sicuramente recata a Chelsea dopo aver finito di studiare.

Quando varcò la soglia di casa si rese immediatamente conto di alcune valige davanti alle scale che portavano al piano di sopra, per un attimo pensò che i genitori fossero di nuovo in partenza ma si accorse che quelle valige erano diverse dalle loro.

- Ben rientrata Miss – disse Watson scendendo le scale con il suo solito sorriso bonario – il vostro ospite è appena arrivato –

La ragazza fu colta da un improvvisa consapevolezza, il figlio degli amici di famiglia, Akihiko Tadashi doveva arrivare e trascorrere alcuni mesi a casa loro, per sbrigare le pratiche per l'iscrizione a Cambridge. Doveva sostenere alcune prove di inglese e integrare dei crediti visto il programma diverso seguito in Giappone e dopo avrebbe regolarmente frequentato il campus. La bionda lo ricordava vagamente, qualche volta in passato aveva trascorso le vacanze a casa della famglia Tadashi ma erano solo i frammenti di ricordi d'infanzia, sapeva solo che lui aveva un anno in più di lei.

Yoru si agirò incerta per la casa fino alla cucina, quando entrò vide il giovane vicino la finestra che osservava l'ambiente fuori. Per un momento la bionda rimase sorpresa, incontrare un altro gipponese le fece un certo effetto, il ragazzo era alto e magro con gli occhi allungati. I capelli erano neri e lisci, cadevano morbidi lungo il viso in un taglio corto ma ordinato. Akihiko Tadashi sembrava uscito da uno strano sogno, era circondato da un alone evanescente agli occhi di Yoru, come se vedesse materializzarsi un ricordo.

- Yoru – disse il giovane con una pronuncia del suo nome perfetta – è passato molto tempo dall'ultima volta, sei così diversa, anche se il tuo sguardo non è cambiato – continuò parlando in giapponese.

La ragazza fu scossa da uno strano brivido – siamo a Londra, ti farebbe bene parlare inglese qui –commentò la ragazza proprio in quella lingua – mi dispiace ma io non ricordo molto di te, ti avrei riconosciuto appena –

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