Alessio Romagnoli {2};

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Alessio Romagnoli, Milan

"Il limone di incoraggiamento non me lo dai oggi?" Ale si era avvicinato a te, dopo aver finito di fare riscaldamento sul campo di San Siro. Ridesti e ricevette una piccola sberla in viso.

"Vieni a prendertelo." Con un dito gli facesti segno di avvicinarsi al tuo viso e in pochi secondi ti stava abbracciando e mordendo una guancia.

"Scemo." Ridesti vicino alle sue labbra, per poi accontentarlo e dargli uno dei vostri baci. Lui non esitò a darti una pacca sul sedere, ormai non gli dicevi più nulla, lo faceva sempre.

"Fammi tante storie." Ti fece un occhiolino prima di allontanarsi nel tunnel nuovamente. Tu eri la responsabile dei vari profili social e gestivi anche quello Instagram da bordo campo, per aggiornare i tifosi con dei boomerang o delle foto sul risultato. Era grazie a quel lavoro che avevi conosciuto il difensore, facendoti infrangere la tua promessa fatta dopo la partenza da Sassuolo. La rottura con Domenico Berardi ti aveva distrutto e dopo essere rimasta altri due mesi in Emilia, avevi capito che dovevi assolutamente cambiare aria per riuscire ad andare avanti. Niente più calciatori, avevi un brutto ricordo. Invece lui ti aveva corteggiata con quegli atteggiamenti da romanticone ed il suo accento romano. Ti aveva fregato e non ne potevi essere più felice.

"Le farò solo a te." Gli facesti una linguaccia, che lui ricambiò prontamente. Eravate due bambini sempre pronti a prendersi in giro, per questa ti eri innamorata di Alessio. Con lui non ne avevi parlato, ma quel giorno eri un po' tesa. La partita si sarebbe svolta proprio contro il Sassuolo e ci sarebbero state moltissime occasioni in cui Alessio e Domenico si sarebbero scontrati. Il tuo ragazzo non sopportava in tuo ex perché - eccetto il fatto che era appunto il tuo ex - gli avevi spiegato come ti aveva trattato e lui non riusciva a digerirlo.

Lo vedesti avvicinarsi di nuovo, dopo aver guardato per un istante dietro di te.

"Devo fare una cosa." Disse sorridendo divertito. Tu già avevi capito tutto, difatti mentre le sue braccia circondavano un'altra volta il tuo bacino e le vostre labbra si cercavano, Domenico passò a pochi metri da voi. Lo baciasti per un attimo, ma poi veniste interrotti da Loca, Cutro e José Mauri che vi saltavano addosso.

"Basta limonare voi due, avete rotto il cazzo!" Scoppiaste a ridere e lasciasti la mano di Ale, trascinato dal gruppo nel tunnel, anche perché a minuti le squadra sarebbero dovute entrare il campo. Ti sistemanti ai lati della galleria, con l'applicazione di Instagram aperta, pronta per immortalare l'inizio e sperando che la squadra del tuo cuore avrebbe vinto.

"Dammi quella cazzo di palla, l'hai toccata tu per ultimo."

"Stai zitto. Che c'è, rosichi che stai perdendo?"

"Non ti preoccupare per me. Piuttosto controlla la tua ragazza. Sei sicuro che non sia nei cessi a farsi qualcuno."

"Attento a quello che dici, coglione."

"Tu hai la ragazza troia e sono io il coglione."

D'un tratto a bordo campo vedesti Alessio e Domenico faccia a faccia. Ti eri voltata due secondi ed era bastato per ritrovarli a spintonarsi. Ale lo prese per la maglia e se lo avvicinò al viso, tutti i compagni cercavano di dividerli, mentre l'altro gli prese il mento e gli strattonò il viso. Bonucci si mise in mezzo per cercare di dividerli e tu non sapevi assolutamente che fare. Mancavano dieci minuti, si erano stuzzicati per tutta la partita e ora quel teatrino sarebbe costato caro ad entrambi. I due ora erano lontani, ma potevi percepire l'incazzatura di Alessio. Volevi sapere cosa si erano detti. L'arbitro si avvicinò ad entrambi. Rosso per Romagnoli e rosso per Berardi. Domenico corse fuori dal campo imprecando, mentre Ale rimase per un attimo in campo, muovendo ritmicamente un piede e fissando l'erba verde mentre di mordeva un labbro. Il capitano gli disse qualcosa all'orecchio e filò a testa bassa nel tunnel. Tu non resistevi a rimanere lì così, continuavi a guardarti in giro come una stupida, come se da un momento all'altro avresti potuto vederlo. Due secondi più tardi avevi lasciato il telefono nelle mani di Kristel, una tua collaboratrice, e ti eri diretta correndo verso lo spogliatoio. 

Quando apristi la porta lo trovasti senza maglia e girato di schiena. Non gli desti nemmeno il tempo di girarsi, che eri già abbracciata a lui con la testa appoggiata sul suo petto. Lui ti strinse forte, accarezzandoti i capelli e tu alzasti il viso, per dargli un bacio da lasciarlo senza fiato. Lui ti guardò e sorrise, cambiando radicalmente l'espressione tirata.

"Amore mio, ma cos'è successo?" Domandasti accarezzandogli il viso, mentre ti fece sedere in braccio a lui.

"Ha detto delle cose che non doveva dire." Scosse il capo, intrecciando una mano con la tua. Gli desti un altro bacio, accarezzando il suo petto, il suo collo, fino ad arrivare alle guance.

"Te l'ho spiegato che non devi reagire. È ignorante, lascialo perdere." Borbottasti, guardandolo dolcemente. Eri preoccupata per lui, ma ti faceva scoppiare il cuore il fatto che ti aveva difeso.

"Ma infatti io l'ho lasciato perdere, finché non ha detto che sei una troia. Lo volevo prendere a cazzotti e mi chiedo ancora perché io non l'abbia fatto." Le parole del tuo ex non ti colpirono, non era la prima volta che cadeva così in basso. Ti sorprendeva la costante arrabbiatura di Ale, non accennava a sbollire un po'.

"Grazie." Dicesti semplicemente.

"Amo' è una cosa normale." Ti baciò a stampo, sorridendoti. Amo' detto con il suo accento ogni volta ti faceva impazzire. A volte gli bastava quello per farsi perdonare.

"Chissà quante giornate ti danno..." Riflettesti, stringendo le braccia al suo collo. Era condotta violenta, avrebbe sicuramente saltato più di due giornate e un po' ti sentivi in colpa.

"Mo chi lo sente Gattuso?" Rise, passandosi una mano tra i capelli. Ti diede un altro bacio e scese sul tuo collo, stringendo tra le mani le tue gambe e avvicinati di più a sé. Gli tirasti un po' i capelli, per fargli alzare il viso e baciarlo.

"Fai la doccia con me?" Mormorò la tuo orecchio.

"Si, così poi entra la squadra e, sorpresa!" Annuisti convinta, facendolo scoppiare a ridere. 

"Allora baciami così dimentico quella faccia di merda. Davvero stavi con quello prima?!" Ti chiese interdetto, alzando le braccia al cielo. Ti venne da ridere alla sua espressione. Aveva tutte le ragioni del mondo per fare quella faccia.

"Lasciamo perdere. Ti amo." Dicesti soltanto.

"Ti amo anche io." Si morse il labbro, prima di baciarti. 

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Dedicato a alieleez

Spero ti piaccia!



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